Diario di Bordo:
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10 Mag-XXII° Giorno
Ore 21 Mole Antonelliana - Museo Nazionale del Cinema (letteratura)

SLAM POETICO IN 3 LINGUE

S-t-r-e-p-i-t-o-so! Non ci sono altre parole per descrivere la performance di questa sera. Ma seguiamo i fatti. Ore 20.45, sotto un diluvio pestilenziale, bagnata come un pulcino e dopo 30 minuti di giri pazzi per parcheggiare, varco la porta del Museo del Cinema. Freddo cane, poca gente, mi fanno temere una lunga serata…Soprattutto se penso al tema della rassegna: poesia. E mentre immagino incomprensibili e super astratte opere intellettualoidi, da brava diariodibordista, mi faccio coraggio ed entro, con netto anticipo rispetto al pubblico, per immergermi nell’atmosfera della serata. E qui ha inizio la festa. Non solo la Mole ristrutturata è splendida, ma il museo del cinema è addirittura spettacolare (da visitare se non si è mai stati!). La sala dove si svolge lo Slam è il cuore palpitante del museo e, mentre osservo gli ultimi preparativi, sdraiata come una novella Cleopatra sulle magnifiche chaises-longues, disposte al centro della sala, aspetto l’inizio. Alle 21.20 una marea di gente invade letteralmente il museo. Non solo i posti a sedere mancano, ma addirittura per terra non rimane neanche un centimetro libero, tanto che, ahimè seguo la performance sull’angolo di un gradino “per esigenze di cronaca”. Ma lo spettacolo vale la pena! Non solo l’entourage è bellissimo, ma la gara è addirittura appassionante, lo slam master (il nostro anfitrione) divertente e le artiste coinvolgenti. Non mancano figure di spicco nella platea fra cui lo stesso direttore Luigi Ratclif, che a fine gara premierà la vincitrice con un mega assegno da 500 € della “Big Social Bank”, come non manca, per fortuna, un pubblico partecipe che ben interagisce: gli elementi ci sono tutti e il successo non poteva non esserci. La vincitrice? In ordine d’arrivo: Francesca Beard, Tracy Splinter, Alexandra Petrova e l’italiana Sara Ventroni. Ma come ben diceva lo slam master Lello Voce, non importano tanto i punti, quanto la poesia e quindi, almeno moralmente, tutte e quattro le artiste meritavano la vittoria.

Monica (Feem)

video

  10 Mag-XXII° Giorno
Ore 17 Arena (Cavallerizza)
Dibattito a cura dell'Interaction Design Institute di Ivrea

INTERACTION DESIGN

L'argomento del dibattito è sicuramente interessante: l'interaction design è una disciplina nuova che coniuga tecnologia e suo utilizzo nel settore dei servizi. In un mondo invaso da chip (oggi se ne contano almeno quattro per essere vivente, ma le previsioni future implicano una crescita esponenziale) trovo molto funzionale che esista una scuola o un centro di formazione dove si integra la creatività di un progettista con le nozioni tecniche più avanzate: in poche parole pensare una cosa geniale e saperla anche costruire con l'obiettivo che il tuo progetto venga adottato da tutti e entri nella vita comune di tutti i giorni. Il supporto economico certo non manca viste le grandi aziende che finanziano l'istituto: quello che è emerso è la mancanza di richieste di iscrizione da parte di futuri e ipotetici (selezione dura…) studenti italiani, infatti la presentazione-dibattito era un invito palese a reperire informazioni sulla scuola di Ivrea. La mia impressione si può riassumere così: sono uscito dall'incontro con l'intenzione di iscrivermi!!! Durante l'incontro otto studenti della scuola hanno presentato quattro prototipi dei loro progetti del primo anno (la scuola dura due anni): due sistemi di integrazione moda-tecnologia molto simpatici da vedere, un po' difficili da immaginare sul mercato e due progetti iper-tecnologici; il primo, una memorybox, raccoglitore di ricordi dove l'interfaccia uomo-computer è un insieme di pietruzze colorate in ognuna delle quali è memorizzata una foto, praticamente un album fotografico multimediale che supera il blocco informatico riassumibile in ma-se-io-non-ho-mai-acceso-un-pc-per-vedere-le-foto-devo-aprire-un-software (???)-usare-il-mouse-etc.etc.; il secondo progetto è un trasmettitore di affetto, un intreccio di sensori, calcoli su temperatura e pressione, che permette di trasmettere un abbraccio fra due persone (che si vogliono bene..) per adesso ad una distanza legata alla lunghezza dei cavi, in futuro, grazie alla tecnologia wireless, da una parte all'altra del mondo (l'idea futura prevede l'ipotesi: "scusi ho sbagliato persona da abbracciare"). Concludo ringraziando gli studenti della scuola perché la loro disponibilità ha permesso a tutti i partecipanti di testare i loro lavori.

