Nuovi Arrivi 2005
Nuovi Arrivi2005 - giovani artisti a torino reale come un sogno / vero come un ricordo
A cura di Olga Gambari
COORDINAMENTO GENERALE
Responsabile Ufficio Creatività e Innovazione Luigi Ratclif
ORGANIZZAZIONE
Coordinamento mostra e redazione catalogo Patrizia Rossello
Amministrazione, banca dati archivio giovani artisti, sito web Marco Ciari
Logistica Paolo Vinci
Ufficio stampa Città di Torino
Supporto comunicazione Paola Picca Garin
Allestimenti Solaria s.c.s.r.l.
Identità visiva BadriottoPalladino, Torino
Stampa MCL s.r.l.
SI RINGRAZIANO
Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino - tutti i docenti e il personale non docente
Istituto Europeo di Design di Torino, per il supporto produttivo all'artista Eva Frapiccini
UniCredit Private Banking-Gruppo UniCredit per il Progetto Passaporto
e inoltre Consorzio dell'Asti Spumante DOCG
Da quando nel 2001 ho cominciato ad occuparmi di Nuovi Arrivi, molte cose sono successe. Affermavamo allora che ci saremmo messi al lavoro per fare della cultura una delle carte da giocare per il rilancio della città e che in questo disegno un ruolo di primo piano sarebbe stato svolto proprio dall'arte contemporanea. Ora, dopo molti sforzi e grazie al contributo dei tanti attori coinvolti, credo possiamo dire che stiamo cominciando a raccogliere i frutti. Alcuni vecchi edifici industriali sono rinati con una nuova vocazione legata all'arte contemporanea, come la Fondazione Sandretto e la Fondazione Merz, la città ha inaugurato un denso programma di collocazioni di opere d'arte nello spazio pubblico tanto in centro quanto nei diversi quartieri, gli eventi e le mostre - soprattutto quelle concentrate intorno al mese di novembre - hanno accresciuto il loro livello qualitativo e così anche la loro notorietà, con un grande evento internazionale che nasce quest'anno per completare il quadro. In questo percorso l'attenzione ai giovani artisti, soprattutto torinesi e piemontesi, è stata una costante, convinti che senza questa componente sarebbe difficile pensare di aver innescato un processo virtuoso proiettato al futuro. Nuovi Arrivi da sempre è la manifestazione che di questo tema ha fatto la sua ragione d'essere, presentando da ormai undici anni giovani artisti accuratamente selezionati fra i tanti che operano sul nostro territorio e che con la loro arte - e per la nostra gioia - ci trasmettono il loro attaccamento a questa città.
Fiorenzo Alfieri, Assessore alle Risorse e allo Sviluppo della Cultura della Città di Torino
Come già era avvenuto per la prima volta lo scorso anno in occasione della decima edizione, la rassegna Nuovi Arrivi è allestita all'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. Davvero non esiste in tutto il Piemonte un luogo più idoneo per accogliere i tanti giovani artisti emergenti nel territorio torinese, selezionati in questa undicesima "puntata" da una curatrice di grande esperienza e sensibilità, Olga Gambari. In qualità di nuovo direttore dell'Accademia Albertina, rivolgo quindi un sentito ringraziamento all'Assessore alla Cultura della Città di Torino, Fiorenzo Alfieri, che già lo scorso anno, aveva accolto con entusiasmo il mio invito a trasferire qui all'Albertina i Nuovi Arrivi, essendo venuta meno la possibilità di utilizzare come spazio espositivo il Chiostro di San Filippo Neri. Un grazie non meno caloroso e amichevole va all'Ufficio Creatività e Innovazione della Città di Torino, in particolare a Luigi Ratclif e a Patrizia Rossello, che fin dal primo momento hanno condiviso e sostenuto con forza questa mia decisione. Con iniziative come questa, l'Accademia Albertina delle Belle Arti vuole aprirsi alla città, ritrovando quella mission che ha per Statuto: essere un Istituto di Alta Cultura dove i giovani artisti si formano e trovano anche la possibilità di uscire allo scoperto e mettersi alla prova confrontandosi con altri artisti, con il grande pubblico e i critici d'arte. L'auspicio fervido è che questo sodalizio continui e si rafforzi per tanti anni ancora.
