La guerra che nell'agosto 2006 ha colpito il Libano e il nord di Israele ha seminato morte e distruzione, aggravando i già numerosi conflitti aperti in Medio Oriente. La Risoluzione 1701 dell'ONU che ha portato alla sospensione dei combattimenti deve essere accompagnata da una forte iniziativa politico-diplomatica per la soluzione dei problemi irrisolti e da un'ampia iniziativa di solidarietà e cooperazione internazionale tesa a portare soccorso alle popolazioni e a contribuire alla ricostruzione sociale ed economica del paese: le due dimensioni dell'intervento della comunità internazionale sono indispensabili innanzitutto per contenere le tensioni che rischiano di provocare nuove esplosioni di violenza e nuove guerre.
L'intervento della comunità internazionale è stato favorito dall'Italia, che si è assunta l'onere di scelte coraggiose e impegnative sia sul piano militare che sul piano civile. L'impegno del Governo italiano per la pace in Medio Oriente deve però trovare il sostegno degli Enti e delle comunità locali che, nei limiti delle proprie risorse e competenze, possono sviluppare preziose iniziative di dialogo, solidarietà e cooperazione.
Anche in questo caso, come per i progetti post Tsunami, le valutazioni storico politiche e il contesto nazionale hanno spinto il Settore Cooperazione Internazionale e Pace a intraprendere un progetto non strettamente legato gemellaggi o accodi di collaborazione con singole città, ma inserito in un contesto di intervento concreto e particolare.
il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani è un'associazione che riunisce oltre 600 tra Comuni, Province e Regioni impegnate in Italia a promuovere la pace, i diritti umani, la solidarietà e la cooperazione internazionale.
Oggi il Coordinamento, con la sua storia e il suo bagaglio di competenze, rappresenta una esperienza unica in Europa e nel mondo: la più vasta rete tematica nazionale di Amministrazioni locali e regionali impegnate nella promozione della pace e dei diritti umani.
Per questi motivi, nell'intento di contribuire alla ricostruzione del Libano e dare un ulteriore contributo alla faticosa costruzione della pace in Medio Oriente, il Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani ha deciso nell'autunno 2006 di promuovere un Programma Nazionale che riunisse le forze, gli organismi, le risorse di circa 100 Enti locali italiani e di diverse Regioni, nella convinzione che in un contesto così difficile la frantumazione degli interventi o la pretesa di fare da soli fossero da considerarsi quanto mai sbagliate e dannose.
Per far fronte alla crescente richiesta di collaborazione da parte dei Governi, delle Regioni e delle Città che desiderano articolare le proprie politiche in un ambito multilaterale, nel 2005 il Programma per lo sviluppo dell'ONU (UNDP) ha costituito a Ginevra la «Piattaforma per le partnership innovative». Essa include diverse iniziative, come l'« Alliance Mondiale des Villes contre la Pauvreté », incontro svoltosi nel 2006 a Valencia, o l'« Initiative d'Appui aux Réseaux Territoriaux » (ART) e una serie di attività cui partecipa anche il settore privato.
L'idea ispiratrice è quella di sviluppare collaborazioni e sinergie per lo sviluppo umano e sociale a livello locale nei paesi in via di sviluppo, rivolgendosi essenzialmente alla cooperazione decentrata (Regioni, Città, ecc.). ART rappresenta dunque lo strumento adeguato per coniugare la cooperazione bilaterale classica, la collaborazione decentrata europea emergente, l'ONU e i Governi centrali e locali dei paesi aderenti.
L'elemento strategico essenziale di ART è il supporto allo sviluppo locale internazionalizzato.
Su richiesta dei paesi aderenti, interviene a sostegno della loro politica di decentramento per il riconoscimento dei ruoli e delle responsabilità delle Autorità locali. ART adotta un approccio di sviluppo integrato che serve a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni in seno ai territori locali e regionali specifici, mediante la governance (programmazione e gestione dei processi di sviluppo), l'economia e la creazione di posti di lavoro, la salute e la previdenza sociale, l'istruzione, la cultura e la formazione, l'ambiente, lo sviluppo sostenibile e il patrimonio storico.
Nei vari paesi, i Programmi quadro assumono il nome di ART GOLD ( Gouvernance Locale et Développement ) e sono concepiti per raggiungere obiettivi complessi tra molteplici parti interessate, limitando al contempo la dispersione delle risorse e la mancanza di impatto che caratterizza la cooperazione, quando essa risulta frammentata in una serie di progetti separati, settoriali e non coordinati. Si intende insomma offrire un quadro di riferimento unitario e coordinato con gli apporti finanziari, materiali e umani di tutte le parti interessate locali, nazionali e della cooperazione internazionale, in specifico delle parti interessate della cooperazione decentrata che istituiscono partnership territoriali di sviluppo tra collettività locali del Sud e del Nord del mondo.
Attualmente interviene in Sudafrica, Algeria, Gabon, Libia, Marocco, Mozambico e Tunisia, Colombia, Cuba, Guatemala e Uruguay, Sri Lanka, Albania, Serbia e, appunto, Libano. Offre supporto a tutti i Programmi quadro mediante le proprie attività e programmi internazionali.
ART riconosce massima priorità alla collaborazione con le Regioni e con gli Enti locali.
Dopo la missione in Libano nel marzo 2007 e i rapporti epistolari intercorsi fino ad oggi il Coordinamento degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, i responsabili del programma ART GOLD dell'UNDP e i Working Group libanesi hanno identificato alcune priorità sulle quali intervenire. I due ambiti individuati sono quello socio-educativo e quello ambientale.
Il Comune di Torino, la Provincia di Torino e il Coordinamento Comuni per la Pace della Provincia di Torino hanno scelto in quella sede di inserirsi nell'ambito ambientale e in particolare nel sottosettore della gestione delle risorse idriche.
L'intervento finanziario di UNDP Art Gold Lebanon, dell'Autorità d'Ambito Torinese per l'acqua a mezzo bando pubblico 2007) e del Comune e della Provincia di Torino, nonché del Co.Co.Pa. e l'intervento dell'ente esecutore SMAT hanno permesso di iniziare la realizzazione concreta del progetto, con una settimana di formazione, a Torino, nel mese di ottobre 2008, di 2 ingegneri e 4 tecnici libanesi sulla gestione e la manutenzione delle risorse idriche.
I prossimi passi prevedono l'equipaggiamento di due centri per la manutenzione delle reti idriche e la formazione del personale ad esse addetto.