OPERA EUROPA
INCONTRA
I TEATRI ITALIANI
Il
22 giugno
Opera Eu-
ropa, l’organizzazione
con sede a Bruxelles
che riunisce 116 teatri
d’opera e festival in 36
paesi europei, e il Teatro
Regio – in collaborazio-
ne con As.Li.Co. – pro-
muovono
una giornata
di incontro
per mettere
a confronto le esperien-
ze di vari teatri europei.
Si inizia alle ore 10 nel
Foyer del Toro del Teatro
Regio con i saluti del
sindaco Piero Fassino
e si prosegue fino alle
18.30 con gli interventi,
tra gli altri, dei rappre-
sentanti del Teatro Real
di Madrid, della Royal
Opera House di Londra,
del Festival di Aix-en-
Provence, del Théâtre La
Monnaie di Bruxelles,
dell’Opera di Oslo, del-
lo Staatstheater di Stoc-
carda e dei principali
teatri italiani.
S
lottsbacken 3, Stoccolma: è l’indirizzo del Livrustkammaren (il Mu-
seo dell’Armeria Reale), vicino al Palazzo Reale; tra corazze, armature
e spade, in una vetrinetta c’è l’abito grigio che Gustavo III indossava la
sera del 17 marzo 1792, al ballo in maschera che si tenne al Teatro Rea-
le di Stoccolma nel quale Jacob Johan Anckarström, Claes Horn e Adolf
Ribbing gli spararono alle spalle. Il foro è ben visibile, sopra il bell’abito
elegante c’è la sua cappa nera e vicino la maschera e il cappello. Beh, per
chi per anni ha visto i tenori verdiani di
Un ballo in maschera
agonizzare
e morire sul palcoscenico indossando
«una cappa nera con roseo nastro
al petto»,
è una grande emozione vedere l’originale! Alla base dell’ope-
ra verdiana c’è l’omonimo dramma di Eugène Scribe
Gustave III ou Le
Bal masqué
, musicata da Daniel François Esprit Auber nel 1833. Antonio
Somma, il librettista, lavorò basandosi fedelmente sul lavoro di Scribe ma la censura intervenne duramente:
il re doveva diventare un duca, l’azione non doveva svolgersi né in Norvegia né in Svezia, non ci dovevano
essere armi da fuoco e molto altro ancora, insomma, l’opera era praticamente stravolta! In più, il 13 gennaio
1858 a Parigi, Felice Orsini aveva attentato alla vita di Napoleone III, quindi non era proprio il caso che
su un palcoscenico si vedesse un re ucciso per congiura… La censura decise quindi che l’azione doveva
svolgersi in Nord America, ecco allora la nuova locandina con Gustavo III che diventa Riccardo conte di
Warwick e governatore di Boston: l’opera debuttò al Teatro Apollo di Roma il 17 febbraio 1859.
Un ballo in maschera
va in scena al Teatro Regio nell’allestimento − coprodotto con il Maggio Musicale
Fiorentino e il Teatro Massimo Bellini di Catania − che debuttò a Torino nel 2004, regia di Lorenzo Ma-
riani, scene di Maurizio Balò, costumi di Maurizio Millenotti. La prima del 19 giugno verrà trasmessa in
diretta da Radio3, mentre la recita del 21 giugno sarà trasmetta in diretta televisiva da Rai5. «L’azione non
si svolge nel Settecento americano come previsto dal libretto, − spiega Mariani − ma è ambientata tra gli
anni Venti e Trenta: è una corte dopo la Prima Guerra Mondiale, come se il Governatore Riccardo fosse il
Viceré dell’India o di un’altra colonia. Riccardo è innamorato di Amelia, la moglie di Renato, il suo segre-
tario e carissimo amico. La vicenda si svolge intorno a questo triango-
lo amoroso e alle vicende politiche dei cospiratori che vogliono
uccidere il Governatore. Sono due le considerazioni dalle quali
sono partito: la prima è quella di Massimo Mila che descriveva il
grande duetto d’amore di Riccardo e Amelia del secondo atto come
il punto centrale dell’opera, quasi fosse una sorta di
Tristano
di Ver-
di; la seconda è quella del musicologo inglese Julian Budden che
dice che quest’opera è fatta di ombra e di luce. È verissimo: tutta
l’opera si basa su questo contrasto, la musica di Verdi ce lo rac-
conta benissimo, tutti i personaggi hanno momenti di luce
e di ombra. Perciò le scenografie sono molto drammati-
che e simboliche, la tensione del
noir
si deve percepire. Ad
esempio l’
«orrido campo»
del secondo atto è proprio orrido
nel senso che è tutto fangoso: Amelia ci arriva vestita come
una principessa, con la tiara, elegantissima, come se fosse
uscita dal Ballo della Croce Rossa e così il contrasto con
il fango sarà ancora più forte: volevo proprio che fosse
una principessa nel fango. C’è molto bianco e nero, c’è
l’atmosfera
thriller
, ci sono i frac e i cilindri degli ospiti,
ma anche dei colpi di colore, soprattutto nella scena
finale con il ballo in maschera: oltre al bianco e nero ci
sono dei colpi di rosso, il rosso del sangue, dell’amore,
della passione».
(s.f.)
INCONTRI
CON L’OPERA
mercoledì 13 giugno
Piccolo Regio Puccini
ore 17.30
Un ballo in maschera
a cura di
Susanna Franchi
ingresso libero
Un ballo in maschera
Quel complicato intreccio
tra storia e passione
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