La Compagnia A.T.T.I.L.A. di Jan Marc Musial.(link
a www.bigtorino.net/artisti/musial.htm) presenta così il suo spettacolo:
"l'azione è collocata nel manicomio di Charenton,
dove Sade è morto e dove ha montato una parte dei suoi lavori teatrali..."
ma in poco tempo il manicomio non è la scena è tutto quello
che ti circonda, in veste di spettatore- attore attorno a cui si svolge
la scena. Labbra, mani, corpi, strilli, sangue che ti sporca, tonfi, pianti...Le
figure si sdoppiano: religione, politica, virtu' che diventano sofferenza,
morte, sesso, corruzione.
Non sono piu' sul palco, sono a fianco, sopra, sotto
dentro di te.
La libidine e la pazzia di Sade, si alternano con
pulsioni violente, quasi una volesse scacciare l'altra ed avere il sopravvento,
ma il dolore e la sofferenza tipicamente umane subentrano nel gioco di
parti arrichite e rafforzate dall'immagine cinica e satirica della religione.
E' la morte arriva come uno show televisvo, alla
paura e al terrore, all'incomprensione che strisciano dalla bara, arrivano
risposte e spiegazioni fredde, filtrate da un vetro come quello di una
cabina da quiz: "Perchè temi la morte? Se la vita ha dato solo
cose piacevoli, non può che essere piacevole". (cami/multitaskforce.feem)