Sistema Musica - Aprile 2011 - page 12

E
cco aggiungersi un’altra iniziativa alle tante che
hanno fatto del Teatro Vittoria uno dei luoghi più
stimolanti del fare musica in città:
Confluenze
, un
progetto che prevede l’interazione di danza, musica
e arti visive. A idearlo sono stati Leopoldo Furlotti,
presidente dell’Unione Musicale, Gigi Cristoforetti,
direttore artistico di
Torinodanza
e Patrizia Sandretto
Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazio-
ne; tutti e tre hanno accettato di rispondere alle no-
stre domande sulla nuova avventura che coinvolgerà
queste importanti istituzioni artistiche torinesi.
Leopoldo Furlotti, che cosa si propone esattamente
Confluenze
?
«Un po’ lo dice il termine stesso: creare convergen-
ze, punti di incontro tra discipline diverse. Tecnica-
mente parlando, si potrebbe dire che abbiamo volu-
to creare un unico contesto per le
performing
e
non-
performing arts
. Abbiamo cercato di porre in relazio-
ne tra loro linguaggi espressivi diversi, coinvolgendo
artisti, coreografi e musicisti che non avessero paura
di mettersi in gioco, di perdere i loro abituali punti di
riferimento per trovarne altri. Lo stesso ci aspettiamo
dal pubblico che immaginiamo giovane e disposto
ad accettare lo spirito di ricerca che anima gli spetta-
coli. Del resto, il Teatro Vittoria, con
Atelier Giovani
il pacchetto di proposte di cui anche
Confluenze
fa
parte – ha in questa fascia di pubblico il suo obietti-
vo principale di attività».
Quindi
Confluenze
è una sorta di laboratorio, un
cantiere aperto in cui protagonisti di diverse disci-
pline si ispirano a vicenda?
«Certo, e noi abbiamo voluto dare a ogni incontro
di
Confluenze
un carattere di unicità, per cui le co-
reografie, le musiche e le opere figurative che ogni
volta si incontreranno sul palco del Vittoria costitui-
ranno un evento unico; la loro unione e reciproca
contaminazione daranno vita a qualcosa di speciale
che si potrà esperire solo in quella data e in quella
situazione».
Gigi Cristoforetti, come entrerà la danza in questo
progetto?
«Ci è sembrato che musica e danza, l’una supporto
dell’altra dalla più remota antichità, potessero gio-
care reciprocamente un diverso ruolo, cercandosi
come riferimento ritmico o emotivo, oppure igno-
randosi, complici in una ricerca di suggestioni e se-
gni paralleli.
Confluenze
esplora possibilità diverse
tra loro: Sieni ha bisogno di farsi guidare dalla musi-
ca, Hauert gioca in maniera indipendente, Onikeku
libera un’energia che si sovrapporrà a quella dell’ope-
ra di Evans e alle suggestioni musicali».
Qualche esempio?
«Finora gli spettacoli di
Confluenze
in programma
sono quattro. Nel primo, Virgilio Sieni ha prodotto
coreografie inedite intitolate
Studies of the Human
Body
, che dialogheranno con le musiche per flauto
e violoncello di Bach, Sciarrino e Saariaho, esegui-
te dal vivo da Giampaolo Pretto e Claudio Pasceri.
L’idea di un contenitore musicale in cui la danza si
confronta con la musica è ancora più esplicita nel
secondo incontro, in cui il coreografo belga Tho-
mas Hauert si esibirà con Mat Voorter. Il loro pro-
getto, intitolato
Parallallemande
, è costituito da tre
interventi danzati sull’
Allemanda
della
Partita in re
minore
di Bach, eseguita prima al violino, poi alla
tromba e infine in una inedita versione “parallela”
che nasce dalla sovrapposizione delle due. Questi
interventi sono brevi e avranno come la funzione
di
entr’acte
in uno spettacolo-concerto di un’o-
ra in cui saranno eseguite anche composizioni di
Stockhausen».
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, alle arti visive
quale ruolo è stato assegnato?
«L’arte contemporanea usa spesso come propri stru-
menti espressivi il suono, il movimento, la messa in
scena. In questo caso, anche se si è scelto di rispet-
tare lo spazio di intervento di danza e musica, l’o-
pera d’arte visiva è stata immaginata non come un
semplice sfondo, ma come un intervento che crea
un dialogo a livello concettuale con le altre forme
artistiche».
L’ultimo dei quattro incontri vedrà la presenza del
lavoro di Cerith Wyn Evans. In che modo le sue
opere si prestano a un progetto come quello di
Confluenze
?
«
Cerith Wyn Evans è un artista che spesso si è con-
frontato con le arti performative e il teatro. Nel
2010, alla
Biennale
di Venezia, ha collaborato con
Florian Hecker alla realizzazione di
No night No
day
, un’opera astratta composta da proiezioni lumi-
nose e musica, ispirata a fonti audio-visive come le
forme teatrali giapponesi Bunraku e No¯, i film anni
Cinquanta e le concezioni strutturali sonore di Xe-
nakis. Più in generale, tutta la sua pratica artistica è
informata ai temi della collaborazione e dell’incon-
tro tra linguaggi differenti».
intervista
Confluenze:
interazioni
di arti al Teatro Vittoria
di Alberto Bosco
CONFLUENZE
Teatro Vittoria
ore 20
(con aperitivo alle 19.30)
11
aprile
STUDIES OF THE
HUMAN BODY
di e con
Virgilio Sieni
Musiche di Bach,
Sciarrino, Saariaho
15-16
aprile
PARALLALLEMANDE
di
Thomas Hauert
con
Mat Voorter
Musiche di Bach,
Stockhausen
30
novembre
- 1
dicembre
FUGA
di e con
Carlotta Sagna
e
Arnaud Sallé
6-7
dicembre
MOVEMENTS
di e con
Qudus Onikeku
informazioni
e
biglietteria
:
Unione Musicale
tel. 011 56 69 811
fax 011 53 35 44
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