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CENNI
A PARCHI E GIARDINI STORICI DI TORINO
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CANALI
TEMATICI |
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Giardini
Reali |
VERDE
PUBBLICO |
Giardino
della Cittadella |
PARCHI
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Giardino
Lamarmora |
GIARDINI
E AREE GIOCO |
Giardino
Sambuy |
AREE
CANI |
Aiuola
Balbo e Giardini Cavour |
PERCORSI
CICLABILI |
Parco
della Tesoriera |
GALLERIA
IMMAGINI |
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Il
Parco del Valentino, il Borgo Medievale e il Giardino Roccioso |
AGENDA
del VERDE |
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Il
Parco di Villa Abegg |
CENNI
A PARCHI E GIARDINI STORICI DI TORINO |
I
bastioni che cingevano Torino ancora alla fine del '700, non consentirono
lo sviluppo di un verde urbano. All'inizio dell'800, Napoleone ordinò
l'abbattimento delle mura ed iniziarono a sorgere i primi filari alberati
e alcuni grandi parchi, oggi giustamente considerati "storici". |
Giardini
Reali |
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Si
tratta dei giardini pubblici più antichi di Torino, realizzati
alla fine del '600 ai margini nord della capitale, fra il Palazzo
Reale e il Bastione Verde. Furono progettati da André Le Notre,
famoso paesaggista francese che progettò anche il Parco annesso
alla Reggia di Versailles e le Tuileries a Parigi. I Giardini Reali
di Le Notre si trovano nella parte alta, annessi al Palazzo Reale,
presentano una grande fontana ricca di statue e giochi d'acqua oltre
ad alberi secolari.
I giardini cosiddetti bassi, di libera fruizione, sono sorti negli
anni '20 del secolo scorso, per un certo periodo hanno ospitato un
giardino zoologico, sono stati ristrutturati in anni recenti, attraverso
il rifacimento dei camminamenti, dei tappeti erbosi, degli impianti
di irrigazione e l'inserimento di nuovi alberi e arbusti. |
Giardino
della Cittadella |
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E'
quanto resta dello storico "Passeggio della Cittadella"
che, nel '700 e '800 collegava con viali alberati Porta Nuova e Porta
Susa. Nel giardino trovano dimora platani secolari e un maestoso tasso.
E' arricchito da belle fioriture nel corso dell'anno. Nell'angolo
nord est è collocata una statua dedicata a Pietro Micca, il
soldato dell'Esercito piemontese che nell'assedio del 1706, grazie
al suo sacrificio, impedì alle truppe francesi di conquistare
Torino. |
Giardino
Lamarmora |
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Elegante
spazio verde lungo la Via Cernaia, dedicato al generale Alfonso Ferrero
di Lamarmora che guidò la spedizione del Corpo dei Bersaglieri
in Crimea nel 1855-56.
Il giardino, progettato da Barillet - Déschamps nel 1863, ospita
magnolie, querce, tigli, ippocastani, ginkgo e platani centenari. |
Giardino
Sambuy |
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Si
trova di fronte alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, realizzato
nel 1860 su disegno di Barillet - Déschamps, presenta una bella
fontana centrale e aiuole fiorite nell'intorno. Ippocastani e faggi
secolari, nonché fioriture stagionali, arricchiscono il giardino,
animato nei giorni festivi da eventi musicali attorno al gazebo. |
Aiuola
Balbo e Giardini Cavour |
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Insieme
alla vicina Piazza Maria Teresa è quanto resta del romantico
Giardino dei Ripari, sorto all'inizio dell'800 sui terrapieni dei
bastioni sud-est, fatti smantellare da Napoleone. L'Aiuola Balbo,
realizzata nel 1874, si ispira al modello di square con schema geometrico.
Al centro troneggia un'ampia fontana. Al suo interno sono collocati
monumenti a Daniele Manin, Cesare Balbo, Luigi Kossuth e altri personaggi
storici.
I vicini Giardini Cavour furono realizzati nel 1875, hanno un aspetto
più naturalistico, caratterizzato da collinette e percorsi
tortuosi, che conferiscono dinamicità al paesaggio. Ospitano
esemplari centenari di platano, quercia, faggio e ginkgo. |
Parco
della Tesoriera |
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Fu
realizzato nel 1714 da Aymo Ferrero di Borgaro, Tesoriere del Re,
sulla strada che conduceva al castello di Rivoli, oggi C.so Francia.
