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Festival Beethoven
Una kermesse di giovani,
per i giovani
C
ome far capire a un giovane d’oggi che inter-
pretare l’
op. 111
e suonare i bonghi ai Murazzi, pur
essendo entrambi legittimi modi di fare musica – e
il secondo magari più divertente del primo – non si-
gnificano però la stessa cosa? A rigore, il compito di
dare ai ragazzi gli strumenti per decifrare il mondo
spetterebbe alla scuola, e ai licei in particolare. Ma
nel nostro paese la storia della musica continua a
rimanere misteriosamente esclusa dalla formazione
della classe dirigente, per non dire di quella meno
dirigente. Eppure, di ragazzi in gamba, che non si
rassegnano a farsi manipolare da radio e televisio-
ne, ce ne sono: il problema è come orientare in
modo costruttivo la loro curiosità musicale, lascia-
ta allo stato semiselvatico da un sistema educativo
colpevolmente miope.
Uno di questi modi, e tra i più tradizionali, è quel-
lo di convincerli a uscire di casa (cosa facilissima)
e andare a concerto (cosa difficilissima). L’Unione
Musicale, fondata più di sessant’anni fa proprio da
uno studente liceale, si fa da sempre carico di que-
sta missione e ci prova questa volta con un
Festival
Beethoven
: nove serate con inizio alle ore 20 in cui
chi vuole può avvicinarsi – magari per la prima vol-
ta – alle Sonate per pianoforte di questo composito-
re. A eseguirle non sarà il “superpianistamondiale”
di turno, ma un gruppo selezionato di nove giovani
provenienti dall’Accademia Pianistica di Imola e da
quella altrettanto rinomata di Pinerolo. Si tratta ben
inteso di professionisti, ma che per loro fortuna
non sono ancora stati ar-
ruolati dallo
star system
.
Lo spirito di questa ini-
ziativa, insomma, non
è di creare l’ennesimo
evento né di imporre
Beethoven dall’alto con
una letale serie di lezio-
ni-concerto: l’obiettivo
è convincere con la for-
za dell’esempio. Infat-
ti, chi più di ogni altro
può attirare l’attenzio-
ne dei ragazzi se non
un loro stesso simile
che, avendo deciso di
consacrare la propria
FESTIVAL BEETHOVEN
Le 32 Sonate per
pianoforte
Teatro Vittoria ore 20
(con aperitivo alle 19.30)
martedì
2
marzo
Andrè Gallo
mercoledì
3
marzo
Ben Schoeman
giovedì
4
marzo
Luca Delle Donne
sabato
6
marzo
Mirco Ceci
domenica
7
marzo
Rosamaria Bene
martedì
9
marzo
Giovanni Doria Miglietta
mercoledì
10
marzo
Simeon Bekchiev
giovedì
11
marzo
Zofia Lalak
sabato
13
marzo
Fabio Menchetti
In collaborazione
con l’Accademia
Pianistica Internazionale
“Incontri col Maestro”
di Imola e con
l'Accademia di Musica
di Pinerolo
vita all’interpretazione dei classici della letteratura
pianistica, dimostri in prima persona e senza troppe
parole il valore di questa scelta?
L’idea sarebbe ancora più bella se la si potesse
esportare proprio nelle scuole, ma chissà quanti
presidi, tra quadri svedesi e laboratori d’informati-
ca, avranno avuto modo di dotare le aule magne
dei loro istituti di un pianoforte vero e proprio.
Così, per ora, l’appuntamento è al Teatro Vittoria,
una piccola sala di duecento posti, ideale per poter
seguire da vicino la ricchezza di stati d’animo che
si sprigiona dal pianoforte beethoveniano. Gli orga-
nizzatori, molto saggiamente, hanno anche deciso
che la durata dei concerti non debba superare l’ora,
visto che è sempre un po’ faticoso ascoltare musi-
che di un solo autore nel corso della stessa serata.
Perché alla fine quello che conta è la musica di que-
sto artista immortale, che è riuscito a tradurre, per
mezzo di una semplice tastiera, le aspirazioni, i do-
lori, le gioie che attraversano ogni uomo degno di
questo nome nel corso della vita. Con Beethoven la
musica diventa la più umana di tutte le arti e le sue
32 Sonate per pianoforte
rappresentano un esempio
imprescindibile per chiunque voglia rendersi conto
di che cosa essa sia capace quando è nelle mani di
un genio. Non si saprebbe qui consigliare un con-
certo piuttosto che un altro; le serate sono state stu-
diate in modo da dare la massima varietà, cosa del
resto non difficile dato che ogni Sonata costituisce
un mondo a sé, inconfondibile e autosufficiente.
È ovvio che l’iniziativa non è rivolta solo ai
giovani sotto i trent’an-
ni, ma a tutti coloro,
appassionati o neofiti,
che sono interessati.
Beethoven, come il
latte, fa bene a tutte le
età e c’è sempre da im-
parare a sentire e risen-
tire questi capolavori.
Ma dovrebbe essere
altrettanto ovvio che i
tredici euro del prezzo
del biglietto non rappre-
sentano affatto il valore
dell’esperienza cui dan-
no diritto a partecipare.
di Alberto Bosco
ANTEPRIMA
tutti
i
concerti
del
festival
beethoven
saranno
preceduti
alle
ore
18
da un
incontro
con
l
’
interprete
e un musicologo
che
presenteranno
al
pubblico
il
programma
della
serata
.
l
’
ingresso
è
libero
.