Cyberbullismo e Revenge Porn

Consigli, risorse utili e servizi a cui rivolgersi

Cyberbullismo e revenge porn sono forme di bullismo realizzate su internet per mezzo di strumenti informatici.

In questa pagina trovi alcuni consigli per affrontare le situazioni più diffuse e i contatti dei servizi a cui puoi rivolgerti in caso di necessità.

Gli argomenti:

Cyberbullismo

Il cyberbullismo utilizza le tecnologie informatiche per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere dai gruppi di amici altre ragazze o ragazzi. 

La rete viene utilizzata per diffondere immagini o video diffamanti, veri o falsi che siano, attraverso social network, messaggi, chat, forum.
Se il materiale riguarda atti di intimità o sessualità, questa forma di bullismo prende il nome di revenge porn

Alcuni esempi di cyberbullismo: minacce, calunnie, insulti, diffusione di video imbarazzanti, furto d’identità, creazione di falsi profili e di false immagini.

Tutte le azioni di cyberbullismo sono un reato perseguibile con una denuncia.
La denuncia è più efficace se viene effettuata senza ritardi, in quanto con il tempo diventa sempre più difficile fermare la diffusione del materiale online.

Dal 2017 in Italia è stata introdotta la Legge di contrasto al cyberbullismo che prevede azioni di prevenzione nelle scuole e la presenza in ogni scuola di un insegnante referente contro il bullismo e il cyberbullismo a cui studenti, studentesse e famiglie possono segnalare situazioni problematiche.

Le vittime di cyberbullismo hanno il diritto di chiedere ai gestori dei siti l'oscuramento e la rimozione o il blocco di qualsiasi contenuto offensivo.
I gestori del sito hanno l'obbligo di provvedere entro 48 ore.
Se il gestore non rimuove i contenuti ci si può rivolgere al Garante della Privacy che interviene entro le successive 48 ore e impone l'eliminazione dei contenuti offensivi.
Per segnalare atti di cyberbullismo al Garante della Privacy occorre compilare e inviare il Modello per la segnalazione/reclamo.

Dal punto di vista legale chi pratica cyberbullismo rischia pene molto severe soprattutto in caso di diffusione di immagini e video di minorenni.

Sul sito del progetto Cuoriconnessi - realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato - si trovano altre informazioni per riconoscere e prevenire il fenomeno.

Su Generazioni Connesse - creato dal MIUR con il contributo della Commissione Europea - si trovano informazioni sull'uso di Internet per giovani e famiglie. 

Sexting e Revenge Porn

Il termine sexting deriva dall'unione delle parole sex e texting e significa inviare o condividere immagini e video di sesso. 
Ritrarre se stessi, scambiare materiale intimo o a sfondo sessuale è un comportamento diffuso, soprattutto tra adolescenti. 

Le immagini private, inviate a un partner all'interno di un contesto di fiducia reciproca, se vengono successivamente inoltrate a terzi senza nessun consenso diventano un caso di revenge porn perseguibile per legge: si tratta di un fenomeno sempre più frequente che si realizza attraverso gli smartphone, piattaforme o bacheche di foto online. 

Con revenge porn si intende quindi un atto di condivisione di pornografia non consensuale e un abuso sessuale tramite contenuti visivi.
Rientrano nella definizione di revenge porn atti come: 

  • Invio non consensuale di materiale acquisito durante la pratica del sexting
  • Ripresa di immagini e video di atti sessuali senza il consenso della persona ripresa
  • Ripresa di immagini e video di atti sessuali con il consenso della persona ripresa ma successivamente inviati a terzi senza che la vittima ne sia a conoscenza 
  • Hacking di spazi cloud al fine di trovare e possedere materiale sessualmente esplicito raffigurante la vittima.

Nel luglio del 2019 è entrato in vigore l'art. 612 ter del Codice Penale - il cosiddetto Codice Rosso - che prevede la reclusione da uno a sei anni e una multa da 5.000 a 15.000 euro per chiunque sottragga, invii, ceda, pubblichi o diffonda contenuti sessualmente espliciti destinati a rimanere privati senza il consenso delle persone rappresentate. 

È inoltre fondamentale sapere che la pena si inasprisce in casi in cui la vittima ritratta nei contenuti espliciti sia coinvolta in una relazione sentimentale con chi ha diffuso i suddetti contenuti, sia minorenne o incapacitata a fornire consenso (ad esempio in uso e abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti) o sia in stato di gravidanza. 
Anche il solo possedere materiale intimo non consensuale sui propri apparecchi tecnologici diffuso precedentemente costituisce reato.

Gli atti di revenge porn si possono segnalare online al Garante per la protezione dei dati personali su Segnalazione per prevenire il fenomeno Revenge Porn - a cui si accede tramite SPID - oppure, senza autenticazione, con la compilazione online del Modulo Revenge Porn

Suggerimenti per l'uso consapevole delle piattaforme

  • Verifica periodicamente le impostazioni di privacy dei tuoi account e dei tuoi profili social
  • Cambia periodicamente le password e non condividerle
  • Non dare l'amicizia sui social a persone sconosciute
  • Non diffondere dati sensibili su piattaforme di messaggistica o sui social
  • Effettua lo screenshot di eventuali contenuti offensivi e dei profili da cui provengono
  • Non rispondere ai messaggi di persone sconosciute e non rispondere a messaggi provocatori
  • Segnala immediatamente al gestore del sito e alla Polizia postale la diffusione di un contenuto offensivo
  • Per prevenire il sexting, non ritrarre un contenuto esplicito in cui si vedano anche lineamenti del volto, tatuaggi o in cui si possa riconoscere l'ambiente o il contesto in cui ci si trova
  • Disattiva il GPS prima di scattare foto o ritrarre video intimi
  • Utilizza piattaforme (ad es. Rumuki, Dust o Confide) che consentono di inviare messaggi a timer (si autodistruggono dopo una quantità di tempo decisa dalla persona che manda contenuti), che non permettono di salvare file mediali (quali foto e video) e che impediscono o avvisano qualora l'altra persona dovesse acquisire screenshot
  • Installa un buon antivirus per proteggerti dai malware come gli spyware
  • Una volta inviati o ricevuti, elimina i contenuti a sfondo sessuale dal dispositivo. 

Servizi a cui rivolgersi

Di fronte alla diffusione di proprie immagini e video online è utile chiedere aiuto a una persona esperta, anche solo per un consiglio.

E' possibile rivolgersi al Telefono Azzurro, al numero gratuito 19696, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.
In caso di emergenza contattare il 112.

A Torino puoi rivolgerti a:

Per denunciare un abuso puoi rivolgerti al Commissariato di Polizia più vicino o inviare una segnalazione online alla Polizia.
La segnalazione si può fare anche con l'App YouPol che, in caso di emergenza, invia alla Polizia anche la geolocalizzazione del telefono.

Per ricevere un supporto telefonico e consigli puoi chiamare il numero gratuito 1522 Antiviolenza e Stalking - attivo tutti i giorni 24 ore su 24 - a cura del Dipartimento Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri.

È anche possibile segnalare online azioni di odio, bullismo o revenge porn su Permesso negato, una no-profit di promozione sociale che fornisce supporto tecnologico e feedback legale alle vittime di pornografia non consensuale.

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Data aggiornamento: 
18 Novembre 2024
Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia
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