Città di Torino

L'invenzione più significativa del carnevale 1870 fu il Bogorama, un grandioso padiglione eretto in piazza Castello, ideato dall'ordine cavalleresco del Gran Bogo, un'associazione alla quale aderivano numerosi soci del Circolo degli Artisti.

Sulla facciata della costruzione era raffigurata un'enorme testa di sfinge. Attraverso la sua bocca spalancata gli spettatori accedevano alla sala dove venivano proiettate le vedute di un immaginario viaggio dalle Alpi all'Egitto, commentate da uno degli artisti con un accompagnamento musicale.
Analogo fu lo spettacolo realizzato dal Gran Bogo l'anno successivo: nella Lanterna Magica, edificata a ridosso di Palazzo Madama, si poteva assistere alla proiezione di immagini dipinte su vetro e retroilluminate, che ripercorrevano gli eventi politici e di attualità più importanti del periodo.

Il padiglione della Lanterna Magica in "Gazzetta del Popolo della Domenica", anno IV (1886), n. 10.
(Collezione Simeom, C 7759)

Costantino Biscarra
Il Carnoval dei Carnovali a Torino nel 1870. La piazza Castello, il Bogorama, la Fiera Fantastica, e le maschere principali.
Litografia, stampata da Giordana e Salussoglia, 1870.
(Collezione Simeom, D 1946)

Per il Carnevale 1886 Torino fu la sede prescelta per il Terzo Congresso delle Maschere Italiane: fu l'occasione per organizzare un evento di risonanza nazionale.
Le maggiori città italiane inviarono le loro maschere che furono accolte da Gianduia nel suo ridente ciabot, ricostruito per l'occasione in piazza Castello, e immancabilmente immortalato nell'iconografia contemporanea.

Carlo Verdoni
Carnovale di Torino 1886. Ricordo del 3° congresso delle Maschere italiane, al Ciabot d'Gianduia.
Litografia a colori, 1886.
(Collezione Simeom, D 1947)