O
rmai è diventata una bella abitudine: l’Orchestra Fi-
larmonica di Torino stappa lo champagne per il 2013 con
cinque prime esecuzioni as-
solute, cinque brani da un
minuto creati da compositori
di vari paesi grazie ai quali
il pubblico potrà “viaggiare”
da Torino a Parigi, dalle tra-
dizioni del Sud italiano fino
all’Estremo Oriente, e avrà
l’occasione di godersi un’or-
chestra danzante o a caccia
di insetti di korsakoviana
memoria!
Le cinque composizioni ap-
positamente commissionate
a Cadario, Montalbetti, Raja,
al cinese Hao e all’inglese
Rathbone impreziosiscono il
programma della serata, che
come da tradizione prevede
le più belle polke e i più se-
ducenti valzer degli Strauss
“di ordinanza”. Guida le dan-
ze dal podio Silvia Massarelli,
direttrice dal gesto elegante e
incisivo che già nella passata
edizione ha contagiato con la
sua energia gli ascoltatori che
gremivano la sala. (
oft
)
D
opo l’esperienza del
Requiem
mozartiano, Francesco Cilluffo torna
sul podio dell’Orchestra Filarmonica
di Torino con un programma corale:
«La flessibilità e l’estrema compat-
tezza di questa Orchestra sono sta-
te la spinta a ideare un programma
da sviluppare in tre anni, con un
appuntamento a stagione dedicato
alla voce e all’orchestra. Affronte-
remo brani popolari, ma che non
figurano spesso nelle stagioni con-
certistiche».
Come quelli presentati in questo
primo programma, tra cui spicca
il
Requiem
di Duruflé.
«Sono particolarmente contento
di proporre a Torino questo
Re-
quiem
che in Italia si esegue raramente.
Si tratta di un’opera affascinante per il
suo tono sospeso eppure intenso, con
un linguaggio musicale che unisce a
certe arcate del canto gregoriano un
sapore modale tipico della scuola di
armonia francese, con chiazze impres-
sionistiche e armonie tardo-romanti-
che. Presenteremo la versione “da ca-
mera”, per coro, solisti, organo e archi,
e abbiamo scelto l’arpa tra gli strumenti
ad libitum
indicati dal compositore».
Un’altra rarità è il
Requiem
di Puccini.
«Sì, è ancora meno conosciuto di quel-
lo di Duruflé. Fu scritto nel 1905 su
richiesta di Casa Ricordi per comme-
morare i quattro anni dalla scomparsa
di Verdi. La musica liturgica era nel
sangue di Puccini, letteralmente, pro-
venendo lui da una stirpe di maestri di
cappella del Duomo di Lucca. Questo
si vede anche nelle sue opere: si pensi
alla lunga scena-Requiem nell’
Edgar
,
al
Te Deum
e al perfetto stile arcaico
della cantata in
Tosca
, o a
Suor Ange-
lica
. Così, nel suo piccolo, il distaccato
Requiem
di Puccini sembra rievocare
lo stesso raccoglimento del coro a boc-
ca chiusa della
Butterfly
».
(a.b.)
intervista
Francesco Cilluffo
«Un coro e tre Requiem,
tra Puccini e Duruflé»
domenica 2 dicembre
Conservatorio - ore 17
prova generale
martedì 4 dicembre
Conservatorio - ore 21
Orchestra Filarmonica
di Torino
Coro Giovanile Italiano
Francesco Cilluffo
direttore
Lorenzo Donati
Dario Tabbia
maestri del coro
Rosa Bove
mezzosoprano
Giulio Mastrototaro
baritono
TRE REQUIEM
Mahler
Adagietto
dalla Sinfonia
n. 5
Puccini
Requiem
aeternam
«in memoria di Giuseppe
Verdi»
Duruflé
Requiem
op. 9
Il Concerto
di San Silvestro
lunedì 31 dicembre
Conservatorio - ore 19.30
fuori abbonamento
Orchestra Filarmonica
di Torino
Silvia Massarelli
direttore
CONCERTO
DI SAN SILVESTRO
Musiche della famiglia
Strauss
Cinque brani da un
minuto in prima assoluta,
commissionati dall’Oft a
Hao, Rathbone, Cadario,
Montalbetti, Raja
F
ormazione unica nel nostro panorama corale, il
Coro
Giovanile Italiano
punta all’eccellenza e a un ruolo di rappre-
sentanza nazionale grazie a maestri d’eccezione, a un’espe-
rienza formativa di alto livello e a scelte di repertorio che valo-
rizzino il patrimonio musicale italiano antico e contemporaneo.
Formato da trentadue coristi, tra i 18 e i 28 anni, provenienti da
diverse città d’Italia e da molteplici esperienze musicali, il Coro
è stato fortemente voluto da Feniarco, la Federazione Naziona-
le Italiana delle Associazioni Regionali Corali. Dal 2003, anno
della formazione, a oggi si sono alternati alla guida maestri di
fama nazionale e internazionale quali Filippo Maria Bressan,
Nicola Conci e Stojan Kuret; per il triennio 2011-2013 il Coro è
stato affidato a Dario Tabbia e Lorenzo Donati che propongono
composizioni di polifonia sacra del XVI-XVII secolo e musica
del Novecento e contemporanea. Il Coro ritorna a Torino dopo
la partecipazione al festival
Europa Cantat
dello scorso agosto,
dove è stato protagonista dell’oratorio
Le Laudi di San France-
sco d’Assisi
di Herman Suter insieme con l’Orchestra Nazionale
della Rai e altri due cori giovanili nazionali.
(g.g.)
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