A
ll’imperatore Giuseppe II piaceva moltissimo, i compositori
dell’Ottocento invece se ne allontanavano spaventati. Se il quar-
tetto d’archi era definito come “una conversazione fra persone in-
telligenti”, il quintetto di fiati si presentava come una convivenza
impossibile, una discussione senza fine fra temperamenti troppo
accesi. Bisogna aspettare il Novecento perché la musica metta
nuovamente insieme strumenti e sonorità così differenti.
Il Quintetto Papageno propone, per i concerti di
Giovani per tutti
,
questo repertorio prezioso e un po’ nascosto, molto caro ai fran-
cesi e al loro gusto per l’insolito. Mattia Petrilli (flauto), Guillermo
Sanchis (oboe), Dario Marino Varela (clarinetto), Giuseppe Russo
(corno) e Luca Franceschelli (fagotto) hanno messo a frutto la co-
mune esperienza nell’Orchestra
Mozart e nella Gustav Mahler
Jugendorchester, debuttando nel
2005 al
Bologna Festival
.
Accanto a una già avviata carrie-
ra concertistica, i cinque giova-
ni musicisti portano avanti una
feconda collaborazione con Al
Kamandjati
,
organizzazione non
governativa
che promuove la for-
mazione musicale dei bambini
palestinesi; questa esperienza li
ha portati, nel 2008, a insegnare
e a esibirsi in concerto nella cit-
tà di Ramallah. La loro singolare
fusione fra istanze artistiche e di-
ritti umani investe anche la scelta
del repertorio. Acquista infatti un
significato particolare la trascri-
zione per quintetto di fiati di
Le
tombeau de Couperin
: ciascuna
delle sei celebri danze fu dedica-
ta da Ravel a un amico scompar-
so o mutilato nei combattimenti
della Prima Guerra Mondiale, in
cui fu drammaticamente coinvol-
to lo stesso compositore.
Dalle inconsuete sonorità per fia-
ti di Ravel si passa poi al
Sestetto
per fiati e pianoforte
di Francis
Poulenc, affascinante esperimen-
to cameristico del 1939, eseguito
con la giovane pianista milanese
Raffaella Damaschi.
Quintetto Papageno
Cinque giovani fiati
per un repertorio
insolito
di Alessio Tonietti
martedì 8 maggio
Sala Cinquecento - Lingotto
ore 20.30
Giovani per tutti
Quintetto Papageno
Mattia Petrilli
flauto
Guillermo Sanchis
oboe
Dario Marino Varela
clarinetto
Giuseppe Russo
corno
Luca Franceschelli
fagotto
Raffaella Damaschi
pianoforte
Taffanel
Quintetto in sol minore
Ravel
Le Tombeau de Couperin
(arrangiamento per
quintetto di fiati)
Poulenc
Sextuor
per pianoforte
e quintetto di fiati
A
pochi giorni dalle celebrazio-
ni per i loro quarant’anni di attivi-
tà, che festeggeranno a Berlino il 9
maggio, arrivano a Torino, per Lin-
gotto Musica, I 12 violoncellisti dei
Berliner Philharmoniker. Come si è
evoluta nel tempo la loro attività?
Ne parliamo con Martin Menking,
rappresentante dell’ensemble.
«Dal momento che in Germania
si va in pensione all’età di sessan-
tacinque anni, si può facilmente
intuire che i musicisti che com-
pongono oggi il gruppo non sono
gli stessi di quarant’anni fa. Da pochi anni è andato in pensione Götz
Teutsch, l’ultimo membro fondatore; il gruppo quindi è interamente
rinnovato. Ma il processo di evoluzione è iniziato prima, circa quindici
anni fa, quando l’allora direttore George Faust commissionò molti nuo-
vi pezzi e arrangiamenti che misero l’ensemble di fronte a novità senza
precedenti. Il rinnovamento ha richiesto molta fatica e molto tempo ma
siamo cresciuti e, proprio grazie al tempo trascorso insieme, si sono
creati un affetto e un’amicizia che superano le distanze generazionali
e senza i quali questi quarant’anni di attività non sarebbero stati pos-
sibili».
Come scegliete il vostro repertorio?
«Anche riguardo al repertorio le decisioni vengono prese insieme.
Ognuno deve esprimere richieste, suggerimenti e commenti. In gene-
rale cerchiamo di offrire programmi trasversali, in modo che l’ascolta-
tore più serio sia obbligato a divertirsi, mentre quello meno impegnato
possa confrontarsi con composizioni in prima esecuzione assoluta e
con linguaggi più impegnativi».
Avete suonato altre volte a Torino. Che ricordo avete della città?
«Quando Claudio Abbado era direttore dei Berliner fummo chiamati a
suonare
Otello
al Teatro Regio, restammo in città a lungo e imparammo
un po’ a conoscerla. Poi abbiamo suonato per la De Sono e a Venaria
Reale per Lingotto Musica. Torniamo sempre volentieri, anche perché
c’è un pubblico molto raffinato e partecipe».
(p.c.)
intervista
I 12 violoncelli
dei Berliner
Quarant’anni
di successi
venerdì 4 maggio
Auditorium del Lingotto
ore 20.30
Concerto fuori abbonamento
I 12 violoncellisti dei
Berliner Philharmoniker
Musiche di Klengel,
Mendelssohn, Brahms,
Poulenc, Françaix,
Scotto, Hupfeld,
Anonimo (spiritual),
Miller, Tiziol-Ellington
24
sistemamusica
associazionelingottomusica