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na scarpetta di cristallo che si frantuma e la
musica della
Sinfonia
della
Cenerentola
di Rossini:
con uno spot pieno di suspence e la semplice scritta
“prossimamente su Raiuno” la Rai ha iniziato a pre-
sentare il kolossal televisivo-operistico che il 3 e il 4
giugno andrà in onda in mondovisione da Torino per
una platea di centinaia di milioni di spettatori. L’idea
è di Andrea Andermann e nasce nel 1992 con
Tosca
nei luoghi e nelle ore di Tosca
: è l’opera in diretta
televisiva con i cantanti sul set (in quel primo caso a
Roma: Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese, Ca-
stel Sant’Angelo) e l’orchestra in un teatro, a chilo-
metri di distanza; il suono arriva ai cantanti grazie a
un sofisticato sistema a circuito chiuso. Poi nel 2000
c’è stata
La traviata à Paris
e nel 2010
Rigoletto a
Mantova,
entrambe con l’Orchestra Sinfonica Nazio-
nale della Rai. Così sarà anche per
Cenerentola, una
favola in diretta,
con le musiche di Rossini, prodotta
appunto da Andrea Andermann, che vedrà l’Orche-
stra della Rai diretta da Gianluigi Gelmetti, rossinia-
no doc, con la regia di Carlo Verdone e la fotografia
di Ennio Guarnieri. Se nel caso di
Tosca
era il libretto
di Illica e Giacosa a indicare chiaramente i luoghi
romani della storia d’amore di Mario e
Floria, se
Traviata
è star parigina per
eccellenza e il
Rigoletto
verdiano
per esigenze di censura è stato
ambientato a Mantova, perché
Cenerentola
è ambientata a
Torino? Nel libretto dell’opera
di Rossini, scritto da Jacopo
Ferretti, Don Ramiro (ovvero
il principe azzurro) viene de-
finito prin-
cipe di Salerno, e Don Magnifico (nell’opera non
c’è la matrigna!) è barone di Montefiascone, località
in provincia di Viterbo, quindi c’è una generica in-
dicazione da centro Italia. Ma il libretto recita: «La
scena parte in un vecchio palazzo di Don Magnifico
e parte in un casino di delizie del principe distan-
te mezzo miglio» e così, visitando Torino e le Regge
Sabaude, Andermann ha pensato che potessero es-
sere il luogo ideale per mettere in scena i due atti
dell’opera. Ecco allora che l’opera si aprirà dome-
nica 3 giugno alle ore 20.30 nella Villa dei Laghi
alla Mandria per rappresentare «Antica sala terrena
nel castello del barone, con cinque porte, a destra
camino, tavolino con specchio, cestello con fiori, e
sedie» ovvero il primo quadro del primo atto. I tor-
rioni della Villa sono l’ideale per descrivere la casa
già
délabré
dell’ex benestante Don Magnifico. Il
secondo quadro del primo atto andrà in onda alle
23.30 di domenica 3 (Cenerentola deve perdere lo
smaniglio, ovvero il braccialetto a mezzanotte) e si
svolgerà nella Palazzina di caccia di Stupinigi. Qui
si vedrà la carrozza di Cenerentola arrivare alla festa
nella Palazzina ideata da Filippo Juvarra, dominata
dalla celebre statua del cervo di Francesco Ladatte.
E la festa si svolgerà sotto le ampie volte del Salone,
con il grande affresco del Trionfo di Diana. Ultimo
atto, lunedì 4 giugno alle ore 20.30, in pieno centro
a Torino, nei saloni (da ballo, della colazione e nel
corridoio) di Palazzo Reale. L’Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai suonerà “in casa”, nel proprio
Auditorium Toscanini e sarà la protagonista della
Sinfonia
, nel corso della quale ci saranno anche
giochi d’ombre e proiezioni.
Per Carlo Verdone non è la prima regia lirica: pro-
prio nel nome di Rossini, con
Il barbiere di Sivi-
glia,
è avvenuto il suo debutto come regista lirico
nel 1992 per l’Opera di Roma e suo padre Mario
Verdone, noto storico e critico cinematografico, è
stato anche librettista di un’opera lirica,
Il vecchio
geloso
, da Cervantes, musicata nel 1948 da Carlo
Savina e premiata all’Accademia Chigiana di Siena.
Come direttore della fotografia Verdone ha scelto
un compagno di lungo corso, Ennio Guarnie-
ri, che è stato il direttore della fotografia del
suo primo film,
Un sacco bello;
Guarnieri
ha lavorato con Bolognini, De Sica e Zef-
firelli (per
Fratello sole, sorella luna
e
La
traviata
ha vinto due Nastri d’argento).
Cenerentola,
una favola in diretta
Un kolossal da Torino
di Susanna Franchi
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