Tra il banco di vendita e gli scaffali della libreria di Gian Domenico Rameletti «vicino alla Posta in contrada di Po», Giovanni Gaspare Craveri medita, a metà Settecento, un singolare atto di amore per la città che quarant’anni prima gli ha dato i natali. Il vademecum del Craveri rimane per poco meno di un trentennio, il primo e unico strumento di conoscenza e di promozione di Torino a capitale del Settecento europeo. La lunga fortuna appare infine compromessa allorché l’infaticabile libraio, editore e tipografo Onorato Derossi, con bottega «in Contrada di Po, verso la piazza, isolato sant’Apollonia», ottiene dal sovrano, nel 1780, «il privilegio privativo di far stampare ogni anno», per un quindicennio, «un libro da lui compilato sotto il titolo di Almanacco Reale, o sia Guida di Torino, in cui vengono indicate le Chiese e Luoghi più particolari di essa Città, il nome, titoli, cariche, ed abitazione delle persone distinte per nascita, per Impieghi, e di quelle esercenti qualche Professione ed altre notizie utili». |
Facciata del Real Castello, Facciata del Palazzo di S.A.S. il Principe di Carignano, Veduta di Torino dalla parte di Porta Palazzo in Giovanni Gaspare Craveri, Guida de’ forestieri [...], Torino, Rameletti, 1753. (Collezione Simeom, G 2) |
Onorato Derossi, Nuova guida per la Città di Torino, Torino, Stamperia Reale, 1781. |
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