Cascina Pelllerina
Cascina Basse di Dora,
l'orto
Il Cascinotto
L’Ecomuseo
siamo noi!
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QUI la schedina di adesione
e partecipazione all'Ecomuseo
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Un’emozione
di vita e di memoria: tutti
sono invitati a partecipare
portando fotografie, scritti,
manifesti, stampe, diari,
manoscritti, lettere, interviste,
filmati... sulla storia
della Circoscrizione e del
suo territorio.
I materiali consegnati verranno
acquisiti in copia e restituiti
al proprietario.
Inoltre, chi lo desidera,
potrà essere intervistato
per raccontare particolari
momenti storici o aspetti
peculiari delle diverse
realtà che riguardano
la Circoscrizione. |
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9.1 - Parella, itinerario
delle cascine
Resistono ancora oggi
molte cascine, alcune già presenti
nelle carte di fine ‘500. Si tratta
di edifici rurali di pianura (grange)
a pianta rettangolare a due livelli e
ampia corte centrale; al piano terreno
stalla e cucina, camere e fienili al secondo;
ancora diffuse le coltivazioni orticole.
L’ordine proposto permette di visitare
le cascine secondo un percorso ideale.
Cascina La
Marchesa (corso Regina Margherita
371, interno Parco Carrara). è
presente già nel rilievo del 1762
come cascina con villa padronale e giardini.
Prima della rettifica operata nei primi
decenni del ‘900 del corso della
Dora, che qui ne tagliò un’ansa
(la Dora proseguiva fino all’inizio
dell’attuale corso Cincinnato),
era situata sulla sponda sinistra del
fiume, che ora scorre un po’ più
a sud.
Cascina Pellerina
(via Pietro Cossa 263). Circondata
da vasti campi coltivati a mais, è
l’unica a tre piani. Il sito, attestato
già dal 1500 come Valle Pellerina
o Pellarina (vi era anche un guado), dà
il nome all’intera zona e al parco.
Cascina Basse
di Dora (strada della Pellerina
72). Denominata a fine ‘500
“Cassina o Tetto de Lioneti”,
solo dopo il 1762 appare il toponimo “Tetti
Basse di Dora”. è caratterizzata
dall’abbaino con orologio e dall’orto
protetto da muro di cinta. A bordo strada
vi è il pilone votivo con tettuccio
ogivale dedicato alla Madonna, Regina
della Pace.
Cascina Frus
Cascinotto (strada della Pellerina
77). Tra le più attive per
l’allevamento bovino e di animali
da cortile, è caratterizzata dalla
testa bovina con corna appesa all’ingresso
principale. Dalla Strada della Pellerina
si può gettare un occhio su stalle
e pascoli.
Cascina Mineur
(strada della Pellerina 78).
Cascina con casa padronale, prende nome
dalla famiglia Mineur, funzionari pubblici
e proprietari dal 1706. Dietro al muro
di cinta settecentesco vi è un
ampio orto-giardino.
Cascina Grange
Scott (strada della Berlia
543). Nel 1762 la struttura appartiene
al Conte Scotti. Alcuni campi circostanti
erano coltivati a canapa. Attualmente
è dotata di punto vendita carne
e formaggio e di aula didattica; si può
assistere a dimostrazioni agricole, apprendendo
i metodi di coltivazione e di allevamento.
Cascina Berlia
(strada della Berlia 545). Indicata
nel 1579 come Cassine de Nazzery, nel
1762 è denominata Cascina ‘d
Lappie’; nel 1805 appare il
nome attuale, dato dalla Famiglia Berlia.
A fianco dell’edificio sorse nel
1788 una sontuosa Cappella barocca.
Castello della
Saffarona (corso Regina Margherita
497). La Cascina del Saffarone
appare in un disegno agrimensorio del
1579, ai confini fra le Comunità
di Torino e Collegno. Il territorio circostante,
lungo le sponde della Dora, era boscoso.
Il castello attuale, di impianto settecentesco,
è di proprietà privata e
versa in ottime condizioni; pregevole
la facciata in mattoni pieni a vista decorata
con colonne portanti sporgenti e finestrature
ad oculo. Caratteristiche le quattro torri
a pianta quadrata. Il salone ellittico
è ornato di affreschi del tardo
settecento. Bellissimo il parco e i giardini
interni. Fu di proprietà della
famiglia nobiliare Dal Pozzo della Cisterna
dal 1729 fino al 1833.
da
vedere e da fare:
-
visitare le cascine, le corti, le stalle,
gli animali, il castello;
-
partecipare
alle attività didattiche;
-
effettuare
un safari fotografico
“campagna in città”.
Vedi anche: mostra
Cascine in Città
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