Sistema Musica - Giugno-Luglio 2012 - page 17

S
i affronta la stagione con un po’ di orgoglio:
confessiamolo. Il recente successo all’estero, soprat-
tutto nella sala dei Berliner Philharmoniker e al Mu-
sikverein di Vienna, con programmi anche rischiosi
viste le orchestre che si aggirano in quei “luoghi sa-
cri”, ci invoglia a far bene. E persino meglio, se ci
riesce. E poi non si può negare che la scelta di Juraj
Val¶uha come direttore principale sia stata vincente:
lo constatiamo a ogni concerto. Dunque partiamo,
ripetiamolo, con voglia di far bene.
Il 2013 è l’anno dei due grandi operisti ottocenteschi
che rappresentano in musica due civiltà essenziali
nell’universo teatrale: è il duecentesimo anniversario
della nascita di Giuseppe Verdi e di Richard Wagner.
Pur non essendo un teatro d’opera, era assolutamen-
te doveroso ricordarlo: sin dal concerto inaugurale
(ovviamente affidato al direttore principale) è presen-
teWagner, e lo sarà ancora sotto la bacchetta di Marc
Albrecht e, in particolare, in due serate dedicate a
blocchi essenziali di
Götterdämmerung
(
Il crepusco-
lo degli dei
), parzialmente diverse l’una dall’altra,
dirette da Kirill Petrenko e con interpreti consolidati.
Giuseppe Verdi, che in musica è stato il più grande
indagatore (forse soltanto Musorgskij gli si può av-
vicinare) dei problemi del potere (voluto a costo di
delitti efferati, subìto come solitudine e sofferenza,
contrapposto ad altri umani affetti), è al centro di
un concerto dedicato appunto a questa tematica, ac-
compagnato da testi appropriati e affidato a Roberto
Abbado.
Ma è anche l’anniversario di Benjamin Britten, che
ricorderemo con Juraj Val¶uha (e la bravissima San-
drine Piau) e con Jeffrey Tate, che ci rallegriamo di
rivedere a Torino.
Ancora una ricorrenza: quella della prima (burra-
scosa) esecuzione del
Sacre
di Stravinskij, presenta-
to sempre da Juraj Val¶uha, insieme al compositore
russo più amato da Stravinskij stesso: µajkovskij, di
cui si propone
Lo schiaccianoci
.
Continua inoltre il “ciclo Brahms”, già splendi-
damente iniziato la scorsa stagione da Semyon
Bychkov, e continuano le grandi composizioni sa-
cre: il
Requiem tedesco
di Brahms diretto da Juraj
Val¶uha,
La Creazione
di Haydn affidata a Christo-
pher Hogwood (forse ricorderete il suo
Requiem
di
Mozart, una delle serate più gremite e applaudite
delle ultime stagioni) e
Il Messia
di Haendel con Ot-
tavio Dantone sul podio.
E fra gli altri direttori ricordiamo Tomas Netopil,
Christian Arming, Andrey Boreyko, Daniele Rustio-
ni, John Axelrod, Angela Hewitt (pianista e direttrice
di un “tutto Bach”), nonché solisti sia di fama (Gi-
don Kremer, Sol Gabetta, Vadim Repin, Truls Moerk,
Jean-Yves Thibaudet, Nikolai Demidenko, Evgenij
Bozhanov) sia quali giovani “novità” nelle stagioni:
Nemanja Radulovic (ascoltato in un prodigioso Pa-
ganini al Prix Italia 2010), Emanuele Arciuli, Gloria
Campaner…
Abbiamo constatato un apprezzamento da parte del
pubblico nei confronti dei concerti “inusuali” del
sabato pomeriggio, e dunque li proponiamo ancora.
Ma soprattutto ringraziamo il nostro pubblico fede-
le, e ci auguriamo di non deluderlo. Altresì ci augu-
riamo nuovi “adepti”, nella speranza che anche il
trasmettere i nostri concerti per radio, televisione e
streaming
, e le puntate di
Petruška
su Rai5 dedicate
alla musica colta, avvicinino a questo che, dopotut-
to (diciamocelo tra noi che lo amiamo), non è affatto
un brutto mondo.
Cesare Mazzonis
direttore artistico
Orchestra Rai
Una nuova Stagione
con la voglia di far bene
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