Sistema Musica - Ottobre 2014 - page 19

intervista
Walter Sutcliffe
«InVerdi c’è sempre
una spinta drammatica»
Desdemona personifica il bene assoluto e tuttavia non è
personaggio sbiadito o sdolcinato ma donna appassionata, per una
parte vocale piena di sfaccettature: Erika Grimaldi affronta per la
prima volta questo ruolo assai complesso e il pubblico di Torino
la conosce bene per averne seguito lo sviluppo di carriera dai
primi ruoli secondari fino alle recenti Liù di
Turandot
e Matilde di
Guglielmo Tell
. Il soprano di Asti ha ora mezzi vocali, bellezza e
omogeneità di timbro, tecnica e appoggio sul fiato, per dimostrare
di non essere solo una promessa del canto italiano, come è stata
più volte definita, ma una promessa mantenuta.
Al contrario di Desdemona, Jago rappresenta il male nella sua
declinazione più inquietante, cioè quello senza motivazione.
Ambrogio Maestri, senatore del palcoscenico e della musica di
Verdi, di cui ha interpretato ben undici opere, conosce a menadito
i risvolti perfino grotteschi di questo personaggio, per averlo
interpretato in varie occasioni tra cui anche alla Scala.
Intorno a questi tre protagonisti, ruotano una serie di personaggi che a
malavoglia si definiscono secondari, in quanto in Verdi nulla appare
secondario: c’è Cassio, interpretato dal giovane e lanciatissimo
Salvatore Cordella, il quale ha debuttato al Metropolitan di New
York; Roderigo, affidato alla scaltrezza di Luca Casalin, vero tenore di
carattere italiano, e infine Emilia affidata al mezzosoprano Samantha
Korbey, già artista residente alla Pittsburgh Opera.
A
ncora un paio e gli anni saranno quaranta, ma la prima impressione che si prova, incontrando il regista
inglese Walter Sutcliffe, è di aver davanti un ragazzo con timidezze da adolescente; poi comincia a parlare
di teatro e di regia, della musica di Verdi, della produzione di
Otello,
con cui debutta a Torino e in Italia,
e si capisce che non è impaccio, bensì una massa di pensieri e di passione difficile da governare. «Molti
affermano che Verdi sia formale, ma non c’è compositore che sappia scrivere personaggi così ben disegnati
e situazioni drammatiche così dinamiche: ogni personaggio ha un motore chiaro, nulla è mai cantato solo
perché suona bene, c’è sempre una spinta drammatica, una ragione psicologica. Per un regista questo è
semplicemente il miglior materiale in assoluto su cui lavorare, è il vero e proprio dramma musicale».
Dopo un
Trovatore
come regista assistente, lei ha già firmato una
Luisa Miller
e una
Traviata
, mentre aTorino
produrrà
Otello
per la prima volta: qual è per lei, in quest’opera, il motore dell’azione?
«Come accade spesso in Verdi, il formato è quasi da tragedia greca, qui più pura che nelle opere preceden-
ti, e al centro c’è il personaggio di Otello che diviene via via più umano e cerca di sottrarsi a una natura
essenzialmente distruttiva. È una tragedia umana, essere ciò che si è nell’essenza e non poterlo modificare:
per quanto ti sforzi di cambiare ed evolvere, quell’elemento profondo riemerge e ti divora; così, dal suo
essere fatto per uccidere, Otello non riesce a liberarsi. Le trame di Jago sono solo un elemento, marginale
quasi. L’opera in un certo senso funziona in un modo simbolico, archetipico: da una parte la figura oscura
e distruttiva di Jago, dall’altra quella chiara e riconciliatrice di Desdemona; entrambe finiscono col rappre-
sentare vita e morte, creatività e distruzione, una contrapposizione di forze e una lotta fra esse che ha luogo
proprio dentro il personaggio di Otello».
Cosa vedremo in scena?
«La concezione scenica riflette
la struttura drammatica dell’o-
pera fondata essenzialmente su
archetipi: ciò che è importante
per me è che si comprendano le
forze in gioco. Sarà ben ricono-
scibile l’ambientazione militare:
con scenografo e costumista (Sa-
verio Santoliquido ed Elena Ci-
corella,
ndr
.) abbiamo lavorato
sul piano simbolico, scegliendo
elementi che rappresentasse-
ro questa situazione. Abbiamo
previsto un impianto flessibile,
che può modificarsi per pro-
durre scene, spazi, situazioni
diverse, tutte − salvo il giardino
di Desdemona − contrassegnate
dall’elemento militare. Questo
mondo è anche una sorta di la-
birinto e non si tratta di ricrea-
re il castello di Otello a Cipro,
ma neppure di essere moderni
a ogni costo, semmai di trovare
una collocazione al di fuori del
corso storico».
(g.v.)
INCONTRI CON L’OPERA
E IL BALLETTO
Piccolo Regio Puccini
ore 17.30
ingresso libero
mercoledì
8
ottobre
Otello
a cura di
Alberto Mattioli
mercoledì
19
novembre
Giulio Cesare
a cura di
Carlo Majer
mercoledì
10
dicembre
Ballet Nacional de Cuba
a cura di
Alfio Agostini
mercoledì
14
gennaio
Goyescas - Suor Angelica
a cura di
Susanna Franchi
mercoledì
11
febbraio
Le nozze di Figaro
a cura di
Ernesto Napolitano
mercoledì
11
marzo
Il turco in Italia
a cura di
Alberto Bosco
mercoledì
1
aprile
I puritani
a cura di
Alessandro Mormile
mercoledì
29
aprile
Hänsel e Gretel
a cura di
Carla Moreni
mercoledì
27
maggio
Faust
a cura di
Andrea Malvano
sistemamusica
teatroregiotorino
19
1...,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18 20,21,22,23,24,25,26,27,28
Powered by FlippingBook