Torino e l'affidamento familiare. Un percorso storico-normativo
La Città di Torino ha maturato nel corso degli anni una lunga esperienza in materia di affidamento familiare poich� la deliberazione istitutiva di tale servizio risale al 1976 ed è ben antecedente alla legge n° 184 del 1983, che ha normato l'affidamento e l'adozione a livello nazionale.
Obiettivo di tale deliberazione era quello di evitare il ricovero in istituto e favorire la de istituzionalizzazione dei minori ricoverati.
Le deliberazioni successive più rilevanti per il raggiungimento di questo scopo sono state:
- Nel 1980 viene regolamentato l'affidamento a parenti (deliberazione n. 8005335/19 del 23 giugno 1980).
- Nel 1985 per favorire e facilitare l'inserimento di bambini con disabilità presso famiglie affidatarie si prevede la possibilità di un aumento del rimborso spese pari al 100% per i minori riconosciuti invalidi.
- Nel 1986 viene introdotto il servizio di affidamento diurno di minori per potenziare la rete di opportunità di sostegno alla famiglia di origine del minore senza la necessità di allontanarlo (deliberazione n 8606570 del 17 giugno 1986).
- Nel 1990 viene prevista la possibilità di proseguire l'affidamento per i ragazzi che al compimento dei diciotto anni non possono rientrare in famiglia (deliberazione n. 9003031/19 del 19 marzo 1990).
- Nel 1993 avvio delle Comunità Familiari (oggi denominate famiglie comunità) intese come estensione degli affidamenti. Si tratta di famiglie motivate e con precedenti esperienze di affidamento familiare che si impegnano a tempo pieno ad ospitare e seguire sino a quattro minori (deliberazione n. 9310824/19 del 9 dicembre 1993).
- Nel 1995 il "Progetto Neonati" prevede l'affidamento familiare anche di bambini di pochi mesi, in attesa di determinazioni da parte dell'Autorità Giudiziaria Minorile (deliberazione n. 9508697/19 del 30 novembre 1995).
- Nel 2000, all'interno del piano territoriale cittadino ex legge 285/97, viene avviata una campagna di promozione e sensibilizzazione e aperta la "Casa dell'Affidamento".
- Nel 2001 è stata autorizzata la realizzazione di "Progetti di Autonomia" per giovani in affidamento familiare che al compimento della maggiore età non possono rientrare presso la loro famiglia e per i quali è possibile avviare un percorso per il raggiungimento dell'autonomia personale, lavorativa ed abitativa. Tali progetti devono essere attivati al massimo entro il 21� anno di età e concludersi non oltre il compimento del 25� anno (deliberazione n. 200103392/19 del 18/4/01).
- Nel 2001 si stabilisce che qualora non sia possibile richiedere od ottenere la fornitura gratuita dei libri di testo "in favore degli alunni che adempiono l'obbligo scolastico o che frequentano scuole medie superiori, venga riconosciuta un'ulteriore quota di contributo alla famiglia affidataria" (deliberazione n. 0110986/19 del 3/12/01).
- Nel 2002 nell'ambito del piano territoriale cittadino (legge 285) viene rilanciato il "Progetto Neonati" che ha permesso di garantire ai bambini da 0 a 24 mesi, in attesa del provvedimento dell'Autorità Giudiziaria, un ambiente "affettivo" in cui crescere, attraverso l'affido familiare a brevissimo termine (deliberazione n. 200209964/019 del 26/11/02).
Contestualmente sono attivate convenzioni con le Asl cittadine per la gestione integrata del progetto.
- Nel 2003 è stato avviato il progetto innovativo-sperimentale "Dare una famiglia ad un'altra famiglia", approvato con Deliberazione della Giunta Tale progetto prevede affidamenti diurni in cui ogni membro del "nucleo solidale" (che quindi viene coinvolto non rispetto a singoli componenti ma come sistema familiare) offre all'altra famiglia le specifiche competenze e risorse di ciascuno.
