[pubblicato il 25.06.2019]
Intitolazione a "Francesco Scaglione", del giardino attrezzato a verde pubblico sito tra via Osasco e via Rivalta, di mq. 3.630,00 circa - Circoscrizione 3 - Cap.10141
Deliberazione Giunta Comunale del G.C. G.C. 22/01/2019.
FRANCESCO SCAGLIONE
Francesco (Franco) Scaglione nasce a Firenze il 26 settembre 1916 in una famiglia di antiche origini nobiliari, e dopo essersi dedicato a discipline umanistiche, studia Ingegneria Aeronautica. Partecipa alla seconda guerra mondiale come volontario, nel 1941 è inviato sul fronte libico, viene fatto prigioniero e trattenuto sino al 1946, rientra in Italia dove, in attesa di potersi dedicare alla sua vera passione, l'auto, lavora con successo nel campo della moda. Nel 1948 Scaglione torna a Bologna per lavorare come figurinista in una sartoria; nel tempo libero disegna auto e invia i propri lavori a tutte le più importanti carrozzerie del nostro Paese. Nel 1951 si trasferisce a Torino, dove risiede prima in corso Giacomo Matteotti, e poi in via Osasco, trova lavoro alla Pininfarina ma dopo pochi mesi lascia in seguito alla richiesta, non soddisfatta, di poter firmare col proprio nome i progetti da lui realizzati, positivo viceversa, l'incontro con Bertone, che gli permette di firmare le sue auto. Nasce un'alleanza che durerà sino al 1959 e produrrà splendide auto quali le Alfa Romeo B.A.T., la Giulietta Sprint, la S.S. e tante altre. Nel 1959 si mette in proprio, e libero da legami diretti, inizia molteplici collaborazioni che lo porteranno a disegnare vere e proprie icone; si ricordano: la Ferrari Abarth 166 MM, la Porsche Carrera Abarth GTL, la Maserati Birdcage '64, la Lamborghini 350 GTV Coupè, sino al capolavoro datato 1967: l'Alfa Romeo 33 stradale. Tenterà inoltre di trasformarsi in industriale, partecipando all'avventura della Intermeccanica, azienda produttrice di auto sportive, carrozzate appunto da Scaglione. Triste ed immeritato il suo destino; dapprima il fallimento dell'Intermeccanica, poi il ritiro in un paesino della Toscana in provincia di Livorno, Suvereto, dove per una grave malattia, muore il 19 giugno 1993.