Sistema Musica - Settembre 2014 - page 14

D
ue fenomeni e anche
due enigmi. Martha Argerich e
Krystian Zimerman sono due
sommi pianisti sublimemente
affini, per il talento precoce, i
grandi concorsi vinti, le bizzar-
rie e le stravaganze, ma profon-
damente dialettici tra loro. «Io
sono una donna / in modo fe-
nomenale, / fenomenale donna
/ questa sono io». Martha Arge-
rich aiuta a comprendere il sen-
so profondo della
variatio
che
impreziosisce il chiasmo
pheno-
menally
/
phenomenal
presente
nel refrain della celebre poesia
di Maya Angelou. Come la po-
etessa-cantante-attivista afroa-
mericana da poco scomparsa, la
pianista argentina è senza dub-
bio una donna fenomenale, che
ama suonare il pianoforte, ma
non gradisce essere una piani-
sta. Il “fenomeno” della sua arte
strabilia pubblico e critica non
solo per la tecnica impeccabi-
le, ma soprattutto per l’energia
travolgente e la naturalezza con
cui la sua intensissima emotività
riesce a trasfigurarsi in un’infal-
libile consapevolezza stilistica.
Questo è l’aspetto più facile da
comprendere. Inafferrabile e in-
definibile è, invece, il “noume-
no”, la cosa-in-sé di lei come
donna, cioè la ricchezza e l’am-
piezza del suo mondo interiore.
«Martha è un personaggio com-
plesso, una sorta di scatola cine-
se che a ogni apertura rivela una
sorpresa: apparentemente forte,
energica, tutta d’un pezzo, na-
sconde timidezze, insicurezze,
nevrosi e contraddizioni che la
rendono inesplicabile», chiosava
Sergio Sablich. Di Martha Arge-
rich dobbiamo insomma “limi-
tarci” a delibare
phenomenally
le strepitose interpretazioni, ma
non ci è dato di afferrare l’oltre
perennemente trascendente ed
elusivo della sua
maîtrise
.
Se la Argerich rappresenta l’e-
nigma dell’ineffabilità della tra-
scendenza, Krystian Zimerman
potremmo dire incarni l’enigma
della profondità dell’immanen-
za. Il pianista polacco è famoso
per la bellezza pura del suono,
ma guai a parlare con lui di que-
sto: «La musica non è suono: è
usare il suono per organizzare
emozioni a ritmo. Non vado alla
ricerca di un bel suono, ma di
un suono adeguato». Le sue qua-
lità di interprete intransigente e
perfezionista derivano dalla sua
straordinaria capacità di “rima-
nere dentro” lo spartito: «Penso
che l’onestà sia la cosa più im-
portante: devi essere un esecu-
tore onesto di un pezzo, e il pez-
zo si svilupperà nella tua arte».
Zimerman non ricerca il
jeu pia-
nistique
fine a sé: «Cerco opere
delle quali posso immaginare,
visualizzare l’emozione, per
immergermi in essa, un’emo-
zione per la quale sarei in grado
di morire». Questa immanenza
esegetica scaturisce a sua volta
da un’immanenza “tecnica” sen-
za paragoni: Zimerman conosce
nei minimi dettagli costruttivi
il suo Steinway, che prepara di
persona per ogni concerto: «Il
mio piano è incredibilmente
flessibile: quasi sogna con me
in concerto. Se ho un’idea, non
debbo nemmeno verbalizzarla
o pensare come farla. Il piano
la legge direttamente dalla mia
anima».
Argerich e Zimerman
La sublime dialettica
di due sommi pianisti
di Angelo Chiarle
L’
Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo
col suo direttore
Yuri Temirkanov
è stata nominata “orchestra
residente” del Festival
MITO SettembreMusica
, prendendo così atto di un rapporto che si è sviluppato negli
anni con una fedeltà e una generosità senza confronti. Ascoltando i loro µajkovskij, Musorgskij, Borodin,
Rimskij-Korsakov, Stravinskij, Prokof’ev e Šostakovi¶ si entra in una dimensione sospesa tra il sogno e la
storia, musica che porta con sé il suono delle sorgenti dalle quali è sgorgata: un suono a volte travolgente e
festoso come l’orizzonte delle più magiche fiabe russe, oppure lieve come un bisbiglio e non di rado velato
della medesima malinconia che risuona in ogni frase di µechov. Il pubblico di Torino e di Milano, il pubbli-
co di qualsiasi luogo in cui si abbiano orecchie per intendere la buona musica, non può non innamorarsi
di una simile orchestra e così
MITO
ha fatto questa scelta, affettuosamente accolta dal maestro Temirkanov
e dai suoi meravigliosi musicisti.
mercoledì 10 settembre
Auditorium del Lingotto
ore 21
Neojiba Orchestra
Orchestra Giovanile
dello Stato di Bahia
Ricardo Castro
direttore
Martha Argerich
pianoforte
µajkovskij
Concerto n. 1 op. 23
Villa-Lobos
Bachiana Brasileira
n. 4
Bernstein
Danze sinfoniche
da
West Side Story
sabato 20 settembre
Auditorium del Lingotto
ore 21
Orchestra Sinfonica
Nazionale della Radio
Polacca di Katowice
Alexander Liebreich
direttore
Krystian Zimerman
pianoforte
Lutosławski
Musique funèbre
Beethoven
Concerto n. 5 op. 73
(
Imperatore
)
Brahms
Sinfonia n. 1 op. 68
domenica 7 settembre
Auditorium del Lingotto
ore 21
Orchestra Filarmonica
di San Pietroburgo
Yuri Temirkanov
direttore
Musiche di Ljadov,
Stravinskij, µajkovskij
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