L'ALLEVAMENTO DI ANIMALI PER L'ALIMENTAZIONE E PER IL LAVORO L'uso di allevare animali da cortile, anche se in forte contraddizione con le aspirazioni delle autorità a fare di Torino una capitale moderna, decorosa e ordinata, fu estremamente difficile da stroncare, al punto che ancora a metà Ottocento erano numerosi i cittadini che si rivolgevano alle autorità di polizia per ottenere il permesso di allevare maiali, capre o mucche. Insostituibile forza motrice per i trasporti ancora per tutto l'Ottocento, i cavalli sono oggetto di regolamentazione a vario titolo: è infatti necessario ottenere una licenza per gestire una scuderia ed è inoltre regolamentata la circolazione delle carrozze pubbliche o private nella città. |
Scena agreste disegnata da Pietro Jacopo Palmieri e incisa da
Antonio Arghinenti, sec. XVIII Veduta della piazza di San Carlo verso il Palazzo Reale e
prospetto della piazza Castello, incisioni in rame disegnate
e incise da Ignazio Sclopis del Borgo in Vedute di Torino e di
altri luoghi notabili degli Stati del Re, Torino, circa 1775 Deposito ne' Trionfi, che anticamente si erigeva agl'Eroi
Viventi ove s'erano distinti colle sue imprese, disegnato
e inciso da Franciscus Antonius de Pellery, sec. XVIII Scena agreste disegnata da Pietro Jacopo Palmieri e incisa da
Antonio Arghinenti, sec. XVIII Veduta prospettica di Torino dalle rive della Dora, di fronte
alle Torri Palatine; in primo piano una dama e un cavaliere nei
caratteristici costumi settecenteschi e un contadino con due bovini,
incisione in rame anonima, circa 1720 |
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