«U
n’opportunità preziosa»: così Salvatore Ac-
cardo definisce l’esperienza con l’Orchestra da Ca-
mera Italiana, nata e cresciuta, nel corso di quindici
anni di attività, a sua immagine e somiglianza.
«Il fatto che i componenti della Oci provengano tutti
dall’Accademia Stauffer e che abbiano avuto lo stes-
so tipo di formazione − spiega il celebre violinista
− non rappresenta certamente un limite, ma uno stra-
ordinario valore aggiunto. Avere un’orchestra in cui
specchiarsi è un vero lusso».
Parliamo appunto dei pregi del gruppo.
«L’Oci, oggi, possiede un’unità di visione musicale
che pochissime altre formazioni, o forse nessuna,
sono in grado di vantare. Dare per assodata e con-
divisa una certa impostazione stilistica − parlo, ad
esempio, di tecnica del vibrato o di distribuzione
dell’arco − offre al direttore un punto di partenza
molto avanzato, consentendo di spingere lo studio
del pezzo fino a livelli di approfondimento inusuali».
Si lavora, insomma, persino sui dettagli.
«Che, poi, dettagli non sono. Mi riferisco alla defini-
zione del fraseggio, alla ricerca delle tinte, alla cura
interpretativa. Tutte cose cui spesso i direttori non de-
dicano la giusta attenzione, troppo presi dall’esigen-
za di dare un carattere all’orchestra. L’Oci, invece,
un carattere ce l’ha già».
E − sembra di capire − assomiglia tanto a quello del
suo fondatore.
«Diciamo che ognuno dei giovani professori cono-
sce perfettamente il mio modo di vedere la musica:
il che ci fa muovere, com’è giusto che sia, su una
lunghezza d’onda espressiva comune».
Dalla sua fondazione, nel 1996, l’Orchestra è molto
cambiata.
«In origine, avevo sperato di poter mantenere un or-
ganico più numeroso, con possibilità di attingere a
un repertorio ampio che comprendesse, ad esempio,
anche le
Serenate
di Brahms. Poi abbiamo dovuto
correggere il tiro, per questioni puramente econo-
miche, focalizzando l’attività sulla musica di Sei e
Settecento, sia pure tra notevoli digressioni. Ma, vista
la fine che hanno fatto altre orchestre e le difficoltà in
cui versano oggi quasi tutte le istituzioni musicali, es-
sere rimasti sulla cresta dell’onda, sia pure un po’ più
piccoli di quanto avremmo immaginato all’inizio, mi
sembra un miracolo».
A Torino suonate Kreisler, µajkovskij e Piazzolla: al-
tro che Settecento.
«Per fortuna abbiamo in Francesco Fiore un arran-
giatore eccellente: grazie a lui l’Orchestra sta esplo-
rando ambiti diversi. µajkovskij, poi, è una specialità
della ditta. Non dispero che torni in auge la sana
pratica della committenza. Qualcuno, come Sergio
Rendine, ha già scritto per noi».
L’Orchestra da Camera Italiana, in fondo, è uno spot
in carne e ossa per la musica italiana: anche Fabio
Fazio vi ha voluto in prima serata.
«Sì, ma poi alle belle parole e alle belle figure non
seguono i fatti. O, se seguono, sono fatti deprimenti:
prendiamo il caso della circolare del Ministero che
impedisce agli orchestrali delle Fondazioni liriche di
svolgere attività cameristica… È una follia, perché
penalizza la crescita dei musicisti e, di conseguenza,
deprime il livello delle stesse orchestre dei teatri. Mi
sembra una strategia suicida, che origina dalla caren-
za di educazione musicale nel nostro paese. La mu-
sica da camera insegna ad ascoltarsi, a capire dove
finisce la nostra libertà e dove inizia quella di chi ci
siede accanto. È la metafora della vita civile, dunque
merita rispetto».
(s.v.)
intervista
Salvatore Accardo
«L’Orchestra da Camera Italiana,
a mia immagine e somiglianza»
domenica 13 maggio
Alba - Auditorium
Fondazione Ferrero
ore 16.30
serie didomenica
Orchestra da Camera
Italiana
Salvatore Accardo
violino
Kreisler
Cinque Pezzi
(orchestrazione
di Francesco Fiore)
Piazzolla
Milonga del Angel
Verano Porteño
µajkovskij
Serenata in do maggiore
op. 48
ABBONARSI ALLA STAGIONE 2012-2013
La stagione 2012-2013 dell’Unione Musicale si articolerà tra ottobre e maggio. Re-
stano invariate le serie e i prezzi di abbonamento:
pari, dispari, didomenica
e
l’altro
suono
. Quest’anno i concerti della serie
l’altro suono
avranno luogo tutti a Torino.
Sono confermate le formule d’abbonamento promozionali
: primo abbonamento
(riservato a chi si abbona per la prima volta in età compresa tra i 31 e i 50 anni) e
secondo abbonamento
(riservato ai titolari di primo abbonamento della passata
stagione). Il consueto
Festival
sarà dedicato alla musica da camera e ai
Lieder
di
Franz
Schubert
con un ciclo di 12 concerti presso il Teatro Vittoria alle ore 20
preceduti dalla guida all’ascolto e da un aperi-
tivo alle 19.30.
Mercoledì 6 giugno
, a partire dalle ore 19 pres-
so il foyer dell’Auditorium del Lingotto, si aprirà
il rinnovo degli abbonamenti.
Per rendere più agevoli le operazioni gli ab-
bonati potranno effettuare telefonicamente il
rinnovo (da
mercoledì 30 maggio
a
martedì 5
giugno
) e ritirare la tessera la sera del concerto.
Informazioni e rinnovi:
tel. 011 566 98 11
ATTENZIONE
Dal mese di maggio
la biglietteria
dell’Unione Musicale
cambia orario:
10.30-17
dal martedì al venerdì
(lunedì chiuso).
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