Il suo massimo splendore si registrò negli anni successivi
al 1844, quando l'allora proprietario, il marchese Ferdinando fece
ristrutturare la villa in stile barocco piemontese, come oggi ancora
si può ammirare, e ampliò il giardino all'inglese, arricchendolo
con numerose piante. La villa conteneva una ricca biblioteca di storia
naturale e di botanica, in parete distrutta nella seconda guerra mondiale.
Nel 1976 villa e parco sono stati acquistati dal comune di Torino
che ha saputo valorizzare questo tesoro, rendendolo uno dei più
bei parchi della città. Oggi la villa ospita la Civica Biblioteca
musicale ed in essa si svolgono i matrimoni civili.
Pregevole il parco, con esemplari di notevoli dimensioni di faggi
(di specie e varietà diverse), un doppio filare di tigli che
costituisce una bella visuale guidata verso la villa, una quercia
da sughero, tipico esempio della passione per il collezionismo botanico
che caratterizzava molti uomini di cultura della nobiltà di
un tempo. Un platano secolare troneggia all'ingresso (si ritiene che
sia il più vecchio platano presente in città, si stima
che la sua età si aggiri intorno ai 250 anni). |
Il
Parco del Valentino, il Borgo Medievale e il Giardino Roccioso |
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L'area
del "Valentino", toponimo di incerta origine che dal '600
sta ad indicare il Castello dei Savoia, edificato fra il 1621 e il
1660 per la Madama Reale Cristina, vedova di Vittorio Amedeo I (oggi
sede della Facoltà di Architettura) e l'area limitrofa, si
sviluppa lungo il Po, in un tratto affascinante, che volge lo sguardo
alla collina che si erge sopra la sponda opposta. Nel 1863-64 iniziarono
i lavori di realizzazione del parco, su progetto del francese Barillet
- Déschamps, sullo stile del parco paesaggistico o "all'inglese".
Il parco fu sede di importanti esposizioni che caratterizzarono la
vita culturale ed economica della Torino dell'epoca, in particolare
l'Esposizione Generale del 1884 lasciò in eredità il
Borgo medioevale, costruito in meno di due anni: il borgo ripropone
un villaggio del XV secolo con tanto di Rocca e mura. Si tratta di
un'opera di fantasia realizzata ex novo, in cui ogni singola parte
però è la riproduzione fedele di case ed elementi esistenti
all'epoca in Piemonte e Valle d'Aosta. In prossimità della
Rocca, nel 2000 è stato inaugurato il Giardino medioevale,
su tre piani, ognuno con ben definite finalità: il Giardino
delle delizie, il Giardino delle piante officinali e l'Orto dei semplici.
Per la splendida manifestazione "Italia '61", centenario
dell'Unità d'Italia, furono realizzati, nella parte alta del
parco, il Giardino Roccioso e il Roseto, molto ammirati e visitati.
L'affaccio sul Po, con i suoi imbarcaderi e i circoli di canottaggio,
offre un'immagine meravigliosa e significativa, anche perché
spicca chiara sull'asta fluviale la Mole Antonelliana, simbolo della
Città.
Il Parco del Valentino, offre anche un'ora di passeggiata tra i suoi
viali. Il percorso tutto ottocentesco nel suo tracciato, muove dal
viale dei platani diventando poi "Corso del Re" per essere
ribattezzato definitivamente "Corso Vittorio Emanuele II".
Al viale nel 1880 appare strutturalmente integrato il nuovo Parco
Pubblico Torinese, progettato nel 1855, ossia quel meraviglioso Giardino
detto del Valentino. Il Parco del Valentino nel suo articolato disegno,
riserva sempre nuove sorprese a chi decide di lasciare le sonde e
di inoltrarsi nel suo interno, seguendo sentieri e percorsi ben tracciati.
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Il
Parco di Villa Abegg |
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La
Vigna di Madama Reale, conosciuta oggi a Torino come Villa Abegg,
dal nome dell'ultimo proprietario che la abitò, Werner Abegg,
fu costruita sulla "montagna di Torino" nel XVII secolo
per volere della duchessa di Savoia, Maria Cristina, denominata "Madama
Reale", figlia del re Enrico IV di Francia, e sorella del re
Luigi XIII. Al progetto lavorò di Corte Amedeo di Castellamonte.
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