Busto di Samuel Hahnemann
ASCT, Farmacia omeopatica
L'omeopatia
è un metodo terapeutico fondato dal medico sassone Samuel
Hahnemann (1753-1843), la cui sistematizzazione è contenuta
nell'Organo dell'arte razionale di guarire, pubblicato nel 1810.
Tale metodo "prescindeva da conoscenze parziali - come quelle
anatomiche, fisiologiche, patologiche - per fare riferimento alla
totalità del male, compiutamente espressa dalla sintomatologia
e dalla soggettività del paziente. Si trattava poi di scegliere
i farmaci in base alle loro doti particolari e nelle loro giuste
dosi: la cura dava buoni risultati solo se la scelta era "omeopatica",
basata cioè sulla somiglianza degli effetti farmacologici
con i sintomi morbosi, e solo se il farmaco era somministrato
a dosi minime. […]
Le teorie e le pratiche dell'omeopatia costituivano un'altra medicina,
in aperta e duratura contestazione della medicina ufficiale; quanto
più questa guardava […] a questo o quell'organo
malato, in un'ottica settoriale meccanica, tanto più "l'altra
medicina" diceva di guardare all'organismo tutt'intero -
fisico e psichico, materiale e spirituale -, in un'ottica globale
dinamica". (In Giorgio Cosmacini, L'arte lunga. Storia della
medicina dall'antichità a oggi, Bari, Laterza, 2001, p.
325).
Negli anni trenta dell'Ottocento l'omeopatia si diffuse in Italia,
dapprima nel Regno delle due Sicilie, successivamente a Lucca,
a Genova, a Torino.
Qui suscitò l'interesse di Michele Buniva (1761-1834),
figura di grande rilievo nel panorama medico subalpino. Titolare
delle massime cariche nel campo della sanità durante il
periodo della dominazione francese (fu dapprima direttore del
Protomedicato, poi presidente del Consiglio superiore di Sanità,
organismo legislativo e di controllo con competenza su tutto il
territorio piemontese), celebre in particolare per aver introdotto
la vaccinazione antivaiolosa, intorno al 1830 lesse con attenzione
gli scritti di Hahnemann e diede il via a una sperimentazione
dei rimedi omeopatici con l'ausilio di numerosi veterinari piemontesi.
Tra i documenti dell'archivio privato della famiglia Buniva, recentemente
acquisiti e inventariati dall'Archivio Storico della Città
di Torino, esistono lettere che rivelano che Michele Buniva era
in contatto con sostenitori dell'omeopatia residenti al di fuori
del Piemonte dai quali riceveva gli scritti di Samuel Hahnemann,
nonché un'interessante raccolta di annotazioni sui principi
chiave della medicina omeopatica, sulle sostanze utilizzate per
la composizione dei rimedi e sul loro utilizzo, oltre ad un carteggio
che attesta l'andamento della sperimentazione in corso sugli animali. |
Relazione del veterinario Bertea di Buriasco sulla sperimentazione
di rimedi omeopatici condotta sugli animali, 23 settembre 1830
ASCT, Carte Buniva, cart. 14, fasc. 11
Ritratto di Michele Buniva
ASCT, Collezione Simeom, C 6912 |