Sistema Musica - Maggio 2010 - page 26

sistemamusica
antidogmamusica
26
torino
sabato
22
maggio
ore 15.45
San Giovanni Evangelista
Coro San Gregorio Magno
di Trecate
Mauro Trombetta
direttore
Lucia Rizzi
mezzosoprano
Perosi
Transitus animae
, oratorio
Ramirez
Misa Criolla
ingresso libero
mercoledì
9
giugno
ore 21
Conservatorio
Gianluca Cascioli
pianoforte
Musiche di Schumann, Colla,
Chopin, Cascioli, Beethoven
biglietti, euro 10 e 7
Informazioni:
tel. 348 810 47 32
lunedì
14
giugno
ore 20
(rinfresco ore 19.30)
Teatro Vittoria
Ensemble Antidogma Musica
Marco Ricagno
baritono
Antonmario Semolini
flauti
Carmelo Lacertosa
chitarra
Thierry Miroglio
percussioni
Henze
El Cimarrón
biglietti, euro 5 e 3
Informazioni:
tel. 348 810 47 32
san giorgio scarampi
domenica
6
giugno
ore 18
Oratorio dell’Immacolata
Ensemble Antidogma Musica
DolciAure Consort
concerto
sul
tema
degli
uccelli
Musiche di Janequin, Caldara,
Monteverdi, Delibes, Brahms
biglietti, euro 5 e 3
sciolze
martedì
25
maggio
ore 18
Villa il Palazzo
Ensemble Antidogma Musica
Linda Campanella
soprano
Con la partecipazione di
Gianluca Cascioli
pianoforte
Musiche di Schubert, Cascioli,
Coral, Strauss
biglietti, euro 8 e 5
concerto e cena, euro 35
Informazioni:
tel. 338 874 34 45
manta
sabato
5
giugno
ore 21
Santa Maria del Monastero
Ensemble Antidogma Musica
DolciAure Consort
quell
augellin
che
canta
Musiche di Janequin, Caldara,
Vivaldi, Mozart, Monteverdi
biglietti, euro 5 e 3
sabato
12
giugno
ore 21
Santa Maria del Monastero
Lucia Rizzi
mezzosoprano
Leonardo Boero
viola
Marinella Tarenghi
pianoforte
Lieder di Brahms, Mahler, Wolf,
Colla, Donorà, Verdi, Puccini
biglietti, euro 5 e 3
sabato
19
giugno
ore 21
Santa Maria del Monastero
DolciAure Consort
Ensemble Antidogma Musica
Paolo Ferrara
direttore
Mario Brusa, Oliviero Corbetta
attori
leopardi
e
pavese
Colla
L’uomo lupo
Bosco
Notte
Correggia
The night you sleep
Musiche di Schumann, Hensel
biglietti, euro 5 e 3
sabato
26
giugno
ore 21.30
Parco del Castello
Orchestra e Coro dell’Accademia
«Stefano Tempia»
Guido Maria Guida
direttore
festa
barocca
:
haendel
Musica per i reali fuochi
d’artificio
HWV 351
Te Deum
in re maggiore
biglietti, euro 10 e 7
serralunga d’alba
sabato
3
luglio
ore 21
Tenuta Mirafiori-Fontanafredda
Villa Reale
Ensemble Antidogma Musica
Musiche di Morricone Williams,
Lloyd-Webber, Rota, Simon
biglietti, euro 5 e 3
ANTIDOGMA MUSICA
33° FESTIVAL INTERNAZIONALE
F
ra i tanti appuntamenti interessanti proposti dal
33° Fe-
stival Internazionale
di Antidogma Musica, concentriamo l’at-
tenzione sull’esecuzione di
El Cimarrón. Autobiografia dello
schiavo fuggiasco Esteban Montejo
, recital per quattro musi-
cisti di Henze, in programma il 14 giugno al Teatro Vittoria.
Lo facciamo con l’aiuto di Antonmario Semolini, flautista e
direttore d’orchestra.
Com’è nata l’idea di eseguire
El Cimarrón
?
«Enrico Correggia ha pensato bene di riproporre la nostra
oramai storica esecuzione del 1977, quando con l’Ensemble
Antidogma ci confrontammo, unico gruppo italiano, con que-
sto capolavoro e con la supervisione dello stesso Henze. Suc-
cessivamente fummo anche gli unici a eseguirlo in spagnolo,
lingua in cui lo riproponiamo».
Quale rapporto instaura la musica con il testo? Quali le carat-
teristiche vocali impiegate?
«Vi è un’estrema fusione fra testo e musica; nulla è lasciato al
caso. A tal punto che la libertà aleatoria di certi attimi viene
inevitabilmente condizionata dalla narrazione, per la quale è
impiegata ogni grammatura della vocalità: dal canto lirico al
recitar cantando, dal falsetto all’urlo, al fischio».
Vi sono particolarità esecutive previste dalla partitura?
«La difficoltà esecutiva nasce dal fatto che Henze ha scritto
per quattro esecutori, e nulla, nemmeno gli episodi aleatori, è
lasciato al caso. Ci sono tante note e bisogna eseguirle, tutte
e bene!»
Avete immaginato una qualche forma di rappresentazione,
sulla scorta delle suggestioni teatrali insite nella musica?
«Anche qui l’autore ha previsto tutto. Ognuno suona e agisce
su diversi strumenti. Io, ad esempio, devo suonare anche lo
scacciapensieri, l’armonica a bocca e il rarissimo
ryuteki
(un
flauto giapponese). Il cantante e il chitarrista devono cimentar-
si con strumenti etnici tipo la
marimbula
afro-cubana, vari tipi
di campane, addirittura una pesante catena… Il percussionista
poi, per la rapidità dei cambi, rasenta addirittura il funamboli-
smo! La teatralità è data dalla totale mancanza di staticità: è un
continuo balzare da una postazione all’altra».
La storia narra di uno schiavo che lotta per la libertà sull’isola
di Cuba: quale messaggio può dare, nell’Italia del 2010 a qua-
rant’anni dalla composizione, un’opera libertaria come questa?
«Tasto dolente, questo, come la nostra finanziaria e i vari
tagli al Fus… Non vorrei mi si fraintendesse ma conclude-
rei proprio con le parole di Esteban Montejo: “Potrei morire
domani. Ma non nascondo la mia faccia… nessuno può na-
scondere ancora la verità. Io non ho voglia di morire. Nelle
lotte che verranno ci sarò… Non ho bisogno d’un nuovo fu-
cile. Il mio vecchio coltello, il mio grande coltello, altro non
mi occorre”».
(s.s.)
intervista
El Cimarrón
o la
conquista della libertà
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