Per ricordare i luoghi e le vicende principali dei venti mesi di lotta di Liberazione, l'Associazione Plurale ha realizzato 20 video sui luoghi della Resistenza a Torino, da diffondere nelle settimane che precedono il 25 aprile.
L’idea è di celebrare la Resistenza per venti giorni, a partire da una data simbolica come il 5 aprile, la ricorrenza della fucilazione al Martinetto dei vertici del Comitato di Liberazione Nazionale Regionale Piemontese, fino al 25 aprile, il giorno della Festa della Liberazione.
I video sono stati realizzati dal regista torinese Stefano Di Polito in venti luoghi simbolici per la Resistenza a Torino e sono pubblicati sulla app Tellingstones in un itinerario alla scoperta dei posti in cui sono avvenuti i principali episodi della Liberazione.
Tra i venti luoghi la Casa Gobetti, Palazzo Campana, l’Albergo Nazionale, la Caserma Alessandro La Marmora, le Carceri Nuove, la Casa di Dante Di Nanni, il Poligono di tiro del Martinetto, il Cimitero Monumentale, le Officine FIAT Grandi Motori, il Museo Diffuso della Resistenza.
Ogni video contiene una descrizione degli eventi da parte di un giovane divulgatore Luca Zanotta, un ricercatore storico molto abile ad appassionare il pubblico in un minuto e mezzo sulla storia della Resistenza.
I video saranno pubblicati in ordine cronologico ripercorrendo gli avvenimenti della Resistenza, fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, quando in Torino entrarono i Tedeschi, le torture e le repressioni ai danni dei partigiani, gli scioperi operai, le deportazioni e la Liberazione della città, rendendo così omaggio a figure celebri come Ada e Piero Gobetti, Emanuele Artom, Dante Di Nanni, Antonio Banfo.
Il progetto Itinerari digitali sulla Resistenza è stato realizzato con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte.Per informazioni sul progetto: associazioneplurale@gmail.com
Itinerari
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Poligono di tiro del Martinetto - Corso Svizzera angolo corso Appio Claudio
A partire dal settembre 1943, con la nascita della Repubblica sociale italiana, il poligono di tiro del Martinetto diventa il luogo scelto dai fascisti per l’esecuzione delle condanne a morte. In venti mesi di guerra civile qui vengono fucilati una sessantina tra partigiani e oppositori antifascisti. Guarda il video -
Casa Gobetti - Via Antonio Fabro 6
Nel 1924 due giovani acquistano l’appartamento al n. 6 di Via Fabro. Hanno poco più di vent’anni, e sono felici. Ancora non sanno che nella loro storia entrerà prepotentemente il fascismo di Benito Mussolini. Loro sono Pietro Gobetti e Ada Prospero. Guarda il video -
Piazzale Valdo Fusi
La forma di questa piazza richiama quella di un gigantesco cratere e questo, in relazione al luogo e alla sua storia, non sembra affatto essere casuale. Qui, a partire dal 1906, ha sede il Politecnico di Torino. L’edificio non sopravvive ai violentissimi bombardamenti che colpiscono la città durante la Seconda guerra mondiale. Guarda il video -
Palazzo Campana - Via Carlo Alberto 10
Il palazzo oggi sede del dipartimento di matematica “Giuseppe Peano” è conosciuto come Palazzo Campana. Il suo nome si lega indissolubilmente al periodo della Resistenza. Quando il Regime fascista si consolida, l’edificio diventa la sede della Casa del Fascio, alla fine degli anni ‘20. Guarda il video -
Albergo Nazionale - Piazza CLN
L’edificio al numero 254 di Via Roma negli anni della Guerra di Liberazione è luogo di orribili torture. Nel settembre del 1943, mentre il fascismo rinasce nella Repubblica Sociale Italiana, le forze di occupazione naziste stabiliscono i loro centri di comando nel cuore delle grandi città italiane, e Torino non fa eccezione. Guarda il video -
Caserma Alessandro La marmora - Via Asti 22
Ci troviamo al n. 22 di Via Asti, dove si trova la Caserma Alessandro la Marmora. Costruita nell’ultimo ventennio dell’800, a partire dal settembre 1943 diventa la sede dell’Ufficio Politico Investigativo della GNR. La Guardia Nazionale Repubblicana Guarda il video -
Chiesa di San Massimo - Via Giuseppe Mazzini 29
A partire dal settembre del 1943 la città è sotto il controllo delle truppe d’occupazione tedesca e del rinato Patito Fascista Repubblicano. I partiti antifascisti non rimangono però indifferenti e danno vita al Comitato di Liberazione Nazionale, l’organizzazione che si propone di coordinare la resistenza armata ai nazifascisti. Nella vecchia chiesa di San Massimo, costruita alla metà dell’800, il parroco Pompeo Borghezio consente al Comitato di Liberazione Nazionale di tenere le sue riunioni, al riparo da sguardi indiscreti. Guarda il video -
Carcere Le Nuove - Via Paolo Borsellino 3
Conosciuto come “Le Nuove”, il carcere giudiziario di Torino diventa durante la guerra luogo di detenzione per gli oppositori del fascismo. In seguito alla notizia della caduta del Mussolini, il 26 luglio un folla di manifestanti si dirige verso il carcere; vengono liberati circa 500 prigionieri politici. Guarda il video -
Stazione di Torino Porta Nuova
La memoria della stazione Porta nuova durante la Resistenza è tragicamente legata al ricordo delle deportazioni e all’orrore dei lager tedeschi.