http://www.interaction-ivrea.it

Alessandro Bajardi (Feem)

10 Mag-XXII° Giorno
Ore 14.30 BIG Scuola
Visita alla Cavallerizza Reale

LE CLASSI A SPASSO PER LA CAVALLERIZZA

Il progetto BIG Scuola prevede la possibilità di visite guidate gratuite all'interno della Cavallerizza ed inoltre percorsi didattici specifici. E così venerdì pomeriggio, il DdB complice una pioggia incessante, si è rifugiato mettendosi alle calcagna di una classe in visita all'esposizione della Cavallerizza, la 4^A della scuola elementare "Costa" di San Mauro, guidata dalla maestra Combetto. I bambini in giro per i padiglioni della Cavallerizza sono in fermento, curiosità e stupore si stampano sui loro volti fino al momento clou: l'inconto con l'artista. Protagonista l'installazione E-city di Slice 252, Markus Weber e Dirk Vogel. Le tematiche di riferimento sono la città e la civiltà, gli spazi e i contesti. Gli autori fanno accomodare i bambini di fronte ai computer, li invitano a "fare il login" (per i profani di internet, ad inserire nome utente e password) e ad inventare qualcosa per migliorare la città: "Choose your slice and play. Welcome to e-city - Torino 2002". Inutile sottolineare che questi bambini non hanno nessun imbarazzo di fronte al mondo dei computer, anzi si trovano perfettamente a loro agio (a nove anni hanno già un indirizzo mail!); il gioco (Big Game!) comincia ed i bambini creano, inventano fette di città secondo il loro gusto. Ma per chi vuole si può anche lavorare manualmente con modellini di plastica da plasmare e colorare, ma solo le femmine rispondono a questa possibilità, mentre i maschietti rimangono attaccati alle meraviglie grafiche dei pc. Intanto ai nostri piedi cresce una città fantastica, frutto della fantasia e dei desideri dei bambini.

Gmk (FEEM)

http://www.bigtorino.net/scuola

video

  10 Mag-XXII° Giorno
Spazio espositivo della Cavallerizza
Hentie van der Merwe (Belgio), United Colors

LA GUERRA DI OGGI

A sinistra, sulla parete nera, sono appese delle mostrine della seconda guerra mondiale (a prima vista, però, non si riconoscono e sembrano un filo multicolore), a destra, su quella bianca, le foto, in bianco e nero, di ragazzi di tutto il mondo, che indossano, almeno, un capo firmato e, così,…si procede, risucchiati dalla spirale (non solo in senso metaforico). L'installazione è un labirinto solo apparentemente colorato, che, in realtà, conduce ad una riflessione profonda sulla guerra che, ogni giorno, affligge il mondo. Noi non ce ne accorgiamo, ma i paesi più poveri sono costretti a "combattere" per sopravvivere e per tentare di stare al passo col mondo occidentale. Usando una parafrasi della pubblicità buonista della Benetton, che "arruola" ragazzi di ogni nazionalità sotto la bandiera del suo marchio, l'autore ci fa riflettere su quanto, ognuno, sia quotidianamente investito del ruolo di soldato del grande esercito delle griffes, che ci governa tutti. L'inevitabile conclusione che propone l'artista è quella della "morte", la globalizzazione attuale produce vittime pari alla guerra che più di ogni altra ha dilaniato il mondo. La morte fisica dei paesi più poveri e quella celebrale del mondo occidentale: l'alienazione della mente e l'apatia acritica che ci annienterà.

