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al 6 all’8 aprile, nella Sta-
gione del Cine Teatro Baretti in
un nuovo allestimento firmato da
Davide Livermore per la regia e
da Andrea Chenna per la musi-
ca, va in scena
Le Roi s’amuse
,
il dramma di Victor Hugo di cui
Verdi si innamorò rendendolo
immortale nel
Rigoletto
. Quest’o-
pera, a lungo censurata in quanto
durissima critica al potere, è par-
ticolarmente attuale ed è, come
chiariscono gli autori, «uno spet-
tacolo necessario in quanto rap-
presenta una profonda riflessione
sulla libertà di ogni uomo». Ri-
pensato per il pubblico di oggi,
il nuovo allestimento intreccia
perfettamente partitura sonora e
testo, ponendosi come una len-
te d’ingrandimento sui vizi, sulle
fragilità umane e il malcostume
politico che caratterizzano il no-
stro vivere quotidiano.
mercoledì 6 aprile
ore 21
giovedì 7 aprile
ore 11
venerdì 8 aprile
ore 11 e ore 21
Teatro Baretti
LE ROI S’AMUSE
di Victor Hugo
Musiche di
Andrea Chenna
Davide Livermore
regia
Alberto Giolitti
luci,
direzione tecnica
con
Sax Nicosia,
Valentina Arru,
Giancarlo Judica Cordiglia,
Caroline Pagani
Associazione Baretti
in collaborazione con
Teatro Regio
intervista
Luca Ghirardosi e Fabio Banfo
I vincitori del concorso
raccontano il loro
Rigoletto
di Susanna Franchi
L
a creatività all’opera:
l’i-
dea è originale e potrebbe
aprire un nuovo filone nella
ricerca di talenti da scoprire;
il regista, lo scenografo, il co-
stumista si cercano tramite
un concorso, non andando
in giro a vedere allestimenti,
selezionando dvd o contat-
tando gli artisti. È l’idea che
il Teatro Regio ha lanciato
per realizzare un nuovo al-
lestimento (regia, scene e
costumi) di
Rigoletto
, quel-
lo che diventerà il
Rigoletto
“di repertorio” del Teatro e
che debutterà il 12 aprile al
Regio. Al bando di concorso
poteva partecipare chiunque:
professionista del settore, stu-
dente o appassionato, purché
maggiorenne; inoltre si poteva
partecipare singolarmente o
in gruppo. Si sono iscritte 520
persone per un totale di 216
gruppi (da Italia, Europa, Brasile,
Corea, Usa) e sono stati presen-
tati 165 progetti. La giuria che
doveva selezionare la mole di
lavori (che hanno anche intasato
le poste centrali torinesi!) era for-
mata dal sovrintendente Walter
Vergnano, dal direttore musicale
Gianandrea Noseda, dal diretto-
re dell’area artistica Alessandro
Galoppini, dal direttore degli al-
lestimenti Saverio Santoliquido e
dalla responsabile della realizza-
zione degli allestimenti Claudia
Boasso. Al
rush
finale sono arri-
vati cinque allestimenti e la sele-
zione è stata vinta dal gruppo che
aveva scelto come nome Le Roi
s’amuse (è il titolo del dramma di
Victor Hugo dal quale
Rigoletto
è
tratto) formato da Luca Ghirardosi
(scenografo e capogruppo), Fabio
Banfo (regista), Valentina Caspani
(costumista), coadiuvati da Clau-
dia Brambilla, Chiara Marchetti
ed Elena Rossi.
Luca Ghirardosi, quando avete
cominciato a pensare a questo
Rigoletto
?
«Avevo sentito su Radio3 l’an-
nuncio del bando di questo
concorso e mi è sembrata l’oc-
casione ideale per sperimentare
quello che facevo in classe con i
miei allievi all’Accademia di Bre-
ra: ho scelto alcuni neodiplomati
per condividere il progetto e poi
ho cercato un regista che lavoras-
se con noi per la parte dramma-
turgica: Fabio Banfo. Così è parti-
ta la sfida e abbiamo consegnato
il progetto. Ma quando ho rice-
vuto la telefonata che diceva che
il nostro gruppo (Le Roi s’amuse
era il nome che avevamo scelto)
aveva vinto non volevo proprio
crederci!»
Com’è nato l’impianto scenico
del vostro
Rigoletto
?
«Innanzitutto bisognava rispetta-
re le precise richieste del bando:
dovevano essere scene da poter
usare sia all’aperto sia al chiu-
so, per uno spettacolo che deve
diventare di repertorio e quindi
richiede una certa duttilità e la
possibilità di essere allestito su
palcoscenici diversi. Leggendo
il libretto mi ha colpito il fatto
che il termine “porta” ricorresse
più volte, che ci fossero trave-
stimenti, fraintendimenti e così
ho pensato al gioco di porte che
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