Centrifuga Torino Torino ha un problema, tra i tanti. E' una città centripeta, autoreferenziale, gerarchica e tanti altri aggettivi che alcuni possono addirittura rivendicare come positivi. Sentivo qualche giorno fa un noto scrittore autocompiacersi, ancora, della riservatezza torinese. Bene per lui, forse. Meno bene per quei ragazzi che se non sono nati "bene", con i soldi in casa, non trovano opportunità. Questa città ha bisogno di essere centrifugata, di rimettere in circolo energie, altro che. BIG ci sta provando. E tra gli innumerevoli atti creativi messi in gioco ne rilevo uno, tra i più indicativi. E' quello che ha realizzato Geert Mul, media-artist da Rotterdam, insieme ai bambini di alcune scuole torinesi (la Fontana, la Croce, e la Mazzini-succursale) che hanno girato video in giro per la città. Fino qui tutto pacifico, tutto già visto. Il gioco si fa però realmente interattivo quando davanti al cinemone Lux, nella galleria San Federico, i due schermi proiettano immagini che gli spettatori cliccano camminando: tre sensori a terra rilevano i movimenti, combinando le immagini di una Torino finalmente centrifugata. (cain) |
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