Elena (FEEM)

09 Mag-XXI° Giorno
Dalle 23 alle 05, Quadrilatero Romano (gastronomia)

TOUR DE FORN: IL PANE DI NOTTE

Terminato l'affascinante spettacolo di danza (Rien de Rien) del San Giovanni Bosco, noi "pessimi elementi" del Diario di Bordo non ci abbiamo pensato su troppo, abbiamo guardato l'orologio e… VIA! Ore 23 comincia il Tour de Forn, ovvero un tour organizzato attraverso i tradizionali forni di panificazione torinesi per gustare in diretta pani, brioches e pizze appena sfornate. Il pane è infatti il protagonista assoluto della sezione food per BIG 2002. La prima tappa è stato il forno Grimal di Via XX Settembre 2, ma giunti un po' in anticipo abbiamo trovato la serranda ancora abbassata. No problem, di nuovo in auto, eccoci in moto: destinazione via San Massimo. Qui la panetteria "Pane al Pane" è aperta, eccome! La sua luminosità, ma soprattutto i suoi profumi richiamano curiosi e giovani diretti alla vicina discoteca Barrumba. Dentro al negozio c'è solo l'imbarazzo della scelta: noi optiamo per panini, farinata, pizza margherita e marinara, salatini, biscotti alla nutella e per concludere in bellezza strudel caldo! Appesantiti, ma deliziati decidiamo di fare un giro al The Beach by Transnational Republic per bruciare qualche caloria (!). Saggia scelta, alla "spiaggia" è protagonista la Welcome Band 4 per la sua performance live. Ma dopo una certa ora il lavoro di "web reporting" (o più semplicemente la golosità!) chiama e si riparte per una nuova tappa di questo incredibile e suggestivo Tour. Le nostre destinazioni sono in successione Via Po (Forno Ornito), Via Barbaroux (Calvio) e Via XX Settembre 57 (Di Biase) Anche qui, come gli altri nottambuli ghiottoni, non ci tratteniamo, nonostante i proclami "light". Indubbiamente la maglia gialla (ambito riconoscimento destinato ai vincitori del Tour de France) ci spetta di diritto… ma non possiamo indossarla al traguardo di questa nottata…con tutti i kg che abbiamo accumulato!

Gmk (FEEM)

09 Mag-XXI° Giorno
Galleria One-Off Mostra dei "Food Mobiles", progettati dagli studenti di Disegno Industriale del Politecnico di Torino

LARGO AI GIOVANI!

Un meritato applauso va anche agli studenti del DUNDIT del Politecnico di Torino che guidati dal prof. De Ferrari, hanno inventato degli originalissimi espositori e distributori di pane, il simbolo di BIG Torino 2002. I progetti vincitori sono stati realizzati e vengono utilizzati dalla manifestazione: se vi capita di vedere in giro "strani trabiccoli", sappiate che sono frutto del genio creatore di giovani studenti alle prime armi col mestiere, ma, a quanto pare, con grandi competenze professionali!!!

