L’
inaugurazione della stagione 2014-2015 ha
un sapore particolare per l’Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai. La locandina annuncia una
Missa solemnis
di Beethoven
affidata al direttore
principale Juraj Val¶uha, con la partecipazione
del Coro Maghini. Ma la memoria corre a vent’an-
ni fa, quando la formazione dell’ente radiotelevi-
sivo prendeva vita, sotto la direzione di Georges
Prêtre. Era il 24 settembre del 1994. L’occasione
era la quarantaseiesima edizione del Prix Italia,
da sempre una vetrina internazionale nella qua-
le la Rai ama esporre i suoi gioielli più preziosi.
Il programma aveva un taglio danzante, proprio
come la concertazione di Georges Prêtre: Suite
dal
Rosenkavalier
di Strauss, suite dall’
Oiseau de
feu
di Stravinskij e
Boléro
di Ravel. Da allora è
passata tanta acqua sotto ai ponti. L’idea iniziale
era quella di creare una formazione che potesse
esprimersi all’altezza degli analoghi complessi
internazionali; sul programma di sala del concer-
to inaugurale il direttore artistico Sergio Sablich
lo diceva chiaramente: «Il nuovo complesso ha
un organico di 117 professori d’orchestra stabili,
in linea con le più importanti formazioni sinfo-
niche europee. La serie dei concerti radiofonici
pubblici proseguirà anche in fu-
turo con ambizioni rinnovate,
con un’attenzione maggiore al
“mercato musicale”, sottolineata
dalle tournée in Italia e all’este-
ro». Promessa, senza dubbio, ri-
spettata. La sede è rimasta quella
torinese, la stessa in cui l’EIAR
aveva avviato nel 1933 un’attività
concertistica regolare. Ma l’Or-
chestra della Rai è diventata un
patrimonio nazionale, in grado di
rappresentare la cultura sinfoni-
ca italiana in giro per il mondo.
Basti pensare alla tournée
giap-
ponese del 1995, a quella inglese
con Salvatore Accardo del 1998,
al ciclo di concerti in Sud Ame-
rica con Inbal nel 1999, all’ese-
cuzione in forma di concerto a
Salisburgo e Berlino dell’ultima
opera scritta da Henze (
Gogo No Eiko
), e più re-
centemente all’apparizione in un tempio della
musica colta quale il Musikverein di Vienna sotto
la direzione proprio di Juraj Val¶uha.
Tra i padri dell’Orchestra c’è stato certamente Giu-
seppe Sinopoli: nel settembre del 1994 era lui a
salire sul podio per inaugurare la prima stagione
sinfonica della nuova formazione (in programma
c’era un interessante confronto tra
Quarta
di Schu-
mann e
Quarta
di Brahms). Ma poi sarebbe tornato
regolarmente, fino al 1999, per dirigere un’orche-
stra che aveva bisogno della sua apertura cultura-
le per farsi strada anche a livello internazionale.
Dopodiché, il timone è passato dalle mani di tre
direttori stabili: Eliahu Inbal dal 1996 al 2001, Ra-
fael Frühbeck de Burgos dal 2001 al 2007 e infine,
dal 2009, lo slovacco Val¶uha; senza dimentica-
re la presenza, nella veste di direttore onorario,
di Jeffrey Tate. Ognuno di loro ha dato qualcosa
all’Orchestra Rai: Inbal nei primi anni ha contribu-
ito a compattare il nuovo organico; de Burgos ha
portato un po’ della sua cultura, al confine tra Spa-
gna e Germania, sui leggii della Rai; e Val¶uha sta
crescendo assieme all’orchestra, facendosi promo-
tore anche di pregevoli progetti divulgativi, come
l’esecuzione delle
Nove sinfonie
di Beethoven in piazza San Carlo,
davanti a quindicimila persone.
Negli ultimi anni è cresciuta
inoltre l’attenzione per la musi-
ca contemporanea. A partire dal
2004 l’Orchestra organizza un
coraggioso festival di musica con-
temporanea,
Rai NuovaMusica
,
che ha ospitato decine di prime
assolute, meritandosi giustamente
il «Premio Abbiati» della critica
italiana. Senza dimenticare la Rai
2.0, all’avanguardia nella trasmis-
sione delle opere alla televisione:
basti pensare al film-opera
Cene-
rentola
, che ha messo in contatto
virtuale l’Auditorium Rai e la Reg-
gia di Venaria, portando nel 2012
in mondovisione due monumenti
della nostra cultura.
Val¶uha e Beethoven
per i vent’anni
dell’Orchestra Nazionale Rai
CONCERTI
FUORI SEDE
venerdì 12 settembre
Pisa -
Festival Anima Mundi
Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai
Coro del Maggio Musicale
Fiorentino
Juraj Val¶uha
direttore
Lorenzo Fratini
maestro del coro
Julia Kleiter
soprano
Johann Reuter
baritono
Brahms
Ein Deutsches Requiem
op. 45
giovedì 25 settembre
turno rosso - ore 21
venerdì 26 settembre
turno blu - ore 20.30
Auditorium Rai
Arturo Toscanini
Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai
Coro Maghini
Juraj Val¶uha
direttore
Claudio Chiavazza
maestro del coro
Veronica Cangemi
soprano
Julia Gertseva
mezzosoprano
Jeremy Ovenden
tenore
Andreas Scheibner
basso
CONCERTO
CELEBRATIVO
DEI PRIMI VENT’ANNI
DELL’OSN RAI
Beethoven
Missa solemnis
per soli,
coro e orchestra op. 123
di Andrea Malvano
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