Il commercio del vino si svolse in piazza Carlina dal 1678, autorizzato dalla duchessa Maria Giovanna Battista, fino al 1862, quando fu trasferito in corso San Maurizio, in una sede munita di tre ampie tettoie in ferro. Attivo tutti i giorni, particolare importanza rivestiva il mercato del mercoledì. A un corpo speciale alle dipendenze dell'amministrazione comunale spettava il compito di vigilare sulla qualità delle merci, con le modalità così descritte da Baricco:"Periti delegati dal Municipio assaggiano il vino man mano che s'introduce: il vino che si riconosce nocivo alla salute viene sequestrato, ed il proprietario è punito, ove abbia colpa. […] Per travasare e trasportare il vino in qualunque luogo ciascuno può servirsi dei facchini (brentatori) che meglio crede, e può con essi accordarsi del prezzo: sonovi peraltro alla porta del mercato portatori di vino in buon numero pronti a prestar servizio al cenno degli avventori". Brentatore e Mercato di Vino. Incisione all'acquatinta
di GALLO GALLINA
in Costumi dei contorni di Torino, Torino, Pietro Marietti,
1834. Piazza Carlina in Torino.
Incisione in rame di FERDINANDO CASTELLI su disegno di
A. DUQUESNAY, in Raccolta di dodici
principali vedute di Torino, Torino, Reycend, 1817. Venditrici di fiori. Incisione all'acquatinta di GALLO GALLINA in Costumi dei contorni
di Torino, Torino, Pietro Marietti, 1834. Consiglio delegato, verbale della seduta n. 41, vol. 9, Torino 27 aprile 1853. Proposta di riorganizzazione del commercio dei fiori nei mercati cittadini. |
Prosegui la vista: