Sistema Musica - Dicembre 2013 - page 25

lunedì 16 dicembre
Tempio Valdese - ore 21
Coro dell’Accademia
Stefano Tempia
Dario Tabbia
direttore
e maestro del coro
Piccoli Cantori di Torino
Carlo Pavese
direttore
del coro di voci bianche
Silvia Spruzzola
,
Rossella
Giacchero
soprani
Roberta Garelli
mezzosoprano
Andrea Fermi
tenore
Devis Longo
baritono
Federica Mancini
arpa
Lino Mei
organo
CHRISTMAS CAROLS
Musiche di Britten,
Saint-Saëns, Venturini
P
er il tradizionale appuntamento natalizio la
Stefano Tempia propone un concerto con i Piccoli
Cantori di Torino. Abbiamo chiesto a Dario Tabbia
– maestro del Coro dell’Accademia – e a Carlo Pa-
vese – direttore dei Piccoli Cantori – di raccontarci
i dettagli di questa collaborazione.
Maestro Pavese, come nasce la sinergia con la Ste-
fano Tempia?
«Dopo i
Carmina Burana
del giugno scorso siamo
felici di collaborare nuovamente con l’Accademia, e
il brano di Venturini, commissionato due anni fa per
ampliare il repertorio per voci bianche e voci miste, ce
ne dà l’occasione. Da questo organico, con l’aggiunta
dell’arpa, nasceranno sicuramente sonorità inattese».
Maestro Tabbia, la collaborazione con un coro di
voci bianche non è anomala rispetto al percorso
tradizionale dell’Accademia?
«No, anzi, da alcuni anni esploriamo con la Stefano
Tempia territori sonori diversi e spesso ci piace farci
accompagnare da altre realtà musicali che stimia-
mo. L’obiettivo è dare la possibilità a noi stessi e al
pubblico di sperimentare esperienze sempre nuo-
ve: lavorare con un direttore come Carlo Pavese farà
certamente crescere il nostro ensemble».
Maestro Pavese, non sempre il mondo corale è pron-
to a cogliere il valore del lavorare insieme...
«Credo che questa affermazione riguardi piuttosto la
nostra società. I cori mi sembrano invece un valido mo-
dello di condivisione e cooperazione, anche intergene-
razionale, e di formazione dell’individuo all’interno di
una collettività: fanno musica per passione, mantengo-
no vivo un repertorio dal valore inestimabile e, collabo-
rando a livello locale e internazionale, realizzano una
preziosa rete di scambi culturali. Ottimo esempio è sta-
to il Festival Europa Cantat, del quale in città è ancora
vivida l’esperienza e per il quale la nostra federazione
nazionale, Feniarco, ha raccolto grandi consensi».
intervista
Piccoli Cantori e
Coro dell’Accademia
Una fusione di sonorità inattese
di Gabriele Montanaro
Un Natale di pace con Britten,
Saint-Saëns e Venturini
S
oggetto musicale tra i più amati, il Natale anche nella modernità e nella post-modernità non ha perso il
suo fascino presso i compositori. Certo agli spunti tradizionali si sono aggiunte letture spesso molto persona-
li, legate a volte a riflessioni e meditazioni care ai singoli musicisti, a volte a eventi storici, la cui influenza
ha marcato in maniera indelebile anche le vicende artistiche. Ne è esempio proprio il brano di apertura del
programma del Coro dell’Accademia e dei Piccoli Cantori, scelta che peraltro s’inserisce nelle celebrazioni
del centenario della nascita di Benjamin Britten. Il musicista britannico compose la sua
Ceremony of Carols
nel 1942, e lo fece in nave durante il suo viaggio di ritorno dagli Stati Uniti all’Inghilterra. Pacifista convinto,
nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, eccolo insistere proprio sul tema della pace, affidando alle voci
dei bambini quel messaggio. D’altronde, un coro di voci bianche sarà tra i protagonisti di quel
War Requiem
,
che Britten comporrà giusto vent’anni dopo, capolavoro musicale e straordinario manifesto pacifista. Pagina
nella tradizione, invece, quella di Saint-Saëns. Composto tra il 4 e il 25 dicembre – Saint-Saëns all’epoca era
poco più che ventenne – l’
Oratorio
venne eseguito la notte di Natale del 1858. Dedicato alla viscontessa de
Grandval, allieva del compositore,
l’Oratorio pro nocte nativitatis Christi
si apre con un preludio
Dans le style de
Séb. Bach
, come annota lo stesso compositore. Bach come fonte d’ispirazione, dunque, ma senza rinunciare
a quel melodismo caro alla musica francese e in particolare proprio a Saint-Saëns. Per coro di adulti e di voci
bianche, infine,
Anthropos
del friulano (classe 1959) Andrea Venturini, compositore e direttore di coro che
proprio a quest’ultima formazione ha dedicato e dedica una parte rilevante del suo impegno artistico.
(f.f.)
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