Sistema Musica - Aprile 2011 - page 21

L
unedì 18 aprile, alle ore 20.30, proseguono gli appuntamenti con
la Filarmonica ‘900 del Teatro Regio. Sul podio il maestro turco Gürer
Aykal – direttore musicale generale e principale direttore della Borusan
Philharmonic Orchestra di Istanbul –, insignito dal governo turco del
titolo di “artista di Stato” per il contributo e per l’impegno nello studio
e nella promozione della musica turca nel mondo. Aykal farà cono-
scere al pubblico del Regio
Inspiration
del compositore Ferit Tüzün,
dove forte è il rimando a Stravinskij e a Bartók. Il programma prevede
inoltre il
Concerto in sol maggiore per orchestra
di Béla Bartók e il
Concerto per pianoforte e orchestra
di Maurice Ravel, due pilastri del
Novecento che interpretano in maniera divergente la struttura formale
del concerto solistico: da una parte il
Concerto
di Ravel, dall’orchestra-
zione estremamente leggera e raffinata, dall’altra il
Concerto
di Bartók,
straordinario per il suo modo di intendere l’insieme strumentale come
un esteso gruppo di solisti. Protagonista Andrea Lucchesini, uno dei
più grandi pianisti italiani dei nostri giorni, che ha condiviso il palco-
scenico con direttori del calibro di Chailly, Gatti, Harding e Noseda.
lunedì 18 aprile
Teatro Regio - ore 20.30
I Concerti 2010-2011
Filarmonica ’900
del Teatro Regio
Gürer Aykal
direttore
Andrea Lucchesini
pianoforte
Tüzün
Inspiration
Ravel
Concerto per pianoforte
e orchestra
Bartók
Concerto per orchestra
Aykal e Lucchesini con la
Filarmonica ‘900 del Regio
c’è nel teatro da
vaudeville
. È
nata così una struttura con por-
te che si aprono e si chiudono:
armadi, casse, aperture varie che
permettono di passare da un in-
terno fastoso (la festa del Duca)
a un esterno buio (la strada dove
Rigoletto incontra Sparafucile)
anche con cambi a vista. Nel ter-
zo atto si vede anche lo
skyline
di Mantova quando il Duca fa
riecheggiare il suo “
La donna è
mobile
”: è lui il padrone della
città e questa scena lo rispecchia
benissimo».
Il budget a disposizione era di
200.000 euro, ma voi siete riu-
sciti a presentare un preventivo
di soli 144.500 euro coinvolgen-
do uno sponsor tecnico; come
avete fatto?
«È una piccola e giovane azien-
da di allestimenti che finora si
è occupata di installazioni di
artisti, lo Studio Cromo; è stata
fondata da due ex allievi di Bre-
ra che hanno studiato scultura.
I due soci hanno manifestato la
curiosità e il desiderio di entrare
in questo mondo: hanno subito
condiviso l’idea e quindi deciso
di investire nel progetto».
Fabio Banfo, attore e regista te-
atrale: lei è alla sua prima espe-
rienza come regista d’opera…
«Quando Luca Ghirardosi mi
ha coinvolto nel suo progetto
ho pensato che fosse una prova
molto stimolante perché
Rigo-
letto
è un’opera che mi piace,
che conosco e che è interessan-
te raccontare anche oggi perché
affronta una tematica universale:
cosa può fare il potere quando è
male amministrato. Ecco, la cosa
che io credo di saper far meglio
e che mi ha insegnato il teatro
di prosa è fare l’analisi dramma-
turgica di un testo, studiare le
metamorfosi dei personaggi, gli
snodi del racconto. La musica è
il
medium
principe, io non devo
aggiornare Verdi, devo mettermi
al suo servizio per capire come
portarlo in scena oggi, come
esaltarne l’universalità».
Quindi niente abiti contempo-
ranei, niente impermeabili neri
come nel teatro di regia tede-
sco?
«No, niente di tutto questo. Per
i costumi ho chiesto un’atem-
poralità che citasse il Rinasci-
mento. Valentina Caspani, la
costumista, ha avuto questa
bellissima idea di usare
la lana per i costumi:
il potere è freddo,
la corte è fredda e
c’è la morte sotto
il viso giocoso
del Duca. Quel-
lo che succede a
Gilda, quello che
fa il Duca, succe-
de oggi, succede-
va trecento anni
fa e succederà
finché esisterà la
razza umana».
Chi è Rigoletto?
«Come buffone è
disdicevole, serve
il potere, si fida
del potere e non si
chiede quanto male
possa fare, non pro-
va nessuna solidarietà
per Monterone, eppure
anche lui è un padre! La
sua è una parabola verso la
distruzione dell’unica cosa
preziosa che la vita gli ha
regalato: sua figlia».
figurino di
Valentina Caspani
bozzetto di Luca Ghirardosi
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