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lla testa di una grande squadra di protagonisti del belcanto come quella
messa in campo dal Teatro Regio, dove interpreti di collaudata esperienza si
affiancano a cantanti più giovani, non poteva mancare uno dei direttori italia-
ni di riferimento nel mondo: Renato Palumbo. Già Generalmusikdirektor alla
Deutsche Oper Berlin, amatissimo alla Lyric Opera di Chicago, concertatore di
sicura autorevolezza, Palumbo è capace di scolpire ogni dettaglio della partitura
di
Un ballo in maschera
, opera che ha più volte frequentato e che recentemente
l’ha visto protagonista all’Opéra Bastille di Parigi e all’Opera di Bilbao. A Torino è
un graditissimo ospite fisso avendo diretto, nel corso degli anni, il raro
Sly
di Wolf
Ferrari,
Rigoletto
,
Il trovatore
e
Adriana Lecouvreur
di cui esiste una registrazione
live del 2009, realizzata da Rai Trade e pubblicata da Arthaus Musik.
Il ritorno di Gregory Kunde, veterano di tante battaglie operistiche e alle prese
con un’incredibile seconda giovinezza, assicura un tenore di grande esperienza
belcantistica – Rossini soprattutto, ma poi Donizetti, Bellini – e tuttavia capace di
dominare situazioni drammatiche, come il pubblico del Regio ha potuto apprez-
zare di recente nella sua interpretazione dei
Vespri siciliani
. Le qualità vocali di
Kunde si sono affinate nella penetrazione psicologica del personaggio e trovano
in Riccardo, conte di Warwick, un carattere brillante, nobile, generoso che danza
spensierato sul baratro proprio perché sa di farlo. Nel ruolo del conte si avvicen-
derà il tenore cileno Giancarlo Monsalve.
La parte di Amelia è affidata a Oksana Dyka, il giovane soprano ucraino che si
è rivelato a partire dal 2005 e già l’anno successivo cantava al Teatro Regio nel
Don Carlo
. Voce importante e ben modellata, con bellezza lirica in tutti i registri,
Oksana Dyka ha in repertorio ruoli come Butterfly, Aida, Tosca, Nedda, portati in
numerosi teatri e di recente anche alla Scala. Si tratta di un soprano lirico spinto,
la tipologia vocale per cui Verdi ha scritto la parte di Amelia, che per l’assenza di
fioriture e per la quantità di note medio basse è divenuto poi prerogativa dei so-
prani drammatici, talvolta anche wagneriani, a rischio di interpretazioni talvolta
un po’ muscolari. In questo senso la Dyka avrà modo di approfondire la corda più
patetica e intima di questo personaggio. Nello stesso ruolo anche Anna Pirozzi e
Rebeka Lokar.
Contraltare a Riccardo è il suo segretario, il creolo Renato. In questo ruolo, sicu-
ramente una delle parti più complesse dell’opera, si alterneranno Marco di Felice,
giovane baritono dalla solida vocalità tipicamente verdiana, capace di affrontare
il personaggio di Renato con piglio virile e decisione e il baritono lucchese Ga-
briele Viviani che debutterà questa parte al Regio prima di portarla alla Scala e,
nel 2013, alla Staatsoper di Vienna.
Ulrica, cartomante truffaldina, è affidata a Marianne Cornetti, che in virtù delle
sue interpretazioni di Azucena, Eboli, Amneris è riconosciuta come una delle
mezzosoprano di riferimento nel teatro di Verdi, così come la ben nota Elisabetta
Fiorillo che si alternerà nel ruolo.
Menzione a sé merita Oscar, vera innovazione di Verdi, che trasfonde nel teatro
italiano l’universo francese di Auber, Offenbach e Delibes: questo ruolo di paggio
en travesti
, brillante per sua natura, trova in Serena Gamberoni un soprano legge-
ro perfetto per la parte musicale e avvezzo all’ironia, come ha dimostrato anche
al Teatro Regio nelle sue interpretazioni di
L’elisir d’amore
e
Don Pasquale
. Nel
corso delle recite si potrà ascoltare anche Barbara Bargnesi, recente Despina nel
Così fan tutte
andato in scena al Regio ad aprile.
Una squadra
di professionisti
del belcanto
di Luca Del Fra
Gregory Kunde
Renato Palumbo
Oksana Dyka
Gabriele Viviani
Marco di Felice
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