In seguito all’occupazione nazista, anche dall’Italia cominciano a partire i convogli senza ritorno. Guarda il video -
Chiesa San Domenico - Via San Domenico 0
Qualche metro a sinistra dell’ingresso della Chiesa di San Domenico è possibile osservare una pietra d’inciampo dedicata alla figura di Padre Giuseppe Girotti,sacerdote domenicano assassinato nel campo di Dachau. L’uomo di chiesa in seguito ai tragici eventi del settembre 1943 inizia ad offrire aiuto a ebrei e partigiani. Guarda il video -
Albergo Porto di Genova - Via Sacchi 14
Sotto i portici di via sacchi alcuni uomini in borghese camminano fingendo indifferenza. In realtà fanno parte di un gruppo armato e sono lì per osservare l’ingresso dell’albergo che si trova al numero 14.
Il 22 gennaio 1944 un attentato partigiano all’Albergo Porto di Genova causa 6 morti: tre tedeschi e tre italiani. La rappresaglia nazifascista non si fa attendere: due giorni dopo vengono prelevati dalle Carceri nuove cinque partigiani. Fucilati al poligono di tiro del Martinetto, i loro corpi vengono esposti sul luogo dell’attentato. Guarda il video -
Casa di Dante di Nanni - Via San Bernardino 14
Il giovane partigiano Dante di Nanni entra a far parte del GAP comandato dal leggendario Giovanni Pesce, con il quale si trova a compiere diverse pericolose azioni. Il 17 maggio 1944 in seguito ad una di queste, diretta contro un’antenna radio nei pressi di corso Giulio Cesare, il gruppo di Di Nanni viene intercettato. Il gappista riesce a scappare e si rifugia quindi al terzo piano dell’appartamento in via San Bernardino 14, una delle sedi cittadine dei GAP. Guarda il video -
Duomo di Torino - Piazza San Giovanni
Nel marzo 1944 le azioni antipartigiane aumentano d’intensità e la cattura di diversi membri del CMRP consente infine di catturare l’intero Comitato il 31 marzo, nella sacrestia del Duomo di Torino.52 Si tratta di un grosso colpo per la Resistenza piemontese che perde nel giro di un mese alcune delle sue figure più importanti. Guarda il video -
Piazza Castello
La mattina del 28 aprile i membri del CLN piemontese lasciano la loro sede, all’interno della Conceria Fiorio, e si dirigono verso il centro della città per prendere ufficialmente il potere nei luoghi che lo rappresentano. All’interno del Palazzo della Prefettura, vengono nominate le cariche che hanno il compito di organizzare il delicato passaggio di Torino dalla guerra alla pace. Guarda il video -
Officine FIAT Grandi Motori - Corso Vercelli, Via Cuneo, Via Damiano, Corso Vigevano
Tra il 1940 ed il 1945 la città di Torino viene colpita da diversi bombardamenti alleati. Gli stabilimenti industriali sono il bersaglio principale degli ordigni; i danni alle strutture del sistema produttivo sono ingenti e si accompagnano alle morti dei civili. Nel complesso le fabbriche torinesi aderiscono massicciamente agli scioperi: FIAT Mirafiori, FIAT Lingotto, Ferriere Piemontesi, Lancia, RIV, Microtecnica, Michelin, Snia Viscosa, Westinghouse e tanti altri. Guarda il video -
Ex conceria Fiorio - Via Jacopo Durandi 10
La Conceria Fiorio è legata alla storia della Resistenza non solo entro i confini della città di Torino. Chi osserva oggi questo complesso difficilmente potrebbe immaginare che qui, tra il 1943 ed il 1945, si nascondeva la “testa” del movimento di Liberazione piemontese che si opponeva ai nazifascisti. Nei venti mesi di Resistenza questo luogo è stato una delle sedi più importanti del movimento di Liberazione che si oppone all’occupazione tedesca ed al fascismo della Repubblica Sociale italiana. Guarda il video -
Palazzo di Città
L’edificio durante la guerra non viene risparmiato dalle bombe alleate che lo colpiscono tra il 1942 ed il 1943. Nei giorni della liberazione, quando a Torino si combatte, il comune è uno degli obiettivi delle forze partigiane poiché uno dei luoghi simbolo del potere. Occupato una prima volta il 26 aprile dagli insorti viene ripreso dai militi delle Brigate nere; verrà liberato definitivamente solo il 28 aprile. Guarda il video -
Piazza Vittorio Veneto
Nella prima mattina del 6 maggio 1945 le brigate partigiane che sono state protagoniste della liberazione di Torino, si raggruppano in piazza Vittorio dove è prevista una grande sfilata di tutti combattenti. La città porta i segni degli scontri a fuoco e dei pesanti bombardamenti ma è finalmente libera. Guarda il video -
Cimitero generale - Corso Novara 137
Già nel maggio 1945 il comune di Torino sceglie di realizzare, all’interno del cimitero Monumentale, uno spazio apposito per ricordare i caduti della liberazione e i deportati politici che trovarono la morte nei lager nazisti. Qui sono conservati i resti di 1126 caduti durante i venti mesi di Resistenza. Guarda il video. -
Museo Diffuso della Resistenza - Corso Valdocco 4/A
All’interno del palazzo dei Quartieri militari di San Celso ha la sua sede il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà. L’importante Istituzione viene inaugurata nel 2003, dotando la città metropolitana di Torino di un museo multimediale che tramite l’allestimento di cui è dotato racconta il periodo di storia cittadina compreso tra il 1938 ed il 1948, ovvero tra l'emanazione delle Leggi razziali e l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana. Guarda il video.
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