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assione, amore, diletto sono l’indispensabile combustibile per il sacro fuoco dell’artista.
“Semplice appassionato, amatore, dilettante” assumono frequentemente una sfumatura negati-
va. C’è di che pensare.
Ma l’appassionato amatore di cui parliamo non ha di questi problemi perché, ebbene, canta. E non
sogna necessariamente l’incontro fatale con un agente che lo porterà sul palco del Teatro Regio o del
Festival di Sanremo: canta in coro. Insieme a quattromila cantori, provenienti da ogni parte del mondo,
viene a cantare al
Festival Europa Cantat
, giunto alla sua diciottesima edizione, che si tiene in Italia
per la prima volta, a Torino, dal 27 luglio al 5 agosto 2012. Fa parte di questa grande comunità
corale che si riunisce nella nostra città, interpretandone gli spazi con un mosaico di voci e di infles-
sioni, in un clima di festa che non esclude la ricchezza e qualità del repertorio, anzi – meraviglia
del canto corale! – si alimenta di Palestrina, Monteverdi, Bach e Haendel, Mendelssohn, Arvo
Pärt, Duke Ellington,
live electronics
, tango e
sound system
. Il nostro appassionato cantore e i
suoi sodali trascorrono le mattine lavorando con oltre cinquanta direttori, tra i quali Paolo Da Col,
Filippo Maria Bressan o la Compagnia del Madrigale, per citare nomi noti al pubblico torinese,
e propongono decine di concerti di musica sacra, profana, tradizionale, pop, jazz, esplorando il
repertorio contemporaneo, romantico, rinascimentale, passando dal gregoriano al madrigale, dalla
musica etnica latino-americana all’improvvisazione e al musical.
Cantando, i partecipanti alla più importante manifestazione corale continentale, ci raccontano delle
mille possibilità e sfaccettature della voce umana, strumento che per natura abbiamo in dotazione e
che, opportunamente educato e allenato, permette a tutti di entrare a contatto diretto e attivo con la pratica
musicale, col fare musica. Non sfuggirà il potenziale educativo di tale pratica, che ha portato il Comitato nazio-
nale per l’apprendimento pratico della musica a dichiarare l’importanza di fondare un coro in ogni scuola. Cantare in
coro non significa conformarsi, bensì apprezzare se stessi in relazione con gli altri e scoprire nuove potenzialità, precluse al
singolo. Il
Festival Europa Cantat
elabora questo aspetto in una prospettiva intergenerazionale, dove bambini, giovani e adulti
condividono un’esperienza artistica e ne trasmettono i valori.
Esempio significativo della forza di questo percorso di crescita musicale sono i cori giovanili nazionali, selezione dei talenti
canori del proprio paese, che a Torino si presentano numerosi. Tre di loro, incluso il Coro Giovanile Italiano, daranno vita alla
rara esecuzione dell’Oratorio
Le Laudi
di Hermann Suter con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
L’offerta complessiva del festival è assai vasta e composita, come si può leggere a pagina 27, e affianca ai concerti dei cori partecipanti e
agli atelier tematici di studio, concerti di importanti formazioni ospiti, eventi e progetti come quello che – nel solco di una tradizione che ha
visto quasi tutti i giganti della storia della musica scrivere per lo strumento coro – ha
portato alla commissione di dieci lavori ad altrettanti importanti compositori
del nostro tempo, le cui esecuzioni saranno curate dai cori partecipan-
ti. Guardando al futuro della performance musicale e al rapporto tra
suono e spazio che lo contiene, il festival ha attivato inoltre una
collaborazione con la Facoltà di Architettura di Torino e di tre uni-
versità europee.
Ma lo sguardo più importante il mondo corale lo rivolge al suo
esterno perché esterno non sia più, offrendo a tutti, attraverso la
formula dell’
open singing
e dell’atelier per neofiti, la possibilità
di essere inclusi, di rivolgere la propria voce curiosa verso nuo-
ve esperienze artistiche, culturali, umane, di essere una voce
nel coro. Anche per questo il
Festival Europa Cantat
rappresenta
un evento musicale unico per la città.
Carlo Pavese
presidente della Commissione Musicale del Festival
Europa Cantat
Un coro di 4000 voci
per dieci giorni sotto la Mole