U
na messa piccola, ma solenne. Sta nell’ossimoro del titolo la prima e più evidente particolarità della
Petite
messe solennelle
che Gioachino Rossini compose negli ultimi anni di vita, nella piacevole cornice della villa di
Passy, appena fuori Parigi. Una messa, dicevamo, piccola, perché scritta per un organico cameristico – dodici
cantanti in tutto accompagnati da due pianoforti e un harmonium –, ma solenne, per le sue proporzioni e, in senso
letterale, per l’inclusione del
Gloria
e del
Credo
(non previsti nella
missa
detta per l’appunto
brevis
); proprio nell’in-
no e nella professione di fede citati ogni unità testuale dà vita a un brano musicale separato, cosicché la messa
si compone in tutto di quattordici brani, per un’ora e
mezza di musica.
Contrasti musicali di carattere espressivo, linguistico
e stilistico sono una costante della partitura, che in
questo sembra seguire da vicino la promiscuità degli
oltre centocinquanta più o meno piccoli
Péchés de
vieillesse
per pianoforte e (talvolta) voce di quegli anni.
L’eterogeneità musicale si sviluppa sempre e comun-
que in asciuttezza, con una scrittura scarna e priva di
effetti nell’accompagnamento pianistico, tale che la
parte vocale viene messa in assoluta preminenza (ed è
questo forse il punto di maggior contatto con il Rossini
operistico). Ritmi inaspettati e armonie sorprendenti
conducono a passi in stile severo, come la fuga bachia-
na su
«Cum sancto Spirito»
, per poi magari lasciare
che il canto spiegato prenda il sopravvento, come in
«O salutaris Hostia»
o nell’
«Agnus Dei»
, così d’effetto
con quelle stupende “finestre” del solo coro a cappel-
la, che soltanto da ultimo si congiunge alla voce del
contralto per l’invocazione finale.
Con il gusto e l’ironia che gli erano propri, Rossini
scrisse in testa alla composizione, dopo aver specifi-
cato che erano sufficienti dodici cantori: «Dio mi per-
doni l’accostamento che segue. Dodici sono anche
gli Apostoli nel celebre affresco di Leonardo detto
La
Cena
, chi lo crederebbe! Fra i tuoi discepoli ce ne sono
alcuni che prendono delle note false! Signore, rassicu-
rati, prometto che non ci saranno Giuda alla mia Cena
e che i miei canteranno giusto e
con amore
le tue lodi
e questa piccola composizione che è, purtroppo, l’ul-
timo peccato mortale della mia vecchiaia». E alla fine
dello spartito aggiunse: «Buon Dio, eccola terminata
questa umile piccola Messa. È musica benedetta quella
che ho appena fatto, o è solo della benedetta musica?
Ero nato per l’opera buffa, lo sai bene! Poca scienza,
un poco di cuore, tutto qua. Sii dunque benedetto e
concedimi il Paradiso».
Oggi la località di Passy è stata inglobata nella grande
Parigi e pure la
Messa
non viene eseguita in cappelle
private ma, inevitabilmente e per fortuna, nelle sale da
concerto. Mentalmente, occorrerà uscire dalla città e
immedesimarsi in un luogo molto raccolto per gustare
appieno le meraviglie dell’ultimo peccato di vecchiaia
del vecchio (nuovo!) Rossini.
La Petite messe solennelle
,
ultimo “peccato” di Rossini
di Simone Solinas
mercoledì 6 giugno
Auditorium del Lingotto
ore 21
serie dispari, pari,
l’altro suono, didomenica
Coro dell’Accademia
Nazionale
di Santa Cecilia
Andrea Lucchesini
direttore e pianoforte
Alessandra Marianelli
soprano
Anna Bonitatibus
mezzosoprano
Daniele Zanfardino
tenore
Andrea Patucelli
basso
Gabriele Carcano
pianoforte
Antonino Siringo
harmonium
Rossini
Petite messe solennelle
per soli, coro, 2 pianoforti
e harmonium
P
annello fondamentale della programmazio-
ne dell’Unione Musicale è, anche per la Stagione
2012–2013, il complesso delle manifestazioni po-
meridiane e serali ospitate al TeatroVittoria: accanto
a un’imponente attività al servizio delle scuole di
ogni ordine e grado si situano i vari appuntamenti
concertistici riuniti nell’ambito di
Atelier Giovani
,
che l’Unione Musicale può realizzare grazie al so-
stegno della Compagnia di San Paolo.
La spina dorsale della nuova programmazione è
data da una grande
Schubertiade
(di cui diamo con-
to nelle pagine precedenti), destinata a prolungarsi
anche nella successiva Stagione 2013-14, per scor-
rere i grandi capolavori cameristici e porre forse le
basi per una integrale liederistica schubertiana.
Continua poi la presentazione dei più promettenti
Giovani Interpreti
(4 concerti) affacciatisi sulle sce-
na internazionale e il progetto
Confluenze
(3 appun-
tamenti), con la sua specifica vocazione di raccordo
tra le arti e con l’avvio di una nuova collaborazio-
ne con la Fondazione Merz. Carlo Pestelli, insieme
ai suoi ospiti, ci accompagnerà alla scoperta della
canzone d’autore all’interno del ciclo
Indovina chi
suona stasera…
(2 appuntamenti). Lo spettacolo di
carnevale sarà una nuova produzione di
Pierino e
il lupo
di Prokov’ev e, infine, si darà l’avvio a un
ciclo chiamato
Atelier Parigi
(2 concerti) che prende
spunto dai salotti parigini e sarà dedicato alla musi-
ca francese del primo Novecento.
Un variegato insieme di proposte con uno spiccato
carattere sperimentale e un’attenzione particolare
al mondo giovanile, dall’una e dall’altra parte del
palcoscenico.
A rimarcare il carattere insolito e festoso degli ap-
puntamenti, una presentazione del concerto alle
18.30 a opera di un giovane musicologo e un ape-
ritivo alle 19.30, in attesa di aprire il sipario alle ore
20 su un nuovo modo di stare insieme!
Anna Bonitatibus
Alessandra
Marianelli
Atelier Giovani
sistemamusica
unionemusicale
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