Sistema Musica - Dicembre 2014 - page 26

L’
Academia Montis Regalis è una realtà di as-
soluto valore internazionale. Così internazionale
che a volte sembra un po’ in esilio dall’Italia. Basta
dare un’occhiata all’agenda dell’Orchestra, per no-
tare la forte spinta verso Germania, Austria e Fran-
cia. Ma questa situazione non è l’ennesima fuga di
un’eccellenza. L’Academia sarebbe lieta di portare
in Italia quello che produce all’estero. Ne abbiamo
parlato con il direttore artistico della Fondazione,
Giorgio Tabacco.
Facciamo il punto sull’ultimo periodo di attività
della Montis Regalis?
«L’anno scorso abbiamo registrato due dischi con i
controtenori David Hansen e Franco Fagioli, rispet-
tivamente per Sony Classics e per Naïve. Il primo
disco ha anche vinto il prestigioso
Choc Classica
,
e ci ha permesso di fare diversi concerti in giro per
l’Europa:
in Francia, a Innsbruck, allaVenaria Reale.
Porteremo il programma di Hansen anche a Porde-
none, e in altri luoghi da definire nel 2015.
Successivamente l’Orchestra si è trasferita a
Innsbruck, dove è residente, per una nuova pro-
duzione dell’
Almira
di Händel. Alla testa della for-
mazione c’era Alessandro De Marchi, che oltre a
essere il nostro direttore stabile è anche direttore ar-
tistico di Innsbruck. Sempre a Innsbruck, abbiamo
eseguito la
Messa in si minore
di Bach con il Coro
Maghini: una collaborazione a cui teniamo molto e
che replicheremo a maggio del 2015 per la stagione
dell’Unione Musicale».
E con Fagioli?
«Il progetto con Fagioli era dedicato alle Arie di
Porpora, ed è stato presentato nella rassegna di
Ambronay, a San Pietroburgo, alla Wigmore Hall
di Londra e il 6 dicembre presso la storica Salle
Gaveau di Parigi».
Vuole ricordare anche gli appuntamenti del gruppo
da camera Astrée?
«In estate, nell’ambito del Festival Mozart, l’ensem-
ble
ha fatto due concerti in Conservatorio. E poi a
ottobre siamo stati in Messico, al
Festival Cervan-
tino
, per un programma vivaldiano che mescolava
Le stagioni
(con Francesco D’Orazio solista) a tre
Cantate eseguite dal soprano Stephanie Varnerin,
recente vincitrice del Concorso Internazionale per
Canto barocco di Froville. Subito dopo siamo stati
a Vienna, al Teatro an Der Wien, per la
Stellidaura
vendicante
di Provenzale, che qualche anno fa ave-
vamo inciso per Sony Classics».
Quali novità per il prossimo anno?
«Faremo un Oratorio di Pasquini a Cracovia, e a
Innsbruck l’Orchestra continuerà ad avere una par-
tecipazione di rilievo. E poi De Marchi verrà a di-
rigere il
Giulio Cesare
di Händel al Teatro Regio:
produzione alla quale partecipiamo attivamente
fornendo il basso continuo e qualche strumentista
dell’Academia (due clavicembali, tre tiorbe, arpa,
due flauti diritti e violoncello). La mia speranza è
che la nostra città, di grande tradizione musicale, ci
aiuti a portare più spesso a Torino gli spettacoli che
facciamo a Innsbruck. Questa collaborazione con
il Regio ci dà speranza, come la
Messa in si minore
per l’Unione Musicale».
C’è un problema del nostro pubblico con il reper-
torio barocco?
«Il fatto è che la musica barocca, pur essendo più
apprezzata di una volta, in Italia è indietro rispetto
al resto dell’Europa: basta guardare i cartelloni dei
teatri francesi nei quali compare sempre un titolo di
quell’epoca. Da noi iniziative come il
Giulio Cesare
del Regio sono rare. La tradizione conta: attira di
più una
Traviata
che un
Giulio Cesare
; quindi onore
al Regio e al suo coraggio. Ma se non programmia-
mo mai il Barocco, il pubblico perde contatto con
quel linguaggio».
E la vostra stagione casalinga a Mondovì?
«Dopo i tagli dei finanziamenti, è stato necessa-
rio ridimensionare la rassegna
Armoniche Fanta-
sie
. Durante l’inverno e la primavera facciamo
soprattutto concerti con l’Orchestra dei giovani:
una realtà a cui teniamo molto e che offre su-
bito sbocchi professionali di rilievo. Quest’an-
no saranno protagonisti Olivia Centurioni (
Kon-
zertmeister
dell’organico), la violoncellista fran-
cese Ophélie Gaillard, e un veterano della nostra
orchestra come Luigi Mangiacavallo».
intervista
Giorgio Tabacco
L’Academia Montis Regalis,
una realtà internazionale
di Andrea Malvano
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