La mirabile performance del cinese Daniel Yeung al Piccolo Regio. Una corrispondenza dai ragazzi di una cooperativa di servizi sociali intercettata dal diario di bordo

L'anima cacata


Allora: ieri Carlo è riuscito a farci vedere il teatro di danza cinese.

 Però noi gli avevamo detto che volevamo andarci perchè ci piacevano le cinese e

invece di cinese non ce n'era che ballavano. Invece c'era un cinese, cioè:

uno solo tra tutti i sette o otto migliardi che sono i cinesi ed era da solo

che ballava sul palco. Era sempre quasi nudo e coi capeli corti come un buon

cinese. All'inizio si contorceva tutto per terra e si arrotolava tutto sulla

testa e si camminava a testa in giù come fosse niente. La musica era solo un

rumore di temporale e sembrava che il nostro cinesino soffrisse come un

lombrico quando lo rivolti con la sua zolla di terra quando piove. Poi il

temporale finiva e lui spariva dietro un telo bianco dove si vedeva la sua

ombra che ballava e c'aveva una mano di manichino che usava per avere una

mano in più, ma sembrava che non gli serviva poi a molto. Se la metteva in

bocca e non ci faceva niente, se la metteva sulla faccia e non ci vedeva

niente, se la metteva tra le gambe al posto del...e tutti si mettevano a

ridere. Poi sembrava che ci stesse impazzendo dietro a sta mano in più e si

spogliava tutto nudo e si metteva a correre da muro all'altro che sembrava

una sciommia in gabbia allo zoo e c'aveva il fiatone che lo sentivi anche in

ultima fila. Poi si accorgeva che era nudo e si andava a nascondere dietro

il telo bianco. Poi sul telo proiettavano la faccia sua che faceva un sacco

di smorfie e tutti s'ammazzavano dal ridere e sembrava più simpatico di

quando diventava scemo per usare una terza mano di non so chi. Poi lo

spettacolo andava avanti ancora almeno tre o quattro scene, ma a me è

piaciuta quella dove lui si metteva col corpo sulla foto proiettata che

secondo me rappresentava la sua anima. E ballavano uno sopra l'altro fino a

un certo punto in cui l'anima diventa più piccola, stava un po' sullo

stomaco del cinesino e poi cadeva giù come se l'avesse cacata. E poi tornava

a fare il pazzo più di prima perchè s'era cacato l'anima che è la cosa più

spirituale che c'è, se posso dirlo.

Ecco insomma alla fine mi è sembrato che quel cinesino uno su sette o otto

migliardi cercava di tornarsene in pace con se stesso alla faccia di come va

sto mondo infame che prima o poi ti fa cacare l'anima come fosse un peso.

Quindi io adesso me ne torno al cantiere di Via Mantova co' Mimmo e Salvo e

Marco e Marco dove c'abbiamo un sacco di cose da fare e fra un po' mangiamo

pure come dei porci perchè c'abbiamo una cuoca troppo brava. E magari prima

ci facciamo un bicchiere di vino e brindiamo per il cinesino e per tutte le

cinese che dio gli aiuti.(coop in/contro)