Enhancement and conservation of historical heritage in the Old City of Jerusalem through training and professional development of local youth
Nel dicembre 2014 una delegazione della Città ha accompagnato una rappresentanza dell’Università di Torino (Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco) e dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Torino in una missione esplorativa nei Territori Palestinesi per la preparazione di un progetto coordinato dall’Associazione di Terra Santa (ATS) che agisce a supporto della Custodia di Terra Santa (CTS), da secoli deputata alla tutela e promozione dei luoghi sacri in cui vissero Gesù e gli apostoli.
Uno degli obiettivi del progetto è stata la realizzazione, a Gerusalemme Est, di una sala museale presso la nuova sede del Terra Sancta Museum. La Custodia ha infatti realizzato nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme un nuovo e più funzionale museo, unico al mondo riguardo alle radici del Cristianesimo e alla conservazione dei luoghi santi. Lo scopo era creare un’esposizione permanente per scoprire la storia di una terra straordinaria in cui da millenni s’intreccia la vita di molti popoli che convivono nei luoghi santi delle tre religioni monoteiste.
Nel nuovo Terra Sancta Museum sono ora esposti più di 400 vasi di ingente valore storico-artistico provenienti dall’Antica Farmacia dei Francescani, nota come una delle migliori del mondo cristiano in un’epoca in cui non si era ancora sviluppato un sistema di ospedali in Terra Santa. La collezione di vasi, datati dalla fine del XVII secolo all’inizio del XVIII secolo, testimonia sia la vicinanza delle repubbliche marinare e delle case regnanti negli Antichi Stati italiani (dalle quali provengono i vasi) con la Terra Santa e i Francescani e sia l’importante opera sociale che la Custodia di Terra Santa ha sempre praticato a Gerusalemme.
Il coinvolgimento dell’Ordine dei Farmacisti e dell’Università di Torino ha consentito un contributo tecnico-scientifico qualificato per lo studio di alcune ceramiche provenienti dal territorio piemontese e pervenute alla Custodia quale dono dei Savoia. L’apporto dell’Università di Torino, in particolare, ha permesso di individuare quali formulazioni utilizzate nel periodo di massima attività della Farmacia (1650-1700) si possono ancora oggi utilizzare senza pericoli per il consumatore, grazie all’analisi puntuale degli ingredienti contenuti nelle diverse formulazioni ed escludendo quelle sostanze oggi ritenute potenzialmente tossiche. Successivamente, se ci fosse l’interesse a riallestire alcuni prodotti, sarà possibile effettuare uno studio formulativo, un controllo della qualità e una valutazione economica relativa alla loro commercializzazione.
A conclusione della missione esplorativa del dicembre 2014, l’Università e l’Ordine hanno manifestato la loro disponibilità a offrire il supporto tecnico-scientifico necessario a realizzare sia lo studio dei vasi, sia dei testi conservati presso l’Archivio Storico della Custodia di Terra Santa. Avvalendosi di uno stage a Gerusalemme di un borsista dell’Università di Torino è stato possibile completare lo studio delle forme farmaceutiche e della loro attività curativa, con un confronto tra i secoli XVII-XVIII e i tempi odierni. I due enti hanno anche offerto collaborazione per la redazione di uno studio di fattibilità utile alla costituzione di un mini-laboratorio didattico all’interno del Terra Sancta Museum, dedicato all’Antica Farmacia dei Francescani.
La Città di Torino, attraverso il Servizio Relazioni internazionali, Progetti europei, Cooperazione e Pace, ha coordinato i partner italiani (Università di Torino, Ordine dei Farmacisti della provincia di Torino, Comune di Montevarchi) dal punto di vista tecnico e amministrativo e ha intrattenuto i rapporti con il capofila del progetto (ATS) e con il co-finanziatore (PMSP). Inoltre, in occasione dell’Ostensione 2015 della Santa Sindone si è adoperata, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei e il Museo della Sindone, per l’esposizione a Torino di quattro oggetti risalenti al I sec. d.C., provenienti da Gerusalemme e concessi per l’occasione dalla Custodia di Terra Santa. Gli oggetti sono stati esposti al Museo di Arte Orientale (MAO) e al Museo della Sindone.
Attraverso questo progetto è stato così rinforzato il legame tra territori e comunità religiose, così saldamente radicato nei secoli e ancora attuale nei percorsi di conoscenza e di fede, integrando “pezzi” di storia piemontese a un patrimonio culturale e spirituale fondamentale per la cristianità.
Nel quadro del programma italo-palestinese PMSP - Palestinian Municipalities Support Programme (finanziato dal programma MAE Ali della Colomba), con il coinvolgimento delle Municipalità palestinesi, del Ministero palestinese del Local Government (con sede a Ramallah) e delle Autorità consolari italiane a Gerusalemme (ITAU – Italian Technical Assistance Unit).
Inizio: aprile 2015.
Fine: novembre 2016.
€. 197.122,59
A cura di: Città di Torino - Servizio Relazioni Internazionali, Progetti Europei, Cooperazione e Pace
Scheda progetto (.pdf - 185 Kb)