Guido Curto, Direttore dell'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino
L'Italia è stata a lungo la meta principale e irrinunciabile nella formazione degli artisti di tut-ta Europa: il Grand Tour, momento fondamentale per ogni uomo di cultura europea, rappresentò nel corso del XVIII secolo e per gran parte di quello successivo, un "passaggio obbligato": un pellegrinaggio nel Bel Paese, in una terra che portava (e ancora porta) le testimonianze del passato greco-romano, vivacizzata da manifestazioni teatrali e musicali di elevatissimo livello e da sagre paesane in uno scenario costellato non soltanto dai resti di antiche civiltà ma da fiumi, da vette e da colline. Oggi siamo coscienti che il panorama è cambiato e che la formazione e la crescita culturale avvengono attraverso flussi continui di informazioni e attraverso spostamenti sempre più frequenti. Per i nostri artisti il confronto con realtà diverse, in particolare con quelle di paesi europei che sono, oggi, per più di un aspetto trascinanti all'interno del sistema artistico contemporaneo, diviene sempre meno una necessità, e sempre più un'abitudine. Per questo, all'interno di un progetto sistemico volto alla diffusione dei linguaggi della contemporaneità, per contribuire insieme alla valorizzazione dei giovani talenti italiani e per favorire una cultura fondata sempre più sullo scambio, sull'apertura mentale, UniCredit Private Banking ha creato con la Città di Torino l'iniziativa "Passaporto": una borsa di studio per premiare giovani artisti, mettendo a loro disposizione una rete di relazioni autorevoli a livello internazionale che li aiuti a maturare e ad arricchire i propri talenti espressivi. Allo stesso modo e nella stessa logica di valorizzazione, UniCredit ha in questa occasione istituito anche il Premio "Acquisto di un'Opera", che entrerà a far parte della sua collezione di arte contemporanea italiana. Presente e futuro sono gli orizzonti naturali di questo progetto e, all'interno di una logica di sistema, non potevano trovare partner più indicati della Città di Torino con il suo programma di promozione e sostegno degli artisti emergenti e dell'Accademia di Belle Arti, luoghi destinati per vocazione alla formazione e al primo riconoscimento dei futuri protagonisti della cultura artistica del nostro paese.
Luigi Guidobono Cavalchini, Presidente UniCredit Private Banking
Nuovi Arrivi giunge all'undicesima edizione, un traguardo importante per questa manifestazione che promuove e sostiene con una consolidata attività la ricerca artistica nelle sue più interessanti forme di sperimentazione. Allestita per il secondo anno consecutivo presso gli spazi dell'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, contenitore ideale per testimoniare lo sviluppo dei vari percorsi creativi, la mostra propone sette giovani artisti piemontesi che, scelti dopo un accurato e impegnativo lavoro di talent scouting dalla curatrice Olga Gambari, rappresentano nuovi talenti sui quali investire. Reale come un sogno, vero come un ricordo è il titolo che unisce modi diversi di fare arte in un unico viaggio: un'esposizione dove etica ed estetica sono perfettamente in armonia e danno al visitatore un'opportunità di lettura delle opere molto stimolante. Dal punto di vista organizzativo la collaborazione con l'Accademia assume un particolare significato con la recente nomina a direttore di Guido Curto, curatore di alcune delle pas-sate edizioni di Nuovi Arrivi che, pur con un ruolo diverso, garantisce continuità nella promozione e valorizzazione di chi intende perseguire la professione d'artista. Infine Nuovi Arrivi offre per la prima volta un'ulteriore opportunità di crescita ai propri artisti: infatti, grazie alla partecipazione di UniCredit Private Banking - Gruppo UniCredit, nasce il progetto Passaporto che prevede l'istituzione di un premio acquisto e due soggior-ni/residenze in capitali internazionali europee. Un'azione concreta dunque che proietta da subito i giovani nel circuito delle collezioni private e nel sistema dell'arte ai massimi livelli.
