“…frutti modellati così vivamente dal vero da scambiarli coi naturali…” – Francesco Garnier Valletti
Glossario
- Iconographia Taurinensis
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Sono così chiamati i 64 volumi che raccolgono le 7470 tavole disegnate e acquerellate sulle varietà coltivate nell’Orto Botanico dell’Università di Torino da quattro disegnatori che si succedettero, in qualità di pittori botanici, con continuità per circa 140 anni. É Bartolomeo Caccia, direttore dell’Orto a partire dal 1729, che chiama il pittore botanico Giovanni Battista Morandi (Milano, ? - 1751) al quale si debbono circa quattrocento tavole acquerellate. Successivamente a partire dal 1752, sotto la direzione di Vitaliano Donati (1717–1762) si cimentano nell’opera Francesco Peiroleri (o Peyrolery, notizie: 1710? - 1783) che avvia la sua carriera artistica nel 1733 e opera fino al 1773; Giovanni Antonio Bottione, suo nipote, che lavora prima parallelamente allo zio e poi ne rileva l’incarico nel 1783 rimanendo ufficialmente in servizio fino al 1807.
Angela Maria Bottione sostituisce il padre nel 1807 e opera fino al 1838 quando è sostituita da Maddalena Lisa Mussino con la quale si conclude l’opera nel 1868. Questo fatto è rilevante nell’ambito dell’illustrazione scientifica, in quanto trova solo pochi altri sporadici esempi nella storia delle istituzioni universitarie. In questa collezione, all’indubbio pregio artistico delle singole tavole, si unisce l’importanza della continuità di documentazione a testimonianza di oltre un secolo di ricerche floristiche condotte negli Stati sabaudi e il contemporaneo sviluppo scientifico dell’Orto.
[fonte: R. Caramiello, G. Scalva, L’Orto Botanico dell’Università al Valentino, in: Daniele Jalla (a cura di), Il Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti”, Milano, Officina Libraria, 2007]
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