Eva Frapiccini

Nella storia collettiva, quella che segna la strada e, se viene reinquadrata, ap pare sui libri scolastici, si ritrovano anche le vite dei singoli. Perché si arriva, si passa e si prosegue insieme, comunque. C’è una memoria comune che ci ha partorito e sputato in una direzione. Perdere quella memoria significa sper- dere noi stessi, singoli e folla. A volte ci si accorge che il passato prossimo è già remoto -succede spesso ai giovani-, come nel caso degli anni di piombo, del terrorismo di sinistra, ed Eva Frapiccini, una giovane che sente scorrere via la memoria come sabbia tra le dita, se ne è voluta appropriare, rivivendo- la in qualche modo. Un lungo lavoro appassionato e testardo di studio sugli attentati accaduti in Italia tra i Settanta e gli Ottanta, documentandosi su come era la scena “del delitto”, i dettagli. Poi alla stessa ora è riandata sui posti e ha scattato, focalizzando nell’obbiettivo quello che più la colpiva e toccava. Una soggettività calata nell’oggettività. A volte ci sono ancora le tracce di quegli accadimenti drammatici, fori, stucco. Un viaggio iniziato a Torino; poi Roma e altre città ancora. Per le strade Eva Frapiccini è andata anche per un altro la- voro, sui soldi, su quella carta e moneta che si chiede e si dà per simpatia, ele- mosina, compassione, fastidio e senso di colpa. Mani tese, ciotole, cartoni, santini, stampelle, sorrisi, deformità ruotano attorno a piccoli tesori lucci- canti, che accorciano i millenni in un istante. Mendicanti, miserie, artisti di strada non hanno tempo. Un approdo, l’attesa della fine, una stazione di non ritorno, ma anche un serbatoio di memoria sta dietro ai ritratti fatti da Fra- piccini agli ospiti di un ospizio, invece, figure sempre più indefinite, ai mar- gini, che si perdono. Sono immagini che fissano scorci di corpi, momenti di forte emozione tra l’obbiettivo e il soggetto. Come tutti i lavori di Eva Frapic- cini, lavori aperti che vanno avanti nel tempo, c’è un silenzio che ti incarta dentro, insieme a quell’istante raccontato.

Muri di piombo, Torino, Roma

Muri di piombo, Torino

Soldi per strada

Soldi per strada

Ospiti: Palmina, Gina

Ospiti: Isolina

Eva Frapiccini
Nata a Recanati (Mc) nel 1978
Diplomata al Dams di Bologna e all'Istituto Europeo di Design di Torino

PERSONALI
2004. Two thousand stations… and more, circolo culturale Metaverso, Roma
Two thousand stations… and more, circolo El Pueblo, Torino

COLLETTIVE
2002. Promeneurs, Barcellona
2003. Vertebrale Adriatica, Pastis, Torino
2004. proiezione del mediometraggio Onde lunghe, conferenza internazionale sulla memoria collettiva, Mediateca di Stato, Roma
2004. Mercandé, Cortile del Maglio, Torino
2004. Galleria d’Arte Moderna, Torino, nell’ambito di un progetto legato alla personale dell’artista Mario Cresci
2005. Galleria Grazia Neri per i vincitori del Premio Canon, Milano
2005. Foto Confronti, Bibbiena (Ar) per i vincitori del concorso “Crediamo ai tuoi occhi”
2005. Menotrenta, Savigliano (Cn)

efrapix@yahoo.it

Un ringraziamento all’Istituto Europeo di Design di Torino, per il supporto produttivo