Dora Riparia, piccola cateratta alla Pellerina
canale della Pellerina,
il livello dell'alluvione 1901
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siamo noi!
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QUI la schedina di adesione
e partecipazione all'Ecomuseo
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Un’emozione
di vita e di memoria: tutti
sono invitati a partecipare
portando fotografie, scritti,
manifesti, stampe, diari,
manoscritti, lettere, interviste,
filmati... sulla storia
della Circoscrizione e del
suo territorio.
I materiali consegnati verranno
acquisiti in copia e restituiti
al proprietario.
Inoltre, chi lo desidera,
potrà essere intervistato
per raccontare particolari
momenti storici o aspetti
peculiari delle diverse
realtà che riguardano
la Circoscrizione. |
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8.1
- Le acque: la Dora Riparia e i canali
anse presso
Pellerina e ospedale Amedeo di Savoia
La Dora Riparia nasce
in Francia, al Monginevro, e sfocia nel
Po a Torino dopo 125 km. La portata media
di 26 m3/sec ha notevoli variazioni stagionali.
Nell’ottobre
2000, quando il fiume esondò
all’altezza del Parco Carrara e
allagò le zone attorno alle vie
Pianezza e Nole, superò i 700 m3/sec,
pur non raggiungendo i massimi del 1901.
Il percorso presenta sia tratti naturali
(anse in Parella ovest e oltre l’area
dell’Amedeo di Savoia, dove è
prevista l’apertura di una pista
ciclo-pedonale) che irregimentati
a canale (pressi di corso Regina Margherita).
Il tracciato e le sponde sono tutelate
dal Piano Regolatore.
La Dora, che attraversa tutto il territorio
di San Donato, Campidoglio e Parella,
ne è stato il principale motore,
sia per lo sviluppo agricolo che industriale.
I campi si sono per secoli giovati delle
bealere per irrigare i coltivi.
I canali hanno fornito energia agli opifici
ottocenteschi lungo via San Donato, tramite
le ramificazioni dei canali di Torino
e del Martinetto. Due esigenze, irrigare
o alimentare le ruote dei mulini, spesso
contrastanti, in particolare nei periodi
di magra.
Il canale della Pellerina, già
citato in documenti del 1567 e indicato
nelle carte di fine ‘700 con il
nome di bealera Meana, prende
origine dalla grande ansa della Dora all’estremità
ovest del Parco omonimo, dove uno sbarramento
ne alza il livello di due metri. Presso
le paratie di derivazione del canale,
oggi a secco, una lapide indica il livello
dell’alluvione del 1901.
da
vedere e da fare:
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