PROVVEDIMENTI DEL MUNICIPIO SUI CANI Il sodalizio millenario tra uomo e cane si
interrompe con lo sviluppo della città moderna. Poiché
non è più indispensabile per la caccia, per sorvegliare
le greggi o per fare la guardia alle cascine, il cane viene considerato
un elemento inutile e pertanto la sua presenza non è più
tollerata. Si trasforma anzi in pericoloso portatore di una malattia,
la rabbia, che, presente da sempre, nelle statistiche abborracciate
e mistificatorie degli amministratori del tempo assume le caratteristiche
della malattia per antonomasia. |
Manifesto del Vicario, 8 luglio 1834 Lettera di Chiapirone,
segretario del magistrato del Consolato al sindaco di Torino,
28 giugno 1852 Lettera
anonima al sindaco di Torino, 7 agosto 1852 Contrada di Dora Grossa presa dall'atrio di Palazzo Madama,
litografia di Demetrio Festa su disegno di Enrico Gonin, 1835 |
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