- Nel 2003, il Piano dei Servizi Sociali 2003-2006 approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione del 17 novembre 2003 indica, tra le politiche in favore dei minori, il rilancio dell'affidamento familiare con particolare attenzione all'inserimento dei bambini più piccoli (0-10) e l'individuazione di nuovi strumenti di reperimento di famiglie disponibili all'affido.
- Nel dicembre 2004 è approvato un provvedimento che prevede sostegni educativi e di cura/assistenza per affidamenti familiari di minori in comunità con gravi problematiche di disabilità e disturbi relazionali (Deliberazione della Giunta Comunale 7 dicembre 2004 n. mecc. 200411082/019).
- Nello stesso giorno la Giunta Comunale approva un piano complessivo di "Promozione, sostegno e gestione dell"affidamento". Obiettivo di tale provvedimento è quello del riordino, coordinamento, implementazione sia qualitativa che quantitativa e integrazione di tutte le disposizioni finora emanate dall'Amministrazione comunale nell'ambito dell'Affidamento di minori a seguito della prima deliberazione del 1976. Vengono forniti indirizzi e disposizioni relativamente a: Promozione dell'affido; Gestione dell'affido; Funzioni dell'affidatario; Tipologie di affidamento; Contributi rimborso spese per ciascuna tipologia e altre provvidenze economiche di tipo straordinario per esigenze specifiche del minore; sostegni alle famiglie affidatarie attraverso gruppi e interventi professionali per affidamenti difficili di minori ospiti di comunità; Sostegno alle adozioni difficili di minori di età superiore ai 12 anni e minori portatori di disabilità. Inoltre sono individuate e definite le varie fasi dell'affidamento (sensibilizzazione, accoglienza, conoscenza, abbinamento, sostegno). Deliberazione della Giunta comunale 7 dicembre 2004 n. mecc. 200411052/019.
- Nel 2007, in specifico, relativamente alla prima fase (Sensibilizzazione e Promozione), la Relazione Previsionale programmatica per il triennio 2007-2009 approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale del 4 aprile 2007 n. mecc. 200701082/24 ha previsto tra le azioni da potenziare nell'ambito dell'affidamento familiare l'attuazione di una campagna di sensibilizzazione in collaborazione con le Associazioni che si occupano di affidamento. In attuazione di quanto sopra, il Piano Esecutivo di Gestione per l'anno 2007 approvato con deliberazione della Giunta Comunale del 4 Aprile 2007 pone tra gli obiettivi strategici della Città la promozione e il sostegno dell'affidamento familiare per prevenire gli inserimenti in comunità e favorire le dimissioni dei minori con priorità per le fasce d'età 0-5 e 6-10 anni.
- Nel 2007, con Deliberazione della Giunta Comunale del 13/11/07 n. mecc. 200707715/19 è stato stipulato con le AA.SS.LL. cittadine un protocollo d'intesa per la collaborazione nelle attività relative alle varie fasi dell'affido. Nello stesso mese è stato approvato dalla Giunta Comunale l'avvio della campagna di sensibilizzazione nonch� individuati i partner per le collaborazioni nelle fasi dell'informazione e dell'accoglienza.
- Nel 2009 e nel 2012 con Deliberazioni del Consiglio Comunale del 30/11/09 n. mecc. 200905739/19 e del 11/06/12 n. mecc. 201202263/19 sono state rimodulate le quote di rimborso spese per gli affidamenti diurni e residenziali nell'ambito del riordino delle prestazioni domiciliari sociali e socio sanitarie.
- Nel 2015 con Deliberazione della Giunta Comunale del 07/07/2015 n. mecc. 201502921/19 è stato ridefinito il numero dei minori accolti nelle famiglie comunità, portandolo da 4 a 6 minori (compresi i figli naturali della coppia).
- Nel 2018 con Deliberazione di Giunta Comunale del 17.04.2018 n. mecc. 201801361/019 si è dato luogo alla riorganizzazione dei servizi sociali cittadini: 4 distretti di coesione sociale, servizi specialistici centrali (a cui appartiene anche la Casa dell'affidamento).