A
mettere insieme i titoli dei film e dei progetti televisivi cui
hanno lavorato Luis Bacalov ed Ennio Morricone in mezzo se-
colo almeno di attività, si supererebbe ampiamente la soglia del
mezzo migliaio. Ecco perché un concerto costruito sulle musi-
che di questi due ”signori della colonna sonora“ e affidato alla
bacchetta di Bacalov, assume
un gusto speciale, fondendo il
tratto colto e quello popolare,
andando ad appagare le atte-
se di un pubblico trasversale
per età, gusti e provenienza.
La Filarmonica ‘900 del Re-
gio, forte di una confidenza
già acclarata con le sugge-
stioni del secolo breve, pro-
verà ad aggirare – come ca-
pita spesso – i famosi steccati
tra un genere e l’altro. Cosa
un po’ più semplice oggi che
la colonna sonora è stata li-
berata dal ruolo asfittico di
parente povero della musica
colta, accedendo a successi
di vendita imponenti e a sale
da concerto a lungo ritenute
inviolabili.
Nel programma del concerto
al Regio figurano pezzi ormai
entrati nell’immaginario col-
lettivo degli ascoltatori militanti. Pensiamo a
Mission
di Morri-
cone, ad esempio, che nel 1986 tentò la scalata all’Oscar (ve-
nendo bruciato sul filo di lana, per la cronaca, da
Round Mid-
night
). La mitica statuetta, invece, la vinse Luis Bacalov a metà
anni Novanta con
Il postino
. E, sempre a proposito di Oscar,
va ricordato che con
Il Vangelo secondo Matteo
di Pasolini (la
cui
Suite
ascolteremo a Torino), Bacalov aveva già ricevuto l’u-
nica sua altra
nomination
. Cinque, invece, quelle riconosciute
a Morricone: ma l’Oscar il compositore romano l’avrebbe ot-
tenuto nel 2007, come premio “alla carriera”, consegnatogli
dall’amico Clint Eastwood.
L’attività di Bacalov e di Morricone non spazia, comunque,
in ambiti solo cinematografici. E se di Morricone conosciamo
l’impegno profuso sul piano della sperimentazione con
Nuova
Consonanza
, Bacalov si aggira da sempre, con felice disinvol-
tura, tra etnica e pop, come testimoniano la
Baires Suite
, rilettu-
ra moderna del tango e il
Concerto Grosso
che, all’inizio degli
anni Settanta, scrisse per i New Trolls.
(s.v.)
R
idotto sviluppo degli organi risuonatori, corde vocali più corte e sot-
tili, conseguente povertà di armoniche. La peculiarità della voce dei
pueri
cantores
è data da un insieme di caratteristiche fisico-meccaniche. In un
coro di voci bianche (età tra i sei e i sedici anni) conta solo l’estensione
vocale: soprani, mezzosoprani e contralti, senza distinzione di sesso.
Il potenziale espressivo di questa sinergia vocale fu sfruttato fin dall’epo-
ca di papa Gregorio I Magno, il grande riformatore liturgico del VI seco-
lo, il quale non solo sistematizzò il canto gregoriano con la redazione
dell
’Antiphonarium cento
, ma fondò anche una Schola Puerorum nelle
basiliche di San Giovanni in Laterano e di San Pietro. Da allora in poi
l’utilizzo delle voci dei putti cantori divenne prassi abituale all’interno
della liturgia, cattolica e non.
Come non associare l’adamantina perfezione dello
stylus ecclesiasti-
cus
di Giovanni Pierluigi da Palestri-
na alla leggendaria bravura dei Pueri
Cantores della Cappella Musica Pon-
tifica Sistina? La carriera di Orlando
di Lasso fu lanciata proprio grazie alla
sua bravura di putto cantore, prima a
Mons, poi alla corte di Ferrante I Gon-
zaga, viceré di Sicilia. Sembra che
Lasso sia riuscito a continuare a can-
tare fino a diciott’anni. Longevo putto
cantore fu anche il grande Johann Se-
bastian Bach, che cantò come sopra-
no fino a sedici anni. A Mozart, Bizet,
µajkovskij, Rachmaninov e al belga
Jean Absil, invece, mancò quest’espe-
rienza. Essi infatti dedicarono scarsa
attenzione al genere corale per voci
bianche. Non così Britten, cui spet-
ta il grande merito di aver rilanciato
le voci bianche come straordinario
medium
compositivo. Rilancio di cui
hanno beneficiato le nuove leve di
compositori, come il triestino Carlo
Galante, autore nel 2002 della
Missa
Puer Natus
per coro di voci bianche e
orchestra d’archi.
(a.c.)
Filarmonica ‘900
del Teatro Regio
e Luis Bacalov
Un concerto da Oscar
lunedì 17 dicembre
Teatro Regio - ore 20.30
I Concerti 2012-2013
Filarmonica ’900
del Teatro Regio
Luis Bacalov
direttore e pianoforte
Gianni Iorio
bandoneón
Sergey Galaktionov
violino
Musiche di Bacalov,
Morricone
domenica 9 dicembre
Teatro Regio - ore 11
I Concerti Aperitivo
2012-2013
Coro di voci bianche
del Teatro Regio e del
Conservatorio “G. Verdi”
Claudio Fenoglio
direttore
Andrea Secchi
pianoforte
Mauro Ginestrone
narratore
VIAGGIO NEL
REPERTORIO
PER VOCI BIANCHE
Musiche di Lasso,
Palestrina, Bach, Mozart,
Bizet, µajkovskij,
Rachmaninov, Absil,
Britten, Galante
Voci bianche:
quindici secoli
di delizie canore
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