Elena (FEEM)

09 Mag-XXI° Giorno
Ore 21 Teatro San Giovanni Bosco (Valdocco)
Danza - Rien de Rien - Les Ballets C.de la B.

TANTO DI TUTTO

Non era il teatro Valdocco. Ad accoglierci in Via Sassari abbiamo trovato una moschea, all'interno della quale un violoncello, domato in maniera magistrale, accompagnava preghiere e racconti, silenzi e canzoni. I "fedeli" si rifugiano nel luogo sacro, ma ogni loro respiro sa di liturgico e profano al tempo stesso. Il violoncello accelera i corpi dei ballerini mentre si susseguono i pensieri e le emozioni degli attori. Impossibile coglierne l'impercettibile sfumatura tra illusione e realtà. Roel Dieltiens comanda col proprio strumento le voci e i movimenti degli interpreti in un crescendo di silenzi e sospiri. Restiamo nudi come la ballerina canadese-giamaicana e straziati come il corpo insanguinato del compagno sloveno. Si muovono con forza e disperazione, tutti gli altri, immobili nel loro incedere e fragorosi nel loro silenzio davanti ad un numeroso publico. Gli applausi finali sono sinceri e meritati. I corpi dei protagonisti, meravigliosi e stanchi, danno prova di grande vigorìa fisica e spessore artistico. Danzano e recitano con la stessa semplicità. E' durato un'ora e mezza lo spettacolo, ma non ce ne siamo accorti. Gossip: dicono che in platea ci fosse anche Maria De Filippi, conduttrice di quel programma "di successo" sui giovani artisti in attesa di notorietà. Dopo aver visto lo spettacolo, spero li cacci via tutti…

Mr Pier (FEEM)

video

  08 Mag-XX° Giorno
Ore 21.00 Ex stabilimento Ceat
"Park, Dolled up, Depression" Claudia Triozzi (Italia/Francia)

"IT'S NOT FOR ME! I'M TRYING...C'EST NE PAS POUR MOI!"

Uno spettacolo a più dimensioni, quello a cui abbiamo assistito ieri sera, si trattava, infatti, di tre performances diverse progettate, realizzate ed interpretate dalla stessa Claudia Triozzi. Un'artista completa e coinvolgente che in due ore di teatro ha stupito con la sua originalità tutti i presenti...bambini compresi!!! Abile ballerina e attrice in "Park", in cui mette in scena una serie di tableaux vivants attraverso il personaggio di Adina. Corpo (strumento), gravato dal compito di incarnare molteplici stati della realtà ordinaria, esplorando, in uno spazio limitato, una materia quotidiana al tempo stesso banale e violenta; intrattenitrice in "Dolled up", rappresentazione video in cui la protagonista si interroga sulle sue prospettive lavorative e competenze professionali e, infine, autrice e cantante in "Depression", brano musicale realizzato in collaborazione con Xavier Boussiron. E' stato uno spettacolo affascinante proprio per la sua varietà ed eterogeneità, per la genialità e l'inventiva nella progettazione e realizzazione delle macchine sceniche (i tableaux vivants) e per la serietà e competenza dell'artista...definirlo "danza" ci sembra riduttivo!

Elena e Giulia (FEEM)

08 Mag-XX° Giorno
Ore 15 Cavallerizza
Ainara Etxeberria Zubiaurre, "Self-portrait" (Spagna)

UNO, NESSUNO, CENTOMILA: VERSIONE TECNOLOGICA BY SMS

Un giorno, il signor Moscarda, in seguito ad un'osservazione sul suo naso ad opera della moglie, incominciò ad interrogarsi su quello che divenne, poi, il suo male: ovvero, per farla terra-terra (lungi da ogni pretesa intellettual-chic) noi pensiamo "di essere uno", ma gli altri come ci vedono? Ognuno a modo suo e, quindi, noi non siamo uno, ma centomila: tanti quanti sono quelli che interagiscono con noi. Provate ora a trasportare il tutto ai tempi nostri, e provate ad immaginare cosa succede quando, come ha fatto l'artista, si incominciano a leggere i vari sms che normalmente si ricevono da più persone.Ognuna di loro ha non solo, come ovvio, un rapporto differente con noi, ma, quello che è importante, ci vede in modi quanto mai diversi. La vita di un anno rappresentata da sms trasferiti poi su una parete. Questo è cio che vedrete. Nulla di più, nulla di meno. Ma come ben ci mostra l'arte (intesa nella sua accezione più ampia) il visibile altro non è, che una porta verso un altro mondo che ci porta a conoscere la verità ultima delle cose: e quest'opera ne è un bel esempio.

