Sistema Musica - Aprile 2011 - page 23

T
rilli e Glissè sono nomi che, quasi onomatopeica-
mente, rimandano alla lucentezza adamantina del suono
dell’arpa. E in effetti di un ensemble di arpe si tratta, fon-
dato e diretto da Gabriella Bosio.
Signora Bosio, come nasce la formazione?
«Anni fa, dopo che l’amico Vittorio Muò invitò alla Scuola
di alto perfezionamento di Saluzzo l’arpista Judith Liber,
che da buona americana faceva suonare gli arpisti tutti in-
sieme, nacque l’idea di formare un quartetto di arpe, che
poi si allargò fino a raccogliere quindici, anche sedici stru-
mentisti; sostanzialmente tutta la mia classe di arpa del
Conservatorio di Torino, dove insegno. È un’esperienza
molto stimolante, sia artisticamente sia didatticamente».
Qual è il vostro repertorio?
«Si tratta per lo più di trascrizioni, in alcuni casi di bra-
ni molto noti per quartetto d’archi, che poi noi sottopo-
niamo a una “moltiplicazione” del numero di esecutori,
spesso anche rielaborandole e semplificandole, in modo
da poter permettere di suonare anche agli allievi dei pri-
mi anni. Suoniamo poi brani pensati apposta per il no-
stro ensemble, come i tre episodi della
Carmen
di Bizet
trascritti da Flavio Gatti. E stiamo anche progettando di
inserire nel nostro repertorio brani originali di composi-
tori d’oggi».
L’ensemble di arpe, come formazione, non ha una vera
tradizione, ma negli ultimi anni incomincia a sentirsi più
frequentemente.
«Sì, e in parte lo si deve al lavoro di Fabrice Pierre – figlio
del celebre arpista Francis Pierre per cui Berio scrisse la
Sequenza per arpa
e che ha lavorato tanto anche con
Boulez – che da anni
porta avanti un proget-
to di trascrizioni per
ensemble di arpe che
funzionano molto bene.
È un lavoro delicato,
perché non si tratta
solo di trascrivere, ma
soprattutto di adattare
i brani alla natura spe-
cifica di uno strumento
come l’arpa, utilizzan-
do anche le più recenti
conquiste della tecnica
esecutiva».
L
’Orchestra Archi, gioiello della De Sono, comincia a mettere il naso
fuori dalla porta di casa. L’evento merita il sostegno di tutti per diversi
motivi. Innanzitutto, in un periodo di notevoli sforbiciate alle casse del-
la cultura, va premiato il coraggio di chi fa sforzi, anche onerosi, per
far viaggiare musica e musicisti. L’occasione inoltre è ghiotta per mettere
in vetrina un complesso che negli ultimi
anni ha dimostrato di non avere nulla da
invidiare alle grandi orchestre da camera:
i borsisti della De Sono si dannano l’ani-
ma per tirare fuori tutto il loro talento, e il
contatto ravvicinato con spalle affermate
quali Simone Briatore, Roberto Righetti,
Markus Däunert, Stefano Guarino e Paolo
Borsarelli non fa che arricchire un percor-
so di formazione invidiabile e accelerato.
E poi c’è il pubblico, sempre numeroso in
occasione dei concerti in Conservatorio,
a garanzia di un lavoro che certamente
merita di valicare le pareti del localismo.
A novembre l’Orchestra Archi ha già ol-
trepassato la soglia di casa per andare ad
Alba, Aosta, Asti e Reggio Emilia; ora rin-
nova la spedizione, presentandosi al pub-
blico della Giovine Orchestra Genovese
(11 aprile) e dell’Orchestra Giovanile del
Piemonte, a Ivrea (12 aprile). In entrambi
i casi due realtà che meritano il confronto
con il lavoro della De Sono, proprio perché mettono al centro della scena
il talento giovanile, valorizzando un bene che molti danno per disperso
tra le nebbie culturali della società moderna. Il programma, proposto an-
che a Torino per l’affezionato pubblico del Conservatorio, prevede Verdi,
con il suo raro
Quartetto
, e ci sta particolarmente bene visto che siamo in
pieno anniversario dell’Unità d’Italia: mentre Cavour e compagni faceva-
no l’Italia, lui scriveva la musica che avrebbe fatto gli italiani. Ma anche
la
Serenata
di Dvo™ák è un ottimo biglietto da visita per un complesso che
ha fatto della cantabilità e del bel suono due delle sue armi vincenti.
(a.m.)
martedì 12 aprile
Sala Cinquecento - Lingotto
ore 20.30
Giovani per tutti
Trilli e glissè
ensemble di arpe
Gabriella Bosio
direttore
Musiche di Albéniz, Bizet,
Debussy, Gatti, Haendel,
Joplin, Purcell, Respighi,
Verdi
domenica 10 aprile
Conservatorio
ore 21
Concerti De Sono 2011
Orchestra da Camera
«Archi»
Markus Däunert
primo violino concertatore
Verdi
Quartetto (versione
per orchestra d’archi)
Dvo™ák
Serenata per archi op. 22
intervista
Trilli e glissè
Tutte le arpe
di Gabriella Bosio
di Paolo Cairoli
Gli Archi vanno
“fuori casa”
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