Sistema Musica - Dicembre 2012 - page 24

lunedì 17 dicembre
Tempio Valdese - ore 21
Stagione 2012-2013
Coro dell’Accademia
Stefano Tempia
Coro da camera di Torino
Dario Tabbia
direttore e maestro dei cori
Ensemble strumentale
barocco dell’Accademia
Stefano Tempia
BAROCCOVENEZIANO
Musiche di G. Gabrieli,
Schütz, Monteverdi,
Albinoni, Vivaldi
D
i esperienza trentennale, Da-
rio Tabbia è specializzato nel reper-
torio antico, pur avendo frequenta-
to molto la musica contemporanea,
e fortissima è la sua attenzione ai
giovani (è il direttore del Coro Gio-
vanile Italiano). Dal 2011 è mae-
stro del Coro dell’Accademia Stefa-
no Tempia, con il quale a dicembre
proporrà un programma dedicato
alla scuola veneziana del periodo
tardorinascimentale e barocco.
Maestro Tabbia, è un luogo, Vene-
zia, ad accomunare le musiche in
programma.
«Il concerto è stato pensato per
il periodo natalizio, con un pro-
gramma che è di sicuro impatto sul
pubblico. Il
Magnificat
di Vivaldi è
un brano celebre e così ho pensa-
to di affiancargli quello più raro di
Albinoni. Mi piace far emergere le
origini di queste opere: a Venezia
c’erano i migliori maestri di cappel-
la, tra cui Gabrieli e il suo allievo
Heinrich Schütz che portò poi in
Germania la sua esperienza poli-
corale imparata in Italia, aprendo
così la via a Bach. Saranno esegui-
te anche musiche di Monteverdi,
sempre in linea con i maestri del
tardo Rinascimento».
Da un anno collabora con l’Acca-
demia Stefano Tempia. Come sta
andando?
«La stagione della StefanoTempia è
da sempre una certezza nel pano-
rama musicale torinese. Ciò che fa
la differenza è la qualità delle scel-
te: l’anno scorso abbiamo proposto
un repertorio poco conosciuto ma
la chiesa era strapiena e il pubblico
ne è uscito entusiasta. Quest’anno
la stagione culminerà col
Magnifi-
cat
di Berio, alternando programmi
che vanno dall’antico al contem-
poraneo. Sto cercando di portare
il Coro verso territori ancora poco
esplorati (il repertorio era costituito
principalmente da Haydn e Mo-
zart…). Con la nuova direzione di
Guido Maria Guida si sono allar-
gati generi e periodi con la conse-
guente necessità di affrontare stili e
tematiche diverse. Su questo fronte
ci stiamo impegnando molto».
Il successo della musica corale fa il
paio con l’exploit della musica sa-
cra contemporanea. Sa indicarne i
motivi?
«Non credo tanto ai dibattiti dei pri-
mi del 2000 a seguito dei successi
discografici della musica medievale
o antica. Più semplicemente penso
che un compositore – ieri come oggi
– senta a un certo punto il bisogno
di avvicinarsi a un certo genere di
musica, che lo faccia con consape-
volezza e prontezza e che quindi gli
esiti siano poi buoni e apprezzati».
Perché oggi i giovani decidono di
cantare in un coro? È una pulsione
artistica o un modo come un altro
di socializzare?
«Sono membro della Federazione
Nazionale Italiana Associazioni
Regionali Corali e quindi ho un ri-
scontro diretto: in Italia la coralità
sta crescendo in maniera vertigi-
nosa. Il motivo per cui anche ra-
gazzi molto giovani si avvicinano
al coro è dato dalla possibilità di
fare dell’ottima musica. I giovani,
che vanno dai 18 ai 26 anni, sono
molto interessati e affrontano l’im-
pegno con serietà perché hanno
a cuore la qualità della proposta.
Non è vero, come pensano alcuni,
che per sedurli bisogna per forza
cominciare con la musica pop per
poi virare verso la classica».
Nella musica contemporanea, ri-
spetto alla vocalità, siamo un po’
fermi. Da almeno mezzo secolo
non si sentono innovazioni nella
scrittura vocale. Come mai?
«Credo che vada rispettata la ca-
ratteristica tecnica della voce: se il
pezzo non è vocale, non è canta-
bile. Mendelssohn, per esempio, è
molto amato dai cori perché sem-
bra nato per scrivere per la voce.
Ciò che piace di più allo strumento
voce è il sentimento e il cantore
userà naturalmente e senza proble-
mi la sua voce se chi scrive è since-
ro. Nello sperimentalismo l’emoti-
vità è stata messa troppo da parte;
quando c’è, però, la si riconosce e
la si vuole conquistare: l’
Agnus Dei
di Penderecki – per fare un esem-
pio che funziona - è difficile ma è
molto amato perché ha una tale
intensità drammatica da risultare
cantabilissimo».
intervista
Dario Tabbia
Un concerto barocco
e tanto lavoro con
il Coro dell’Accademia
di Federico Capitoni
IMPARA IL CORO!
A scuola di canto
Sono ancora aperte
le iscrizioni
ai
Corsi di orientamento
musicale a indirizzo
corale
dell’Accademia.
UNISCITI AL CORO
La Stefano Tempia
indice audizioni per
l’inserimento diretto nel
Coro dell’Accademia.
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