Archivio storico della Città di Torino



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BACHECA N. 5 - Nuovi strumenti per Torino non più capitale

Mosso dal proposito di segnalare a cittadini e forestieri non tanto l’utile, quanto il bello, in una dimensione allargata, Giovanni Battista Maggi, editore e mercante di stampe in via Po, nonché fornitore del Re, replica con tempestività a Torino e i suoi dintorni di Stefani e Mondo con la pubblicazione nel 1853 di un’opera intitolata Guide historique, descriptif et artistique de Turin, de ses environs et des villes les plus remarquables du Piémont, uscita dalla penna di Pietro Giuria, il quale sembra riesumare l’impostazione del Paroletti e la sua predilezione per la lingua francese.
?Il favore decretato dal pubblico alla guida didascalica del Giuria induce l’editore a ripubblicare nel 1861 il volume, senza variazioni o integrazioni di sorta: le pagine, intrise di orgoglio subalpino e incentrate su Torino e sui luoghi conchiusi entro i confini del Regno Sardo – così come quelle assai più modeste diffuse in quegli stessi anni da Giacomo Serra–, non temono il confronto con gli svelti sussidi, come la Nuovissima guida illustrata del milanese Edoardo Sonzogno, che si affacciano pressoché contemporaneamente sul mercato librario per favorire l’approccio, rapido ma documentato, alla recente capitale d’Italia.

La storia vuole tuttavia che, trascorsa breve stagione, Torino abbandoni il primato del ruolo: quali strumenti e quali occasioni si preparano dunque per rivalutare agli occhi dei cittadini e dei forestieri il capoluogo subalpino alla ricerca di una diversa identità e di risorse nuove?
Torino descritta, la monumentale guida data alle stampe nel 1869, è la prima rispo-sta al quesito. Compilata con «molta diligenza», competenza e gran cuore da Pietro Baricco per i «Cultori delle Scienze educative» convenuti nella gloriosa città ai piedi delle Alpi, eletta a sede del sesto Congresso pedagogico nazionale «per l’esempio dato all’Italia nel promuovere la popolare istruzione», l’opera rievoca l’analoga iniziativa del 1840, parimenti occasionata da «scientifiche disputazioni».

L’attenzione si sposta sulla «assai buona» guida, promossa dalla «privata speculazione», di cui è autore Andrea Covino, cultore di scienze geografiche e insegnante presso un istituto di istruzione superiore torinese, il quale vanta una interessante collaborazione con Karl Baedeker di Leipzig, libraio ed editore, come il celebre padre, di vademecum in più lingue ad uso dei viaggiatori.
La «ragione del libro» è spiegata nella premessa dal compilatore: attribuito ad «un difetto di forma» lo scarso successo dei precedenti taccuini raramente pervenuti «all’onore di una seconda edizione», anziché abbandonarsi alla ricerca di «pregi e bellezze che Torino non ha, o non sono sufficienti per allettare lo straniero», egli ha portato in luce i meriti e le doti reali della città, senza dimenticare il fascino «dei graziosi dintorni» e dell’incantevole cornice alpina. Completata «con 12 incisioni, 4 profili delle Alpi e colla pianta topografica della Città», e impressa nel 1873 da Favale per il libraio Luigi Beuf, Torino descrizione illustrata del Covino è subito tradotta e ripubblicata in lingua francese.

 

La guida di Andrea Covino: Collezione Simeom G 26

Andrea Covino, Quelques heures à Turin. Petit Guide à l’usage des étrangers par André Covino Auteur du Guide au tunnel du Mont-Cenis et de la Description illustrée de Turin, Torino, Favale e Comp., 1873.
(Collezione Simeom, G 26)


Un'immagine di piazza Statuto a Torino

Giuseppe Galvagno, Guida generale illustrata della Città di Torino, Torino, Giuseppe Galvagno, 1869.
Piazza dello Statuto.
(Collezione Simeom, G 21)

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