Monica (Feem)

07 Mag-XIX° Giorno
Ore 15 Cavallerizza Reale
BIG Guest - installazione

AFTERALL.TV. MORTE ON LINE

La morte on line. Non la morte cruenta, sanguinaria, niente a che vedere con il cinematografico omicidio in diretta, ma più semplicemente la quiete, il silenzio, il letargico riposo eterno esibito in rete, alla stregua di "un'esistenza effimera", impercettibilmente quasi non vissuta. Come un Grande Hermano annoiato, insoddisfatto, non più pago di una routine quotidianamente spiata, l'orizzonte si allarga, i riflettori si spostano inesorabilmente sul vissuto (il participio è volutamente passato!!), su una sfera di sacralità finora intaccata e ritenuta intoccabile. L'idea, sicuramente provocatoria, arriva dalla Spagna; l'artista, Manava, installa alla Cavallerizza la sua Afterall.tv, stanza completamente insonorizzata e buia nella quale trascorrere un'eternità post-mortem sotto lo sguardo continuo e, in questo caso, indiscreto di internet. Sicuramente i più esibizionisti saranno soddisfatti anche se non avranno modo di godersi lo spettacolo.

http://www.afterall.tv

Vale (FEEM)

06 Mag-XVIII° Giorno
Ore 17 Cortile Cavallerizza Reale
BIG Guest - intervento metropolitano

SNAIL SHELL SYSTEM

I danesi n.55 ci stupiscono con un'opera davvero insolita. Hanno costruito delle grosse "botti" di plastica bianca, un metro circa di diametro, alte un metro in cui ci si può, non troppo comodamente adagiare e volendo anche dormire. Esse hanno una doppia funzione: oltre ad essere un domicilio in cui ripararsi, se vengono rovesciate a appoggiate per terra, sono dotate di un meccanismo per rotolare, dunque si possono usare per spostamenti. Galleggiano in acqua quindi li si può utilizzare anche per viaggi non via terra. Insomma un sistema a bassissimo costo per muoversi e dormirci senza arrecare nessun danno all'ecologia. Chissà se qualcuno lo prenderà in considerazione un giorno…

http://www.n55.dk

Luisa (FEEM)

05 Mag-XVII° Giorno
Ore 21 Ex stabilimento Ceat
Teatro - Pilade - Antonio Latella

BIG PASOLINI

L'Ex Ceat muta quasi camaleonticamente il proprio volto e si trasforma per accogliere una nuova performance teatrale: la tragedia Pilade di Antonio Latella, scritta da Pier Paolo Pasolini. Per una volta bisogna partire dal fondo, ossia dai meritati e lunghi applausi che il pubblico ha donato ai sei giovani e talentuosi attori. La rappresentazione di Pilade di Latella è sì "una sconvolgente ed interminabile maratona di versi che tolgono il fiato", visto che la durata è vicina alle tre ore, ma è innanzitutto una stupenda prova del teatro di Pasolini, solo scalfita dai clacson bianconeri e dal clima quasi siberiano di domenica sera (beati i tre spettatori a cui è stato offerto un ritemprante bicchiere di vino rosso per festeggiare insieme agli attori il ritorno di Oreste). "La piazza di Argo", ovvero il pubblico disposto a quadrato attorno alla scena, ha così potuto ammirare e giudicare la storia di Pilade, l'amico per eccellenza, l'intellettuale che urla la propria invettiva contro la Ragione, il culto della dea Atena introdotto in città dall'amico Oreste.

