Simone Martinetto

All’inizio il suo approccio con la fotografia è stato inconsapevolmente documentativo; oggettività meccanica, magari ironica, un fotografo nell’accezione più classica del termine. Poi si è accorto che oltre c’era di più, voci, ombre, echi incontrollati che lo trasportavano al di là dei suoi “documentari”, che si infilavano e facevano capolino. E Simone Martinetto si è innamorato di queste tracce, le ha seguite alla ricerca della libertà intravista nel mezzo fotografico. Per esempio a casa di un’anziana donna, a cui la vecchiaia ha negato da tempo la registrazione della memoria breve, Martinetto ha scoperto un microcosmo denso di poesia, vita, relazioni. Figlia e nipote, a volte lei stessa, segnano su bigliettini e post-it, sparsi per tutta la casa, le abitudini da mantenere tutti i giorni. La quotidianità della sopravvivenza. Mangiare, prendere le medicine, chiudere la porta di casa, andare in bagno e vestirsi. E poi i compleanni, chi ha telefonato, i nomi dei propri cari. Scatti di un’intimità disarmante e avvolgente, che si appropriano di quella esistenza e la rivivono, anzi, la ripercorrono, in parte interpretandola, e, alla fine, trasformandola in un’opera. Ci si ritrova dentro con il cuore. Altri lavori di Martinetto escono, invece, di casa all’inseguimento di altre tracce. La solitudine dell’umanità, metaforizzata visivamente in figure e forme “isolate” graficamente nella composizione fotografica. Uomini racchiusi da un’ombra o da un androne. Poi impronte, lasciate in giro come indizi, come ami per recuperare storie ormai lontane. E ancora un grande viaggio, quello dei piccioni viaggiatori, che volano lontani lontani, non sanno nemmeno loro dove, ma alla fine ritornano sempre. Perché hanno la nostalgia nel cuore, il senso di appartenenza al luogo di nascita, o forse è un inconscio senso del dovere radicato nella specie? Le fotografie di Martinetto sono un’unica grande e sentimentale circumnavigazione attorno alla memoria.

Senza la memoria

Senza la memoria

Senza la memoria

Point break

I confini della solitudine

Viaggiatori (work in progress)

Nato a Torino nel 1980
Laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Bologna

PERSONALI
2001. Impressioni e percezioni, Università degli Studi di Bologna
2004. Souvenir di passaggi, Bar Wolf, Bologna
2004. Senza la memoria, Castello di Porto Venere (SP) e libreria Agorà, Torino

COLLETTIVE
2002. Self-portraits, itinerante presso circoli Arci, Torino
2002. Festival delle arti. Il tempo, circolo Arci La Cadrega, Torino
2003. Espongo, Pastis, Torino
2003. Oltre il reportage, circolo Arci La Cadrega, Torino
2004. 8° Gran Tour delle colline, Figline Valdarno (Fi)
2004. Portfolio 2004, Convitto Nazionale Cicognini, Prato
2005. 2005 Festival Iceberg - Giovani artisti a Bologna, Sala Borsa, Bologna
2005. Forme della precarietà, all’interno dell’evento Percorso nella precarietà, Associazione Culturale Piccolo Formato, Bologna
2005. Congresso Nazionale Fiaf, Cesenatico (Fc)
2005. M’isola, Sebino Colori, Bologna
2005. Internazionale di Fotografia, Solighetto (Tv)
2005. Fotoincontri, San Felice sul Panaro (Mo)
2005. Nuove proposte della fotografia contemporanea italiana, Centro Italiano della Fotografia d’Autore, Bibbiena (Ar)
2005. Toscana Foto Festival, Massa Marittima (Gr)
2005. Settimana della Fotografia, Castelnuovo di Garfagnana (Lu)
2005. Festival Foto 2005, Savignano sul Rubicone (Fc)
2005. Foto Confronti, Bibbiena (Ar)

smartsmart80@hotmail.com