C
he in Italia giri aria di crisi è cosa nota. Se ne è
accorto inevitabilmente Giorgio Tabacco, clavicem-
balista-fortepianista che da quasi vent’anni ricopre il
ruolo di direttore artistico della prestigiosa Academia
Montis Regalis.
«In Austria, in Belgio, in Olanda le cose vanno meglio.
O, almeno, c’è un’attenzione maggiore nei confronti
del prodotto italiano – spiegaTabacco – ed è per questo
che da un po’, non per snobismo, abbiamo spostato il
focus della nostra attività all’estero».
Innsbruck, ad esempio, sede di uno dei più prestigiosi
festival di musica antica al mondo, ha scelto l’Acade-
mia Montis Regalis come orchestra in residence nel
corso delle ultime edizioni.
«Con Alessandro de Marchi, che è direttore artistico
delle
Innsbrucker Festwochen
e nostro direttore stabile,
stiamo proponendo una serie di titoli rari, specialmente
italiani, riscuotendo un successo davvero gratificante.
L’estate scorsa abbiamo messo in scena
La Stellidaura
vendicante
di Provenzale: tre recite in
sold out
e ora
un cd, per Sony Classic. È il terzo disco nato in seno
al Festival di Innsbruck, segno che il progetto funziona,
come testimoniano anche i dati di vendita, sorprenden-
ti. I nuovi cd realizzati con Sony Classic saranno presen-
tati nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo
il 10 dicembre presso il Circolo dei Lettori di Torino».
In Italia l’eco di questi successi europei arriva, magari,
un po’ sbiadita?
«Spesso non arriva per niente, ed è un peccato se si
pensa alle recensioni lusinghiere che
La Stellidaura
ha
ottenuto persino dal “NewYork Times”. L’opera di Pro-
venzale sarà riproposta in Belgio, mentre a Torino – per
l’Accademia Corale StefanoTempia – porteremo l’altro
interessante progetto sviluppato nel corso dell’ultimo
Festival di Innsbruck, ossia
La Dirindina
di Scarlatti».
La presenza sul territorio non va trascurata.
«Naturalmente no, ma è demanda-
ta soprattutto al gruppo cameristico
dell’Academia Montis Regalis, ossia
L’Astrée, che continuerà a essere at-
tivo con una fitta serie di concerti in
Piemonte. Nel 2013 l’Astrée realiz-
zerà inoltre un cd dedicato ai
Trii
di Mozart per fortepiano, violino
e violoncello che poi eseguirà in
una serie di concerti in Italia e all’estero».
Mondovì è la casa madre dell’Academia e il laborato-
rio delle vostre nuove idee…
«Sarà anche la sede di una stagione cameristica che
avremmo voluto fosse più ampia, ma che risulterà co-
munque interessante e raffinata, grazie alla presenza di
solisti importanti come il fortepianista fiammingo Bart
Van Oort».
C’è un altro versante sul quale l’Academia Montis Re-
galis si muove in modo intelligente, ed è quello della
formazione.
«Siamo orgogliosi di aver fatto nascere e crescere
un’orchestra giovanile d’archi su strumenti originali.
L’abbiamo portata anche a Innsbruck, dove ha accom-
pagnato in concerto i finalisti del Concorso “Cesti” di
canto barocco, ripreso dalla radio austriaca. Questi ra-
gazzi rappresentano il futuro della musica italiana e un
eccellente serbatoio di energie per l’Orchestra dell’A-
cademia Montis Regalis».
Abbiamo solo accennato ai progetti in cantiere del
2013; c’è di più?
«Sì. Torneremo a Innsbruck, prima di tutto, dove
metteremo in scena
La clemenza di Tito
di Mozart
con la firma di un illustre regista torinese, Davide
Livermore. Poi saremo a Baden Baden, ospiti della
Festspielhaus,
dove eseguiremo per quattro sere con-
secutive l’
Oratorio di Natale
di Bach nella versione
integrale, in una produzione alla quale parteciperà
il Coro Maghini di Claudio Chiavazza. Nel mese di
giugno realizzeremo con Sony Classic
un cd di arie virtuosistiche della pri-
ma metà del Settecento, affidate
al celebre controtenore australia-
no David Hansen e per i trecento
anni dalla morte di Corelli, stiamo
preparando la rara
Missa Romana
con un organico importante,
nello spirito della
grandeur
corelliana».
intervista
Giorgio Tabacco e
l’Academia Montis Regalis
Un anno di grandi successi
di Stefano Valanzuolo
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