Gmk (FEEM)

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  05 Mag-XVII° Giorno
Ore 19.30 Piccolo Regio
Jérome Bel (Francia)

JEROME BEL

Quattro personaggi (tre donne ed un uomo) entrano, nudi, in scena, si avvicinano ad un'enorme lavagna sullo sfondo e, silenziosamente, si presentano, scrivendo la loro identità con un gesso bianco. Sono illuminati da un'unica luce, portata a mano da una di loro, che ironicamente si definisce Thomas Edison, e sono accompagnati dalla musica del balletto Le Sacre du Printemps di Igor Stravinskiy, cantata magistralmente da un'altra delle tre attrici sul palco. Frederic Seguette e Claire Haenni giocano con i loro corpi, quasi a volerli esplorare: evidenziano le imperfezioni dei nei, si schiaffeggiano, si tirano la pelle e ci scrivono sopra messaggi indecifrabili con un rossetto. La carne è il motivo conduttore di questo spettacolo. Non stupisce, allora, che i due protagonisti ascoltino e si muovano scanditi dal costante battito del cuore o che usino, per cancellare il gesso della lavagna, le loro "secrezioni liquide". Una rappresentazione che lascia interdetti, nell'alternanza di emozioni che suscita. Se irrita, schifa e infastidisce veder cadere sul palco la saliva o, ancor peggio, assistere alla minzione, "solleva" il gioco finale per cui, dopo aver cancellato parte delle scritte sulla lavagna, rimane leggibile la frase: "Erik chante Sting", accompagnata dall'ingresso di un uomo (vestito!), che canta An english man in New York. Il corpo si trasforma nell'unico veicolo di comunicazione tra il palco ed il pubblico, insieme alle scritte sulla lavagna e sulla pelle…ma che cosa ci trasmette tutto questo? Forse vuole stravolgere e negare il "Body's cult", angoscia dei nostri giorni, accostando grassi e magri, giovani e meno giovani, usando il make-up come strumento di violenza e mostrando l'aspetto più iper-realista del corpo, nelle sue "pratiche" più comuni e banali, ma nel contempo vitali…forse vuole liberare il nostro immaginario da tutta l'enorme sovrastruttura che ci rende schiavi di un concetto precostituito e fondamentalmente fittizio, forse vuole provocarci e stupirci come, all'epoca, aveva fatto il balletto di Stravinskiy, forse, forse…Tuttavia il messaggio rimane ignoto: sicuramente non è possibile intuirlo solo dalla performance teatrale, ma, i ripetuti applausi, fanno pensare che, magari, a qualcuno è stato svelato l'arcano. A mio avviso, non sarebbe stato superfluo un dibattito chiarificatore o, anche solo, un opuscolo di spiegazione.

Elena (FEEM)

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  04 Mag-XVI° Giorno
Ore 21 Teatro Gobetti
"Mettiteve a fa l'ammore cu'me"

FATE L'AMORE CON ME!

Bravi ragazzi! Lo spettacolo "Mettiteve a fa l'ammore cu' me" di Eduardo Scarpetta è piaciuto a tutti. Splendido l'accompagnamento sonoro. Ottima la recitazione in napoletano. Preparati e comunicativi gli attori. Ambientato in una Napoli di inizio secolo, un padre di famiglia promette in sposa sua figlia alla persona sbagliata. Commedia degli equivoci col naturale lieto fine. Molti i piemontesi in teatro con qualche difficoltà di interpretazione. Le mie origini "sudiste" mi aiutano e mi riportano alle vacanze estive di molti anni fa quando, in visita ai parenti di "giu'" si respirava la stessa aria della commedia. Il ritmo è sempre alto e gli applausi meritati. Usciamo da teatro e, ad attenderci un diluvio misto neve. Sabato 4 maggio. Non il 18 dicembre. Torno in teatro. Cercando Napoli. E il suo clima…

Mr Pier (FEEM)

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