Luigi Ratclif - Patrizia Rossello, Ufficio Creatività e Innovazione
Un invito all'esser desti
"La bella parvenza dei mondi del sogno, nella cui produzione ogni uomo è artista pieno, è il presupposto di ogni arte figurativa […] Tuttavia, nonostante la vita suprema di questa realtà sognata, traluce in noi il sentimento della sua illusione". Chi scrive queste parole è il giovane Nietzsche della Nascita della tragedia, che ci ricorda che gli artisti hanno sempre amato definire la realtà come un insieme di sogni collegati fra loro pronti a essere infranti o realizzati. Ma non dimentica di ricordarci che, là dove il vincolo tra sogno e realtà è spezzato a favore della "bella parvenza", la profonda superficie delle cose risale nel libero e gaio gioco dell'interpretazione. Il duplice rapporto che il sogno intrattiene con la verità di essere "realtà sognata" e illusione, aprirebbe a nuove e inedite dimensioni inesplorate nell'epoca che ha perso ogni fiducia sulla consistenza del reale. Contro la banalità e l'omologazione l'impossessarsi della chiave dei sogni che possa aprire la porta giusta da cui far fuoriuscire la verità della realtà sognata sa-rebbe il compito a cui ogni artista è chiamato suo malgrado. Anzi, sarebbe "il" compito di una intera comunità estetica che si raccoglie sulle sponde di quella terra chiamata occidente se vuole sopravvivere a se stessa. Che il sogno possa inverarsi divenendo realtà e opera d'arte, al di là della fantasmagorica sindrome della spettacolarizzazione multimediale, ci metterebbe al riparo da un'arte ridotta alla promozione di opere da sfruttare solo economicamente. Ridonerebbe respiro e tempo a intere giovani generazioni appiattite su un presente senza memoria. Ora però quale arte oggi può aprire questa porta? Non certo quell'arte che vive la propria stagione creativa alla ricerca dell'identità artistica perduta. Ma soltanto quell'arte che riuscirà ad essere all'altezza della domanda che incombe sul nostro destino: l'arte come "bella parvenza" è cosa che si possa solo esibire come eccedenza artistica di quel mondo onirico di cui non possiamo fare a meno?
Gian Alberto Farinella, Docente di Estetica all'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino
la vita è sogno
Poco per volta i lavori dei sette ragazzi, diventati parte dell'edizione 2005 di Nuovi Arrivi, si sono disposti su una linea di pensiero comune. I loro volti e poetiche sono andati in ordine come tessere di un puzzle, pianeti diversi di un unico sistema. Racconti di fotografia, installazione e pittura che partono dalla realtà, ci passano attraverso e la sfiorano, per proseguire volando poi altrove. Daniela Bozzetto, Eva Frapiccini, Alessandro Gioiello, Simone Martinetto, Enrico Tealdi, Lorenza Villani e Francesca Gagliardi. Giovani artisti consapevoli del loro lavoro, che usano il mondo reale come base di partenza per elaborarne dimensioni parallele, smussando la durezza e la malinconia della violenza, del nonsense e della caducità con ironia e poesia, soprattutto. E poi lavorano e lavorano, senza porsi il problema dell'essere o meno artista, ma, forse, semplice-mente essendolo. Quindi il reale salta fuori, in qualche modo, in ciascuna opera esposta. Ma quale reale, quanti reali, simili e mai uguali tra loro? Non esiste una realtà, perché non esiste un'obiettività. Ci sono i punti di vista, la relatività dell'esperienza soggettiva. Proprio il relativismo contemporaneo è una filosofia che, relativizzando, appunto, tutto fino all'estremo, annichilisce ogni sviluppo dialettico con la sua totale e potenziale accettazione: al primo bivio ci si ferma. Insieme, però, apre l'animo e l'intelletto umano ad un'infinita gamma di possibilità e libertà, dove prendere forza e autonomia singolarmente, disancorati da certezze e dogmi. Ma il libero arbitrio fa paura, sconcerta, ed è meglio un'esi-stenza al riparo della griglia di mode, stereotipi, dicerie, insomma fenomeni di massa teorici e pratici. Questi giovani artisti si sono costruiti dei loro percorsi di ricerca e delle zone di riflessione, da dove propongono "immagini". Il loro è un reale inteso nella forma della cronaca, come quotidianità individuale e collettiva; cronaca che diventa memoria, quando il tempo passa, ricordo. E poi arriva il sogno, quello onirico notturno e quello a occhi aperti. Ma chi può de?nire i confini di questi territori, che si sovrappongono, osmotici, in trasparenza? È tutto reale, se lo vivi davvero, con la pelle e con l'in/coscienza.
Olga Gambari
Che è la vita? Un'illusione, un'ombra, una finzione.
E il più grande dei beni è poca cosa, perché
tutta la vita è sogno, e i sogni sono sogni.
Calderon De La Barca