Così furono chiamati i maestosi palazzi che, tra il 1885 e il 1902, vennero edificati lungo corso Massimo d’Azeglio, di fronte al Parco del Valentino, grazie all’impegno dell’allora sindaco della città Ernesto Balbo di Sambuy.
Gli edifici, in stile tardoeclettico, dovevano ospitare gli Istituti di Fisica e Igiene, di Anatomia e Medicina legale, di Chimica generale e farmaceutica, di Fisiologia, Patologia e Materia medica, dell’Università, e q contribuì ulteriormente a concentrare attività scientifiche nella zona.
La scienza positiva si diffondeva negli ambienti universitari e in tutto il tessuto sociale. Negli stessi anni furono apportati miglioramenti e ammodernamenti anche all’Osservatorio astronomico, all’Orto botanico, alle Cliniche universitarie, alla Scuola d’applicazione per gli ingegneri con sede al Castello del Valentino.
Nel frattempo, nel quartiere, si insediavano anche, la Regia Scuola di Veterinaria e l’Ospedale omeopatico. Anche la casa editrice UTET, specializzata in Diritto, Economia, Medicina, Agraria, Veterinaria, apriva la sua sede in corso Raffaello.
Infine, fatto non di minore importanza, a partire dal 1829, l’area del Valentino, iniziò ad ospitare con frequenza regolare, le grandi esposizioni, anche internazionali, considerate importanti occasioni di ostentazione del progresso scientifico e tecnologico e di diffusione dei valori della scienza positiva.