volume 2 - mario baudino presenta oscar wilde

MARIO BAUDINO
Mario Baudino ha scritto romanzi (Il sorriso della druida è appena stato ristampato in edizione tascabile per Sperling & Kupfer), saggi e soprattutto poesie. Del 1999 è Colloqui con un vecchio nemico (Guanda), raccolta premiata col "Brancati" di Zafferana Etnea e con l'"Ultima frontiera" di Volterra. Suoi testi sono stati tradotti nelle principali lingue. Fa il giornalista per La Stampa, dove si occupa di cultura.

OSCAR WILDE, Il ritratto di Dorian Gray
A Londra, nello studio "intriso di uno splendido colore di rose" del pittore Basil Hallward, viene ultimato il ritratto di un ragazzo bellissimo. L'artista lo ama, l'amico Lord Henry Wotton, dandy e spregiudicato, se ne innamora subito. Comincia così Il ritratto di Dorian Gray: con qualcosa che è troppo bello per essere vero. Anche il giovane raffigurato nel quadro si commuove, e formula un desiderio assurdo: vorrebbe restare così per sempre, in quell'immagine strepitosa; vorrebbe che fosse il dipinto a invecchiare per lui. Quando Oscar Wilde scrive il suo romanzo, il cinema non esiste, eppure nel libro c'è già tutto quel che avverrà di lì a poco. Le immagini diventeranno autonome, immutabili a schernirci mentre noi cambiamo. Wilde non lo sa, ma sta parlando di questo. Il libro non narra veramente i "peccati" di Dorian Gray, che rendono sempre più brutto e vecchio il quadro e lasciano lui splendidamente giovane. Ci racconta invece la malattia della vita, e si chiede se la bellezza ne sia la cura. La risposta non c'è. La cerchiamo ancor oggi.

Mario Baudino

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