La rifrazione del mondo
Se
il mondo e' gia' cosi' pieno d'immagini, perché farne di nuove?
Una
battuta caustica, quanto meno.
Eppure
essenzialmente postmoderna, secondo il principio della ricombinazione
dell'esistente, reinventando approcci e punti di vista.
Bjorn
Schulke, trentatreenne tedesco, fa questo.
Il
"media-scultore"
ha installato due piccoli monitor che trasmettono via antenna la
televisione che c'é, quella che va in onda in quel momento.
Un
raffinato sistema meccanico muove sopra questi TV degli specchietti
che una telecamera riprende e proietta su un monitor. Quest'ultimo
diventa la cornice video di un opera che espone la rifrazione del
mondo: quel rumore visivo che ci pervade e affolla l'etere. Non
seleziona neanche, come fa blob, non fa zapping, lascia al gioco
casuale degli specchietti mossi da quel meccanismo mirabile. Il
caso e il caos tv. (cain)
Aleatorio e simultaneo
guarda il video in Realvideo
(80 Kb)
Due televisori interrati e con lo schermo rivolto
verso l'alto, fagocitati da due strane strutture contenenti specchi
e lenti che si muovono attraverso un curioso gioco di contrappesi,
forniscono le immagini stravolte proposte da un terzo video allo
spettatore. Tutta l'installazione di Bjorn si basa sul concetto
di simultaneità, tanto caro ai nostri futuristi, e struttura, ispirandosi
alle lineari funzionalità del Bauhaus. A questi elementi base si
affiancano una inconsueta decontestualizzazione di immagini, colte
come frammenti di materiali diversi e sovrapposti, e di destrutturazione
tanto delle quotidiane icone televisive, quanto del prodotto finale,
effimero e irripetibile, derivante dall'assemblaggio aleatorio di
tali frammenti. Da non perdere. (Barbarakay)
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